Ott 172020
 

Sicuramente qualche tempo fa mai mi sarei sognato di scrivere un articolo di questo tipo, ma vista la particolarità del momento che stiamo vivendo, alcune indicazioni in merito a un uso consapevole e preventivo delle tecnologie credo sia importante darle. 

Smartphone, tablet, computer, auricolari e altri oggetti tecnologici sono oramai tra gli strumenti più utilizzati da tutti, continuamente toccati, appoggiati, passati da un luogo all’altro e da una superficie all’altra durante il corso dell’intera giornata. È ovvio che, dato questo continuo passaggio, anche il dispositivo elettronico necessiti di essere sanificato regolarmente per evitare la trasmissione dei virus attraverso le superfici di cui è costituito.

Iniziando dall’ovvia raccomandazione di evitare lo scambio del telefono tra compagni, ad esempio per mostrare la schermata di un app o una fotografia, cosa che avviene regolarmente tra coetanei. Questo andrebbe limitato o comunque andrebbe effettuata una corretta azione igienizzante prima e dopo il passaggio attraverso il lavaggio delle mani con acqua e sapone o con gel disinfettante. A scuola, ci viene detto continuamente di non passare l’attrezzatura didattica quali matite, gomme, diario, quaderni, fogli, ma con i dispositivi elettronici? Gli studi hanno dimostrato che sulle superfici degli smartphone, i virus sopravvivono anche per periodi piuttosto lunghi addirittura 28 giorni in condizioni di normali per cui è importantissimo fare attenzione e disinfettarli spesso. Deve diventare una regolare buona pratica quella di igienizzare i nostri dispositivi utilizzando ad esempio panni morbidi leggermente inumiditi, privi di pelucchi come ad esempio quelli per la pulizia degli occhiali, inumidendoli con acqua tiepida e sapone ma prestando attenzione a non far entrare l’acqua nelle fessure. È possibile utilizzare prodotti specifici come salviette disinfettanti oppure alcol isopropilico al 70%. Non bisogna utilizzare detergenti per la casa, aria compressa, spray, solventi o altri prodotti abrasivi e il detergente va sempre spruzzato sul panno e mai direttamente sul dispositivo.

Stessa operazione va condotta per gli auricolari che utilizziamo per ascoltare la musica o per rispondere al telefono e che vengono appoggiati sul banco, sulla cattedra, su superfici diverse, rimangono attaccati al nostro corpo buona parte della giornata penzolando di qua e di là in ambienti differenti. Anche questi vanno puliti con una pezzuola imbevuta di alcol isopropilico al 70% o salviette disinfettanti evitando di far penetrare liquidi direttamente nella griglia audio. Stessa operazione va fatta sulle cover che rivestono gli smartphone e i tablet, anch’esse passate di mano in mano e appoggiate su tutte le superfici. Anche qui andranno utilizzati detergenti o igienizzanti specifici per il tipo di superficie con cui è realizzata la cover.

Oggi, la tecnologia ci soffre strumenti sofisticati per l’igienizzazione delle superfici, come le lampade germicide che utilizzano la luce ultravioletta. Queste lampade UV-C, hanno un potere virucida e battericida altissimo, capace di distruggere qualunque batterio su superfici diverse così da essere idonee non solo per i dispositivi elettronici, ma anche su chiavi, portafogli, penne, denaro o su qualunque altro oggetto come le mascherine protettive.

Quindi, senza che questa diventi un’ossessione o senza voler creare ansia, una normale, quotidiana e salutare  igienizzazione dei nostri dispositivi che con tanta soddisfazione utilizziamo, dovrebbe diventare una normale pratica capace di aiutarci tutti al contenimento e alla diffusione delle malattie infettive.

PUOI LEGGERE ANCHE:
Set 122018
 

Quest’anno iniziate una avventura nell’avventura. La prima perché siete alle scuole medie, alla Dante Alighieri, e la seconda perché in un classe digitale 2.0.

Ma si sa, nuove esperienze, nuovi problemi. Per la prima volta con i libri digitali, leggeri, facili da consultare, interattivi,….mah!! Dove li trovo? Come li installo?

Vi aiuterò io attraverso questa semplice guida. Il libro di testo che adotto da qualche anno è TECNOMEDIA PLUS della Lattes editori, per le classi 2.0 in formato esclusivamente digitale.

Clicca per info

Innanzitutto bisognerà registrarsi sulla piattaforma bSmart attraverso la quale sarà possibile accedere ai propri libri da qualunque dispositivo.

Per farlo, iniziate a seguire questo breve filmato esplicativo:

Bisognerà poi scaricare l’app, MybSmart seguendo queste semplici istruzioni:

Infine, bisognerà attivare il libro digitale acquistato. Fatelo seguendo le procedure indicate nel prossimo video:

SCELTA TABLET O PC

In riferimento a quanto discusso in classe durante l’incontro odierno, ho inserito di seguito il format da stampare, compilare e riconsegnare a scuola per la scelta tra l’acquisto del PC o dell’iPAD.

Vi prego di provvedere nel più breve tempo possibile così da poter avviare le necessarie procedure per l’avvio delle attività didattiche in tempi ragionevoli.

Grazie

Il Consiglio di Classe di 1H

Modulo da Stampare, Compilare e restituire al docente coordinatore di classe

Giu 202014
 

Mobile device

Gestione dei Dispositivi Mobili, questo vuol dire Mobile Device Management. Ma cos’è l’MDM? Innanzitutto iniziamo con il dire perché esiste.

Oggi, le aziende, ma anche uffici, studi e istituzioni pubbliche tra cui le scuole, hanno sempre più la necessità di configurare, gestire e pilotare flotte di devices mobili tra cui smartphone, tablets e ePC. Keys-iconLa protezione dei dati, la configurazione di intere classi, la condivisione delle informazioni hanno reso necessario l’avvio di programmi in grado di raggiungere questi obiettivi con il minimo sforzo possibile. MDM rappresenta la concretizzazione di questo progetto, un sistema integrato, che consente la gestione in simultanea di migliaia di dispositivi, definiti flotte, da parte di un solo dispositivo chiave detto di controllo. In pratica, il titolare dell’azienda o il docente della classe, potrà configurare in tempo reale e con una sola operazione tutti i dispositivi dei dipendenti o tutti quelli degli alunni di una classe. Significa installare in una sola volta gli stessi software su tutti i dispositivi, condividere le informazioni su tutti i devices e consentire a ciascuno di effettuare la stessa operazione su tutti gli altri, in pratica ognuno potrà leggere le comunicazioni del dispositivo principale o condividere le proprie informazioni con gli altri dispositivi. Il docente, nel nostro caso, deciderà di configurare per una lezione i dispositivi di tutti gli alunni in tempo reale e con una sola operazione. Il docente potrà, inoltre, condividere ogni contenuto su tutti i dispositivi e con questi avviare la lezione. Potrà decidere di bloccarlo o di congelarne l’accessibilità sulla rete, potrà osservare lo svolgimento di un’attività su ogni dispositivo. E’ ovvio che tutto ciò richiederà la presenza di una rete internet wi-fi o in alcuni casi 3G, affinché il device di controllo possa interagire con tutti gli altri dispositivi della flotta scolastica/aziendale.

ratAll’MDM propriamente detto, si associano anche altre funzioni evolute, che hanno nomi simili, ma che rappresentano parti di un unico macrosistema:

MCM (Mobile Content Management) garantisce protezione totale di tutti i documenti e consente agli utenti di continuare a collaborare in modo sicuro e produttivo ovunque si trovino;

MAM (Mobile Application Management) attraverso il quale, forniamo a tutti i nostri utenti della flotta i software aziendali, con protezione dati, creazione delle blacklist per l’eliminazione di software potenzialmente pericolosi o non autorizzati (ad esempio giochi sui dispositivi scolastici);

MEM (Mobile Email Management) attraverso il quale è possibile distribuire impostazioni di posta elettronica, per rendere tutti i vostri utenti operativi in pochi minuti tramite il controllo dell’accesso alle e-mail di posta sicuro, cancellazione selettiva delle e-mail, qualora il discente smettesse di frequentare la scuola, ecc.

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Mar 302014
 

office_ipadDopo tanta attesa, e ricerca di soluzioni alternative, via cloud o con programmi compatibili, Microsoft ha finalmente lanciato la sua serie di programmi anche per l’iPAD. La suite di applicazioni consta degli arcinoti Word (videoscrittura), Excel (foglio di calcolo) e Power Point (presentazioni) e vengono rilasciati gratis o per dirla tutta, quasi gratis. Infatti, i programmi sono liberamente scaricabili e hanno subito occupato i primi tre posti della classifica sull’iTunes Store sezione apps gratuite, ma le loro funzionalità sono limitate. Ossia, senza una registrazione in abbonamento al servizio Office 365, i programmi saranno in grado solo di leggere e visualizzare i files, ma non di modificarli. In questo modo, chi vorrà lavorare con files nei formati legati a questi programmi, dovrà sganciare 99 euro a Microsoft che, comunque nell’importo consentirà di utilizzare anche Word, Excel e Power Point su PC e su Mac con un’unica licenza oltre a fornire spazio sul proprio servizio cloud denominato OneDrive.


Le tre applicazioni appena rilasciate da Microsoft in App Store hanno il preciso scopo di riportare sul tablet della casa di Cupertino l’esatta esperienza d’uso che si ha su PC e Mac. Sarà possibile però creare documenti solo con le versioni tablet di Word e Excel, ma non con quella Power Point. Sarà possibile, inoltre, lasciare qualsiasi lavoro a metà per riprenderlo da dove lo si è interrotto a prescindere dal dispositivo che si sta utilizzando.

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Feb 182014
 

iPad-Nano_45915_1

Apple si prepara a rilasciare l’aggiornamento a iOS 7.1 che pare arriverà a metà di marzo. A quanto pare non si tratterà solo di un aggiornamento minore, ma porterà con se una moltitudine di novità, prima fra tutte una che potrà interessare direttamente la scuola o le società. Pare che Apple abbia inserito in questo aggiornamento potenti strumenti MDM (Mobile device management) che permetteranno a scuole, grandi aziende e società di gestire da una postazione centrale intere gruppi costituiti da centinaia o anche migliaia di iPhone e iPad. L’anticipazione dei nuovi strumenti MDM trova una conferma nel fatto che Apple ha da poco registrato un nuovo sito “Volume Services“.

Volume ServiceNella home page un messaggio accoglie i visitatori citando: “Implementare i dispositivi iOS e Mac all’interno della tua organizzazione non è mai stato così facile”. In basso troviamo invece le due funzioni principali: automatizzare la configurazione MDM dei dispositivi e Acquistare app ed ebook in volumi.

Queste nuove funzioni di MDM, rappresentano una grande evoluzione di questo servizio da parte di Apple rispetto all’attuale Configurator sia in termini di utilizzo che di sicurezza. Le scarse capacità di questo sistema di offrire quanto richiesto, hanno fatto proliferare soluzioni di terze parti e sistemi ad hoc al fine di colmare questa lacuna. Dimostrano, inoltre, un nuovo interesse di Apple verso i settori Educational e Office.

mini-ipadTra le caratteristiche innovative del nuovo servizio MDM di Apple troviamo la possibilità di controllare a distanza il gruppo di devices (denominati flotta) sia attraverso la normale rete cellulare che internet o wi-fi. L’amministratore della flotta, in ogni momento potrà constatare lo stato della flotta (iPhone e iPad) e attivare funzioni che vanno dalla sicurezza, alla modifica delle configurazioni globali. In pratica, l’amministratore apportando una modifica al suo sistema, potrà aggiornare in automatico l’intera flotta di dispositivi collegati al suo tablet. Questo significa, che potrà installare un software su tutta la flotta di devices in un colpo solo o stoppare o congelare tutti i sistemi in remoto con un solo gesto.

Conoscendo la qualità e la cura con cui Apple aggiorna i suoi gioielli, possiamo aspettarci qualcosa di sbalorditivo e unico.

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Ott 072013
 

classe20Signori, si parte. Con un pò di ritardo (ci perdonerete per questo), ma anche nella nostra scuola si avvia la sperimentazione delle Classi 2.0.

Però, prima di entrare nel merito, molti di voi si staranno chiedendo cosa sono le Classi 2.0.

Il Ministero nelle sue note introduttive scrive “L’azione Cl@ssi 2.0 intende offrire la possibilità di verificare come e quanto, attraverso l’utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella pratica didattica quotidiana, l’ambiente di apprendimento possa essere trasformato.“.

In pratica, attraverso l’uso di nuove tecnologie si sperimentano nuovi traguardi di insegnamento più vicini alle nuove generazioni. Azione che mette in gioco soprattutto gli insegnanti di una scuola, quella italiana, che non brilla certo per innovazione. Classe 2.0 non vuol dire soltanto usare il computer in classe; vuol dire sperimentare nuove forme di insegnamento, nuove procedure, nuovi strumenti di lavoro. Vuol dire scardinare il processo comunicativo e se possibile in alcuni casi invertirlo. L’allievo non deve essere più lo spettatore passivo di questo processo, ma una parte integrante della lezione, deve essere lui stesso lezione. La collaborazione con l’insegnante e con i compagni nella costruzione di un percorso apprenditivo, lo lega indissolubilmente a questo, rendendolo una sua parte. L’alunno, non ascolta la lezione, ma la fa, la crea insieme agli altri attori di questo spettacolo che sono i compagni e gli insegnanti. Computer, LIM, tablet, internet, sono non più un corollario a questa attività, ma gli strumenti attraverso cui realizzarla. Social network, programmi di messaggistica, cellulari, sono i mezzi con cui questa generazione interagisce e realizza i propri processi comunicativi e di socializzazione. Ed è attraverso questi strumenti che una scuola moderna e avanzata, deve realizzare il suo percorso di avvicinamento alle nuove generazioni di nativi digitali.

classe20a

Nasce così, sulla scorta di altre sperimentazioni già realizzate in Europa, il progetto Classi 2.0. Si tratta di un processo che si attiva a diversi livelli e non soltanto a quello dell’insegnamento/apprendimento. Si tratta di un processo che coinvolge le scuole nella loro autonomia, nel piano dell’offerta formativa che si vuole fornire al territorio. Un’innovazione centrata non tanto sulla tecnologia e i suoi strumenti, ma sulle dinamiche che questo processo è in grado di innescare sul territorio.

Classe20SOSGli insegnanti sono chiamati, perciò, ad un arduo compito. Debbono mettersi in gioco; smontare la propria struttura metodologica e sperimentare. Usare la propria esperienza didattica per imparare la tecnologia avendo sempre in mente lo scopo didattico delle scelte effettuate quando si prova a costruire una lezione con modalità nuove.

Bisogna partire dal principio che quello che si insegna è fondamentalmente sempre uguale, mentre sono sempre diversi i soggetti con cui si interagisce e la realtà che li circonda.

Gli strumenti tecnologici richiesti all’interno di una Classe 2.0, non sono la soluzione a tutti i problemi, ma i mezzi concreti con cui un docente può accorciare le distanze che lo separano dalla società digitale verso cui ci stiamo dirigendo.

2.0 ALLA DANTE

dante2E’ sulla scorta di queste premesse che anche noi della Dante iniziamo quest’anno la sperimentazione. Abbiamo deciso di aggiornare la nostra offerta formativa con strumenti nuovi quali le Classi 2.0, appunto, i registri elettronici e le LIM nelle classi. Come in ogni percorso nuovo e sconosciuto, anche noi siamo consapevoli degli errori e dei ritardi che questo potrà causare, ma era giusto partire e provare sul campo questi nuovi percorsi che tanto successo e risultati stanno dando in altri paesi.

Una classe, la prima H composta da 22 alunni, un cablaggio specifico dell’aula, dei computer portatili in comodato d’uso, una LIM touch, software didattici e tanta buona volontà sono gli strumenti con cui questo Consiglio di Classe si è armato ed è partito. Ci consideriamo dei pionieri, ma speriamo di riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati e di poter, dall’anno prossimo iniziare a condividere con altri colleghi, i risultati di questa sperimentazione.

Galleria

Apr 062013
 

iPAD IZGO1Un altro compleanno eccellente dopo quello dei cellulari. Questo aprile è ricco di eventi importanti per la tecnologia e i suoi strumenti.

Sono passati tre anni, ebbene si, tre anni in cui il mondo dei devices digitali è stato rivoluzionato per sempre. Tre anni fa, un ormai malato e stanco Steve Jobs presentava sul palco del Yerba Buena Theatre (centro per le arti) del Moscone Center di San Francisco, la prima incarnazione dello strumento che oggi tutti bramano di possedere: l’iPAD.

Seduto su una poltrona nera, sia per mostrare la comodità di uso dello strumento da seduti, sia per riposare le sue stanche membra consumate dalla malattia, Steve presentò al mondo la grande tavoletta per la lettura dei libri. Schermo a bassa risoluzione, spessore consistente, profilo un po’ goffo, ma accattivante, affascinante, al punto di superare quello che fino a quel momento sembrava insuperabile, il melafonino, lo smartphone per eccellenza, l’iPhone.

steve-jobs-ipad

Come ogni intuizione di Jobs, anche l’iPAD ha rivoluzionato il mondo, diventando parte della nostra vita. Oggi parlare di tablet è normale, ma tre anni fa non era così scontato. Oggi l’iPAD è entrato in ogni settore della vita quotidiana, diventando strumento inseparabile per insegnanti, medici, manager, studiosi, liberi professionisti e studenti.

I tablet come l’iPAD, non sono PC senza tastiera, hanno usi e funzioni diversi, più limitati per alcuni aspetti, ma infinitamente più versatili e potenti per altri. Consentono un’autonomia, una trasportabilità, una capacità di interazione multi-devices che i PC non hanno e non possono avere. Jobs li paragonò alle moderne autovetture che hanno pian piano sostituito i furgonati americani, i cosiddetti truck, usando l’espressione “post-PC device”, ossia dispositivi post-PC.

L’iPAD in pochissimo tempo ha rivoluzionato il mondo dell’editoria, il modo di vivere l’informatica (quest’anno i devices portatili compresi i tablets hanno per la prima volta superato in vendite i PC desktop), il modo di vivere l’intrattenimento ed ancora molte delle trasformazioni non sono ancora avvenute. Qualcuno ha detto che l’iPAD ha avviato una rivoluzione storica, creando uno spartiacque: prima dell’iPAD e dopo l’iPAD. Noi viviamo l’era del dopo iPAD, l’era in cui il tablet è diventato uno standard della vita comune.

IPAD128Tante ancora saranno le possibili implicazioni e le sicure trasformazioni, ma quel giorno a San Francisco è stata segnata una tappa storica dell’evoluzione. E’ cominciata l’era in cui stiamo vivendo.

Anche noi di educazionetecnica.com ci uniamo al coro e diciamo: BUON COMPLEANNO iPAD.

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Mar 172013
 

teacher-vs-studentInsegnanti battono alunni 1 – 0. Perlomeno negli Stati uniti. Infatti, da uno studio curato dal Pew Research Center e dal College Board, risulta che gli insegnanti sono più social, più digitali e più avanti tecnologicamente della media nazionale e degli alunni a cui insegnano. La ricerca dal titolo “How teachers are using tecnhology” ha infatti dimostrato che i docenti americani delle scuole superiori e medie, naviga quotidianamente ad alta velocità sulla fibra ottica, smanetta sui tablet o sugli smartphone, guarda i video su YouTube e legge gli e-reader più dei libri cartacei. Quindi dallo studio e dalle interviste viene fuori un nuovo aspetto dell’insegnante che superando le barriere generazionali e mentali, ha aggiornato il proprio curricolo e la propria formazione, diventando sempre più dipendente dalle tecnologia.

Lo studio evidenzia come il 94% dei professori possiede un cellulare (contro il 84% della media nazionale), di questi il 50% ha uno smartphone di ultima generazione, possiede un notebook o un pc e ne fa uso continuativo, uno su due ha una console per gioco e svago e il 47% legge libri su e-reader. Stranamente risulta fanalino di coda il tablet:  solo il 39% lo possiede. Inoltre, il 63% degli insegnanti intervistati con età superiore a 55 anni, ama ascoltare la musica su lettori Mp3 e che molti di loro non sdegnino lo svago su console come la XBox o la Playstation.

Le lezioni vengono preparate attraverso il classico sistema, integrato però con tutto ciò che oggi la tecnologia fornisce. Per cui il docente consulta i social network (percentuale anche in questo caso superiore alla media nazionale) e usa Wikipedia, Google e ogni altro strumento in modo massiccio e sistematico.

Il vero problema nasce dalla veridicità e dal controllo delle informazioni presenti sulla rete. Il parere degli intervistati è che la quantità di informazioni presenti rende, allo studente, difficile distinguere tra informazione corretta e non. Infatti, la maggior parte degli intervistati è convinto che per avere voti alti sarà indispensabile “la capacità di giudicare la qualità delle informazioni” oltre all’abilità nell’uso degli strumenti tecnologici disponibili.

Quindi gli insegnanti battono gli alunni 1 a 0….perlomeno in America. Ma, in Italia?

Qui discutiamo ancora sull’uso o meno del cellulare in classe. Mentre se ne parla, il mondo va avanti e non aspetta. Forse è il momento che oltre a cambiare classe dirigente si cominci anche a cambiare il ruolo della scuola nella formazione. La scuola italiana sta perdendo questo treno, restando alla finestra a guardare il progresso che le passa sotto il naso incapace di coglierne l’essenza e di guidarne l’apprendimento. Peccato, ma faremo di tutto per cambiare questo status.

Articoli1

Ott 282012
 
Vedere il gigante di Redmond inseguire i concorrenti non è cosa di tutti i giorni, ma è quello che sta accadendo sulla scena internazionale. Basti pensare alla recente situazione di Nokia, colosso finlandese della telefonia, fino a pochi anni fa incontrastato dominatore del mercato mobile con i propri cellulari, oggi, scalzato dalle prime posizioni da Apple e Samsung oltre che da LG e altri concorrenti nel segmento smartphone. Microsoft ha visto pian piano venire erosa da concorrenti sempre più agguerriti la propria posizione dominante, trovandosi per la prima volta a dover inseguire e non doversi fare inseguire. Apple con il suo iOS e Android sull’altro versante spopolano incontrastati e a Redmond non tocca altro che la rimonta. E questa rimonta parte da Windows 8, la nuova incarnazione del sistema operativo di Microsoft, per molti versi rivoluzionario. A New York dopo l’annuncio in pompa magna, il CEO di Microsoft, Steve Ballmer, il presidente della divisione Windows e Windows Live, Steven Sinofsky, il vice presidente della divisione Windows Julie Larson-Green ed il responsabile hardware Mike Angiulo sono saliti sul palco per la presentazione del nuovo sistema operativo. Windows 8 è definito un sistema a “piastrelle”, il cui scopo è quello di unificare l’esperienza dei personal computer con quella dei recenti dispositivi mobili soprattutto tablets. Un sistema in grado di interfacciarsi sia con tradizionali sistemi di output e input che di  utilizzare le ultime tecnologia multi-touch in ogni ambito.
Ma scopriamone alcune caratteristiche fondamentali. Innanzitutto ciò che colpisce subito è la Start Screen in perfetta interfaccia Metro. Questa all’inizio lascia effettivamente disorientati, perché difronte ad un uso classico del PC questa nuova interfaccia totalmente touch confonde e non è detto sia altrettanto utile e efficace come su un tablet. Microsoft ha comunque lasciato la possibilità di ristabilire la vecchia interfaccia qualora non ci si ritrovi con la nuova, anche se questa sarà scarna di fronzoli e orpelli perché tutta la progettazione degli ingegneri di Microsoft è stata concentrata sul nuovo ambiente. Le vecchie applicazioni funzioneranno sul nuovo OS anche se alcune caratteristiche peculiari, tipo il cloud e il controllo in remoto del PC saranno possibili solo con Windows 8 versione Pro. Incluse nel sistema operativo alcune importanti applicazioni a partire da Internet Explorer 10, ma anche SkyDrive, Mail, Calendario, Messaggi e Foto. Non si comprende perché Microsoft non abbai parlato apertamente, ma solo citato il proprio Windows Store, il proprio negozio online (come iTunes di Apple o l’AppStore di Android) per cui non si capisce se l’apertura sarà contestuale al lancio del sitema operativo o se avverrà in seguito.
Dal 26 ottobre, Windows 8 è disponibile anche nel nostro Paese. Microsoft ha attivato una nuova pagina internet, windows.it studiata appositamente per fornire informazioni agli utenti italiani sul nuovo OS o per consentire loro di acquistare una licenza online. Il costo è di 29,99 euro solo per i possessori di una regolare licenza di una precedente versione del sistema operativo. Se si desidera ricevere il DVD di installazione il costo sarà di 59,99 euro e l’offerta sarà valida solo fino al 31 gennaio 2013.
Vedremo come questa nuova incarnazione del sistema operativo di Redmond sarà accolta dal mercato e soprattutto dagli utenti e se Microsoft riuscirà a recuperare il gap che la separa dalle agguerrite concorrenti.
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Ott 162012
 

Invito di Apple all’evento

E finalmente è arrivata la conferma: il 23 ottobre Apple presenterà al mondo intero il nuovo iPad mini. L’evento intitolato “Abbiamo ancora qualcosa da mostrarvi” è stato annunciato con un invito coloratissimo. Il logo della mela con la scritta su citata su uno sfondo multicolore. L’invito è stato diramato ai media e ai giornalisti negli Stati Uniti.

La presenza sull’invito delle parole “piccolo” e “di più” lascia poco spazio all’interpretazione su cosa sarà presentato.

Pare, inoltre, che oltre all’iPad mini, saranno presentati molti altri prodotti della Mela. Dovrebbero debuttare il nuovo MacBook Pro e vedere il rinnovo della linea quasi dopo due anni gli iMac. Infine dovrebbe essere presentato anche il nuovo Mac Mini. Si tratta ovviamente di rumours, anche se suffragati da molti indizi e potrebbe vedere la luce anche un rinnovato iPad con nuova architettura interna, capace di ridurre notevolmente i consumi e probabilmente dotato del nuovo connettore standard Lightining, quello adottato dal nuovo iPhone 5.

Giorno 23 alle 19 ora italiana, basterà seguire sui canali ufficiali il keynote per scoprire cosa bolle in pentola.

Ago 012012
 

Da tempo si parla nel bene e nel male della scuola italiana, dei suoi mali e delle riforme che, si susseguono, per lasciare solo un nome (quello del ministro di turno) senza risolvere i problemi.

Da anni si parla anche di scuola d’eccellenza, ci si confronta con l’Europa, ci si sottopone a prove di valutazione comparative (INVALSI, FARO, ecc.). Ma cos’è che fa la differenza oggi? Spesso mi sono interrogato su questo problema e tutte le volte ho sempre trovato la stessa risposta. La scuola non può essere un organo che dall’alto diffonde la conoscenza attraverso dogmi sempre uguali. La società cambia, evolve, si trasforma e la scuola, parte di questa società, deve adeguarsi per diventare strumento efficiente di formazione. Non si può pretendere di insegnare ai giovani qualcosa se la scuola non comprende con chi sta parlando, del mondo in cui vivono, delle difficoltà che affrontano. La scuola per troppo tempo è rimasta a guardare il tempo che passa e la realtà che cambia trovandosi in molti casi impreparata e impotente di fronte a questi cambiamenti. La scuola deve comprendere e metabolizzare questi cambiamenti per ritornare ad essere lo strumento di guida e di filtro per questi fenomeni. Per far ciò deve ricominciare ad aggiornarsi, ad affrontare e studiare i nuovi fenomeni culturali, le nuove forme di comunicazione.

Da tempo cerco, nella didattica, di realizzare questo obiettivo, attraverso un’aggiornamento costante dei contenuti e delle metodologie. Cerco di realizzare la didattica attraverso l’uso di strumenti moderni e di massa che rappresentano oggi il modo di comunicare. Musica (house e pop) durante le lezioni di disegno, uso intensivo di laboratori e tecnologie, uso di email come veicolo di comunicazione in tempo reale tra docente, alunno e famiglia. Ho sviluppato questo sito internet per chiudere il cerchio di questo progetto. L’insegnante diventa così il tutor dello studente anche durante le ore extra-curriculari. L’alunno, ma anche la famiglia, trovano qui l’appoggio alle attività didattiche a casa e la possibilità di dialogare e chiedere informazioni al docente in ogni momento della giornata. Questo, ovviamente, presuppone una diffusione capillare dello strumento digitale, di una connessione internet, di un uso costante del computer, tablet o smartphone e per questo debbo ringraziare il fatto di lavorare in un contesto scolastico che me lo consente. Quindi, diventa fondamentale l’uso della tecnologia, green, economica, immediata. Strumenti quali il cellulare, il tablet o il computer debbono essere considerati come i nuovi strumenti didattici al pari di penna e libro e la scuola deve contribuire alla loro diffusione e utilizzazione. E’ la scuola che deve apprendere che oggi si comunica con gli sms, con i social-network, con le chat e far propri questi strumenti per spiegare il loro uso “buono” e non demonizzarli allontanandosi di fatto dalla realtà.

Questa premessa, mi è servita a presentarvi l’articolo di oggi. Nel mio continuo scandagliare la rete, mi sono imbattuto in qualcosa che mi ha dato grande speranza e mi ha fatto provare un po’ di invidia (quella buona, però). Sul territorio italico, e precisamente al sud, in Puglia nella città di Brindisi, esiste una realtà scolastica che definisce, a mio avviso, il concetto di ECCELLENZA SCOLASTICA. Nell‘Istituto Tecnico Industriale Majorana sta accadendo da qualche anno qualcosa che non ha confronti con il resto della scuola in Italia. Pensate, i libri di testo adottati sono tutti realizzati dai docenti della scuola stessa in formato digitale (stampabili anche in cartaceo su richiesta). I libri sono stati tutti convertiti nel formato iBook di Apple e inseriti nello store della casa della Mela (scaricabili attraverso iTunes). Ma non basta! La scuola ha stretto un accordo con la Apple stessa che, ha consentito alle famiglie di acquistare l’iPad ai propri figli al posto dei libri di testo cartacei pagando un costo scontato di 379 euro rateizzabili. A questo punto gli alunni, tutti dotati di tablet, studiano sui testi digitali prodotti dai propri docenti, quindi molto vicini alla metodologia adottata dall’insegnante durante la spiegazione. Aprendo l’iPad, basta cliccare sul software iBooks e aprire il libro della disciplina in corso e il gioco è fatto. I libri, sono tutti dotati di contenuti multimediali, approfondimenti, video e quant’altro necessario alla lezione e spiegato in classe dal docente. Il progetto è stato possibile grazie a Book in progress, sperimentazione diffusa anche in altre 70 scuole nazionali.

I risultati? Straordinari a sentire il Dirigente della scuola. La media dell’Istituto nelle prove INVALSI è stata di 10 punti superiore alla media nazionale, la scuola è la più informatizzata d’Italia ed è la prima che ha sperimentato una didattica esclusivamente digitale oltre che quasi esclusivamente in lingua inglese. Il Dirigente, Salvatore Giuliano, galvanizzato dai risultati insiste affermando “La nostra esperienza è unica sul territorio nazionale poiché oltre alla tecnologia forniamo i contenuti. La tecnologia al Majorana è un punto di partenza per la nuova didattica e non un punto di arrivo. I libri di testo, sempre realizzati dai docenti, saranno forniti anche in formato cartaceo”.

Valutate voi, ma io i miei figli in una scuola come la Majorana li iscriverei immediatamente. Questa sperimentazione fatta realtà, dimostra che nella collaborazione tra istituzioni, scuola e famiglie, oggi è possibile intraprendere un percorso nuovo, moderno, e formativo. Cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti su queste pagine.

Lug 152012
 

Qualcuno sulla rete conosce già la data di uscita. La Suite Office di Microsoft per iPad non solo esisterebbe, ma per il The Daily sarà lanciata il 10 novembre 2012. Il team di programmatori che lavora specificatamente per i prodotti della Mela avrebbe già completato il lavoro di programmazione e sottoposto ai controlli e all’usabilità il programma per renderlo compatibile agli standards del prossimo sistema operativo di Redmond, Windows Metro. La notizia, potrebbe essere credibile perché  The Daily è una rivista solo digitale, creata apposta per iPad e voluta fortemente anche da Steve Jobs.

Secondo The Daily, inoltre, il lavoro sui programmi principali della suite sarebbe stato ultimato già da tempo e Microsoft avrebbe già chiesto la certificazione a Apple sull’App Store. La distanza temporale che separa questo momento dalla presentazione ufficiale a novembre, dovrebbe essere usato, stando sempre a The Daily, ai test sul campo e alle prove di funzionamento dei programmi sul device Apple.

Altro fattore che potrebbe confermare questo scarto temporale, è l’uscita sul mercato dei tablet con Windows 8 installato. Infatti, la presenza di Office sull’iPad, sarebbe una vera e propria killer application per tutti i produttori che si apprestano ad introdurre tablets con il sistema operativo mobile di Microsoft.

Microsoft dal canto suo si è premurata a smentire, anche se senza troppa veemenza, la notizia pubblicata affermando che le immagini pubblicate sono frutto di materiale non prodotto a Redmond e che le indiscrezioni circolate erano prive di fondamento. Scopriremo presto chi ha detto la verità.

Apr 232012
 

La ricerca per il risparmio e la durata delle batterie in dispositivi elettronici viene combattuta da più fronti. La Pixel QI, una società americana specializzata in display realizzati con tecnologie innovative finalizzate alla riduzione dei consumi, ha infatti portato a termine uno studio che sta per diventare realtà, cioè quello di schermi ad altissima risoluzione ma a bassissimo consumo elettrico. Infatti, una dei mafggiori problemi dei dispositivi elettronici attuali, dall’iPhone e l’iPad, è il consumo energetico dello schermo che mette a dura prova le batterie. Più alta è la capacità dello schermo maggiore sarà l’assorbimento di energia che questo mette in atto. La Pixel Qi ha, quindi, reso disponibile uno schermo che può competere con il superlativo Retina Display dell’iPAD 3 ma consumando una quantità di energia notevolmente inferiore, da due a quattro volte in meno.
Sul sito della stessa Pixel QI, viene annunciato lo schermo e vengono date le caratteristiche peculiari di questo nuovo display. Risoluzione di 2048X1536 (la stessa, appunto, di iPad 3), stessi contrasto, saturazione e angolo di visione. Pare sia disponibile anche un dispositivo con modalità a basso consumo che assorbirebbe un centesimo della corrente consumata dal display di iPad al picco massimo.
Nonostante le innovazioni che questo schermo porta con se, alcuni interrogativi rimangono circa la sua vendita e diffusione perché nel mercato, tutto dipende, si sa, dalla tempestività dell’uscita. Altri prodotti dello stesso genere, sono in dirittura di arrivo presso altre aziende concorrenti tra cui la Samsung coreana. Il nuovo schermo della Pixel QI fornisce a detta degli stessi produttori caratteristiche innovative tra cui il recupero della luce ambientale, detta transriflettività, che rendono lo schermo leggibile anche se colpito direttamente dalla luce del Sole.

Vedremo se questo prodotto diverrà il successore del retina display e chi eventualmente si aggiudicherà la possibilità di utilizzarlo nei propri dispositivi, oppure se invece questo straordinario prodotto non vedrà mai la luce come molte tecnologia sperimentate ma mai divenute prodotti commerciabili.