Giu 132023
 

I veicoli a guida autonoma, noti come AV (autonomous vehicles), stanno cambiando tutti gli aspetti collegati alla mobilità urbana.
Gli studiosi della North Caroline State University hanno avanzato una proposta per trovare un sistema in grado di regolare il flusso del traffico in maniera più efficiente e sicura all’interno delle città. Ovviamente stiamo parlando di aree urbane come la città di San Francisco dove la diffusione dei veicoli a guida autonoma sta diventando sempre più importante e costante.

La proposta di uno degli autori del progetto,… (se vuoi continuare ad approfondire, clicca sull’immagine qui sotto per leggere il resto dell’articolo)


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Set 162020
 

La conduzione ossea come sistema per la trasmissione del dell’audio, delle informazioni, per comunicare è già stata utilizzata e anche noi su queste pagine ne abbiamo già parlato più e più volte (vedi: ORII: COME TI TELEFONO CON L’ANELLO).

Quello di cui parliamo oggi è un altro dispositivo, sempre per la trasmissione dati e voce, frutto di una start-up tutta italiana chiamata Deed che, ha sviluppato Get, una sorta di bracciale smart che unisce, le funzioni dello smartphone e quello di una fascia fitness.

La società italiana Deed, nasce all’interno del politecnico di Torino e ha ricevuto finanziamenti per 700.000 euro attraverso i quali è riuscita approdare sul mercato di Kickstarter, la più importante piattaforma di crowdfunding mondiale.

Il successo dell’oggetto è stato tale che in pochissimo tempo la società ha raccolto 100.000 dollari di prenotazioni in un mercato, quale quello americano, molto esigente dal punto di vista dei dispositivi wareable.

Le funzioni di Get, consentono, attraverso una connessione Bluetooth con lo smartphone di ricevere le telefonate semplicemente poggiando il dito indice alle tempie utilizzando il principio della conduzione ossea. Una vibrazione lungo il braccio consente all’utente di percepire l’arrivo della chiamata e attraverso questo sistema è possibile anche comunicare, quindi parlare con l’interlocutore, ascoltarlo, interagire con gli assistenti vocali e effettuare pagamenti in NFC compactless in tutta sicurezza, perché l’identità del proprietario viene verificata attraverso la sua impronta digitale. Ma non finisce qui, infatti, Get consente anche di tracciare l’attività fitness dell’utente, sempre interfacciandosi con lo smartphone e di monitorare il sonno di chi lo indossa.

Il costo di partenza di questo accessorio è stato fissato a 190 dollari e già questo sistema ha raccolto grandi prenotazioni e grande successo a livello internazionale tanto da aver portato il Maxxi di Roma alla sperimentazione di Get in sostituzione delle audio guide all’interno del museo, Spotify lo ha adottato al lancio del nuovo album del cantautore italiano Ultimo per l’ascolto del suo nuovo brano ed inoltre ha già ricevuto diversi premi internazionali tra i quali il Myllennium Award nel 2017  e il Seal of Excellence 2019, marchio di qualità riconosciuto dalla Commissione Europea per la ricerca e l’innovazione.

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Set 162020
 

Dal genio creativo di un designer industriale, Lawrence Kemball-Cook, nasce una soluzione Smart, green, geniale per la produzione di energia.

Kemball-Cook, mette in pratica l’idea di gamification of life, ossia rendere le persone consapevoli delle proprie responsabilità per motivarle al cambiamento attraverso benefici e risultati immediati in maniera divertente quasi fosse un gioco. Questo concetto è messo in pratica osservando un evento che è normale all’interno delle città. Migliaia di persone, ogni giorno, ogni istante, percorrono le nostre strade, marciapiedi, entrano nelle metropolitane producendo una quantità di energia enorme che aspetta solo di essere convertita e sfruttata.

Questa idea è subito stata trasformata da Kemball-Cook, in Pevagen, una pavimentazione intelligente composta da una serie di mattonelle che sottoposte a pressione dall’energia cinetica dei passi umani, trasformano questa in elettricità grazie a tre bobine poste sotto la loro superficie, producendo all’incirca 5 watt di elettricità per passo.

Queste mattonelle sono composte da elementi triangolari uniti tra di loro senza formare spazi vuoti tramite un sistema ad incastro a “clic” che ne consente una facile manutenzione e ne abbassa i costi.

Le prime sperimentazioni sono state effettuate a Londra dove è stata pavimentata Bird Street, calpestata continuamente da migliaia di persone e poi nei pressi della casa bianca a Washington e di un centro commerciale alla periferia di Londra. In questi casi la presentazione è stata in grado di generare elettricità per l’illuminazione, per i suoni e per l’invio di dati. Il prossimo passo sarà quello di dotare di tale pavimentazione gli aeroporti, gli ospedali e i centri commerciali dove ovviamente, migliaia di persone ogni giorno  passano frettolosamente.

I cosiddetti beacon, posti nei punti di intersezione dei tasselli triangolari,  trasmettono tramite bluetooth i dati sui movimenti, fornendo dei grafici con i picchi di traffico e le abitudini dei consumatori. Ma secondo l’idea di Kemball-Cook, il prossimo passo sarà  quello di applicare questa pavimentazione smart alle strade, perché le automobili generano molta più energia dei pedoni quando ad esempio si fermano gli stop o ai semafori.

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Feb 252019
 

Che l’Internet delle cose (IOT), la tecnologia e la digitalizzazione sia ormai pervasiva, circondandoci e avvolgendoci ovunque, è un dato di fatto, ma a volte anche questa consapevolezza non ci sottrae allo stupore nel vedere e nel constatare in quanti ambiti e in quanti oggetti questa possa essere integrata.

L’ultima innovazione in campo digitale e dell’intelligenza artificiale, è stata presentata al Consumer Elettronic Show 2019 di Las Vegas. Si chiama Artemis e si tratta del primo specchio smart al mondo, integrato con una piattaforma CareOS. Non si tratta più di un semplice oggetto che riflette un’immagine, bensì di uno strumento utilissimo per la cura della propria salute e del proprio benessere, compatibile con una moltitudine di dispositivi.

Le funzioni previste per questo specchio ricordano molto quelle viste in tanti film di fantascienza. Artemis, infatti, consente non solo di fungere da lente di ingrandimento specificando il punto interessato da ingrandire, ma anche, ad esempio, di fare il test di acuità visiva in modo da tenere traccia dei cambiamenti della vista che, potrebbero richiedere una visita specialistica. Inoltre, può interfacciarsi con oltre 50 di dispositivi digitali capaci di ampliarne le funzioni smart.
Ma le meraviglie non terminano qui: diventerà sicuramente un valido assistente alla propria bellezza, potendo acquisire video a 360°, visualizzazioni in 4D della propria immagine, osservarsi da ogni angolazione, confrontarsi nel tempo, fare la prova virtuale di prodotti di bellezza, utilizzare strumenti interattivi e la realtà aumentata per acconciarsi e truccarsi nel modo migliore guidati da un esperto.


Oltre alla parte health care, lo specchio fornisce funzioni fitness coaching per aiutarci durante la nostra giornata. Stretching, yoga e movimenti necessari a sbloccare le nostre articolazioni saranno suggerite quando necessario attraverso messaggi e indicazioni sullo specchio-display. Inoltre possibilità di teleconferenze con chiamate al proprio medico o al proprio nutrizionista, tracciamento della qualità dell’aria per comprendere come questa possa influire sulla nostra salute o forma fisica.

Ovviamente tutte le funzioni sono attivabili tramite comando vocale, dal controllo dello specchio alle luci, oltre che alle impostazioni dei dispositivi ad esso collegati.

Il prezzo ovviamente di questa meraviglia è all’altezza di tanta innovazione. Si parla infatti di una cifra molto prossima ai 20.000 dollari e sarà disponibile sul mercato nella seconda metà del 2019.

Chissà se Biancaneve acquisterebbe questo specchio….

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Feb 132019
 

Infinite soluzioni in campo architettonico proposte per rendere le case del futuro non solo meno energivore, ma soprattutto più smart e piacevoli da vivere. Alla prima edizione del Klimahouse Startup Award, moltissime startup, hanno proposto idee e progetti per la casa smart del futuro, vediamone qualcuna.

LA MATTONELLA ELETTRICA DI VERANU

Le soluzioni ideate sono moltissime e tutte di grande livello ad iniziare dalla piastrella che produce energia prodotta dalla società chiamata Veranu, una pavimentazione che utilizzando l’effetto piezoelettrico, riesce rogare 2 watt di potenza per ogni passo compiuto da una persona. Bastano in pratica 20 passi per accendere un lampione a luci LED.

La mattonella smart di Veranu

IL SISTEMA INTEGRATO DI GREENOVATION

La società Greenovation ha sviluppato tutto un sistema per consentire di abbattere i consumi degli energetici degli edifici creando una piattaforma in cui l’utente deve solo inserire i dati base sull’immobile e il sistema genera un progetto di qualificazione energetica completo e personalizzato inoltre è possibile anche ottenere una lista degli impiantisti o dei tecnici in grado di effettuare i lavori nella zona di riferimento. Il sistema è anche in grado di inviare messaggi di allarme nel caso di malfunzionamento o di situazioni anomale.

Il sistema Greenovation

LYT SONIC LA LAMPADA ANTIFURTO

Authometion, invece, ha creato una lampadina a LED a bassissimo consumo energetico chiamata Lyt Sonic che non ha solo lo scopo di illuminazione ma attraverso l’analisi delle onde subsoniche, riesce a rilevare le intrusioni all’interno gli ambienti domestici. In pratica questa lampadina integra un sistema di allarme connesso a Internet che notifica immediatamente al proprietario o ai servizi di sicurezza, l’allarme per l’infrazione.

La lampada smart Lyt Sonic

LA CASA MODULARE DI MODOM

Modom ha, invece, realizzato un sistema costruttivo multistrato, paragonabile a una sorta di mattoncini componibili facili e veloci da montare. Si tratta di pannelli che vengono assemblati secondo uno schema e che consente di ottenere il massimo isolamento, integrando tutti gli impianti.

I pannelli vengono montati tramite incastri ho giunzioni ed è possibile aggiungerne o rimuoverne alcuni in modo semplice anche dopo aver completato la costruzione.

La casa modulare di Modom

UN ISOLANTE DAGLI SCARTI DELLA LANA

Anche l’isolamento termoacustico ha il suo momento di gloria attraverso il progetto della società Brebey. Si tratta di un procedimento che consente di utilizzare gli scarti di lavorazione della lana per realizzare pannelli termo acustici per gli edifici residenziali e gli uffici. Si tratta di un procedimento che ottiene, dalla lavorazione della lana, un tessuto-non-tessuto elastico, compatto con prestazioni decisamente superiore rispetto ai tradizionali isolanti a base di fibre di lana. Sul mercato è già disponibile un pannello chiamato Tecnolana 4075.

Il pannello termoisolante Tecnolana 4075

UN VETROMATTONE ENERGETICO

Il classico vetromattone, utilizzato dove non è possibile aprire finestre per consentire il passaggio della luce diventa anch’esso smart. SBskin progetta vetromattoni che integrano celle solari terza generazione da istallare all’esterno sulle facciate o sulle copertura, così da produrre energia oltre che a ricevere la luce del sole. E’ possibile anche decorare i mattoni creando effetti accattivanti.

I vetromattoni fotovoltaici di SBSkin

UN GIARDINO PENSILE PER TUTTI

Ognuno potrà avere il proprio spazio verde, anche lì dove non è possibile. Green4All progetta il primo giardino pensile, una sorta di balcone serra che può essere applicato sugli edifici esistenti per dotarli di spazi verdi.

Ma non basta; un sistema di celle fotovoltaiche produce energia mentre un altro raccoglie l’acqua piovana per il sistema idroponico il tutto con un aspetto raffinato e moderno.

Il giardino pensile di Gree4All

PORTE ANSTISISMICHE

Si chiama Quick Saver la soluzione di porta innovativa contro i sismi prodotto dall’italiana Lf System Italia. Una barra d’acciaio e un serie di cuscinetti riescono ad assorbire e dissipare l’energia di un sisma evitando che la deformazione impedisca alle porte di aprirsi. In questo modo restano libere le vie di fuga in caso di necessità.

La porta antisismica Quake Saver

LA REALTA’ VIRTUALE IMMOBILIARE

Anche il campo della vendita o dell’affitto di soluzioni immobiliari diventa smart. La startup inVRision realizza stanze virtuali che simulano i contesti reali dove il cliente può toccare con mano il progetto o l’appartamento da acquistare. Per la prima volta egli vive un’esperienza immersiva all’interno dello spazio a lui congeniale potendone simulare sia la conformazione che l’arredamento desiderato. E’ già stato creato il prototipo di ResiZone, un motore VR per l’arredamento e gli agenti immobiliari.

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Ott 032018
 

Smart, smart, smart. Tutto diventa più intelligente, le nostre case, le nostre città, i nostri elettrodomestici. L’Internet of Things, ossia l’Internet delle Cose, l’Intelligenza Artificiale, i sistemi di comunicazione evoluti stanno cambiando radicalmente il nostro approccio con le cose, con gli oggetti della nostra quotidianità.

Ormai cercare una strada è un’operazione che svolgiamo automaticamente, senza rifletterci, con il nostro smartphone attraverso una richiesta all’assistente vocale, ordinare al televisore di cambiare canale semplicemente parlando è quasi scontato, parcheggiare l’auto mentre sensori e telecamere ci guidano in questa operazione è quotidianità. E nel prossimo futuro sarà ancora meglio perché lo sviluppo della rete di quinta generazione consentirà un salto in avanti difficilmente immaginabile.

Grazie al lavoro di una startup americana chiamata Totem Power, è nato un evolutissimo concept di illuminazione urbana. Totem, non può essere definito un semplice palo della luce, ma è uno strumento multifunzione capace di andare ben oltre il suo compito principale.

Totem è un hub digitale, dotato di molta tecnologia. E’ una “smart utility” nel senso che consentirà di connettere le nostre città in maniera molto più efficiente. L’idea è semplice. Dover interconnettere tutta la città è un’operazione piuttosto lunga e complessa. I lampioni della luce sono già ovunque, quindi prevedere una loro sostituzione o predisposizione in caso di nuova installazione potrebbe far risparmiare molto denaro all’amministrazione pubblica.

In pratica, Totem, è un oggetto di design molto ben pensato. Oltre alla classica funzione di illuminazione, è dotato di sensori che lo rendono intelligente, ossia rileva il flusso di traffico riducendo la propria potenza fino al 50% in caso di traffico scarso o nullo in modo da ottimizzare i consumi elettrici.

La parte superiore è invece ricoperta di celle fotovoltaiche in grado di raccogliere i raggi solari e all’interno della sua struttura sono dislocate una serie di accumulatori di elettricità, che garantiscono il suo funzionamento anche in assenza della rete elettrica per interruzione o guasto. Inoltre, l’energia accumulata farà da colonnina di ricarica per le auto elettriche.

Il sistema wi-fi e 4G di comunicazione interno, consentirà a Totem di svolgere la funzione di sensore per la raccolta dei big data che l’amministrazione potrà utilizzare per evidenziare problemi o criticità e predisporre piani di intervento nel più breve tempo possibile. Totem, creerà una vera e propria rete di comunicazione che, ad esempio, registrerà il livello di traffico intervenendo sulla rete stradale e deviandolo quando necessario su percorsi alternativi.

Il primo modello sarà commercializzato la prossima estate e sarà dotato di un panello fotovoltaico da 5 kw, un sistema di batteria da accumulo da 44 chilowattora e un caricabatterie per veicoli elettrici.

Totem integrerà anche il sistema di comunicazione wi-fi e 4G in un design moderno e innovativo, capace anche di valorizzare esteticamente le aree in cui verrà installato.

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Apr 192018
 

Come ogni anno il C.E.S., ossia il Consumer Electronic Show di Las Vegas, è foriero di tante novità nel campo dell’elettronica e della tecnologia.

Anche qui, il tema della sostenibilità e del rispetto ambientale sono diventati quelli più gettonati e ogni sorta di invenzione fa riferimento alle sue caratteristiche di compatibilità ambientale.

Un tema del quale parliamo spesso anche noi è quello dell’inquinamento provocato dai mezzi di trasporto soprattutto quelli su strada e sul congestionamento delle grandi città a causa di un traffico sempre più caotico.

Le case automobilistiche, ma anche i ricercatori indipendenti tramite le piattaforme di croud-funding, stanno impegnando molte delle loro energie proprio nella creazione di un  nuovo mezzo di trasporto o per migliorare drasticamente quelli esistenti.

Si chiama Ujet ed è il nuovo concept di scooter elettrico prodotto dall’omonima casa lussemburghese a zero emissioni, silenzioso, facile da riporre e da ricaricare, perfetto per il traffico cittadino e per contribuire a decongestionarlo. Il progetto parte dal piccolo paese centro europeo, proprio perché questo governo sta promuovendo forti politiche sulla mobilità sostenibile e sta incentivando il mercato dei mezzi elettrici e smart.

L’e-Scooter prodotto nello stabilimento di Foetz in Lussemburgo, è un condensato di intelligenza, connettività, tecnologia e design. Utilizza per la prima volta pneumatici in tuball e nanotubi in carbonio, i più leggeri al mondo, capaci di raddoppiare la loro presa su terreni di ogni tipo aumentando così la trazione del mezzo e parallelamente la sicurezza e le prestazioni.

Le ruote orbitali senza raggio sono dotate di un sistema frenante e di sospensioni capaci di garantire  un comfort di guida altissimo, il motore elettrico è capace di adattarsi ad ogni tipo di percorso garantendo alte prestazioni e grande accelerazione anche in salita. Tutto questo grazie ad un avveniristico telaio ricavato direttamente dalle soluzioni aerospaziali; fibra di carbonio miscelata a leghe metalliche leggere che, realizzano un materiale il 40% più leggero dell’alluminio, hanno consentito di costruire uno scooter il cui peso complessivo è di 43 chilogrammi.

Ma le novità tecnologiche non sono di certo finite qui. Totalmente smart, l’Ujet, è dotato di tutte le ultime innovazioni nel campo digitale. GPS per la localizzazione, il parcheggio smart, il tele-controllo. Un sistema di antifurto collegato allo smartphone tramite app iOS o Android, consente il controllo in remoto del mezzo, la sua attivazione o blocco e messaggistica in tempo reale in caso di spostamento o manomissione non autorizzata dello scooter.

Un sistema di sensori distribuiti su tutto il corpo del mezzo, monitorano ogni fase del viaggio ed ogni parte del ciclomotore, avvisando l’utente di eventuali anomalie. L’app sullo smartphone registra anche dati utili quali ricarica della batteria, calcola l’autonomia rimasta, le emissioni di anidride carbonica risparmiate e tanto altro per aiutare il conducente a mantenere il mezzo in perfetta efficienza.

Anche l’intrattenimento la fa da padrona. GPS, wi-fi, bluetooth, 3G alcune delle possibilità di connessione. Un display touch consente di attivare la navigazione, lo streaming musicale, la possibilità di telefonare e di vedere le immagini riprodotte dalla videocamera frontale di cui l’Ujet è dotato.

Ma l’Ujet è un veicolo elettrico e quindi la batteria è sicuramente il componente fondamentale. Lo scooter è dotato di due differenti tagli, uno più piccolo che garantisce circa 70 km di autonomia, mentre l’altro più grande circa 150 km. Il vantaggio è dovuto essenzialmente alla leggerezza del mezzo e alle componenti utilizzate nella realizzazione della batteria.

Questa è rimovibile e trasportabile quasi fosse una valigia, in modo da facilitarne il trasporto. Cosa importantissima, la ricarica è effettuabile da qualunque presa, quindi non richiede apposite colonnine e se si acquista il caricabatteria veloce venduto dalla casa madre, i tempi di ricarica si accorciano diventando di circa un’ora e mezza per la piccola e di tre ore per la grande.

Il mezzo è quasi pronto per la commercializzazione che avverrà presumibilmente entro la metà di quest’anno. I prezzi sono tra l’altro già definiti. La versione con la batteria più piccola costerà 8.900 dollari, mentre quello con la batteria di maggiore capacità, 9.900 dollari.

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Nov 272016
 

Il futuro inizia ad essere presente. Alcune delle scene più incredibili viste in films di fantascienza che ci sembravano lontane o impossibili stanno per diventare realtà grazie ad una grande innovazione realizzata da un team di ricercatori internazionali a cui ha partecipato anche il fisico italiano Cristiano De Michele dell’Università la Sapienza di Roma.

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Si tratta di una nuova generazione di cristalli liquidi biocompatibili che consentono di trasmettere informazioni a grandissima velocità. Queste nuove fibre sono ottenute da filamenti di DNA sintetico disciolto in acqua le cui proprietà sono davvero straordinarie.

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Queste incredibili fibre sono state ottenute disegnando delle sequenze di DNA artificiale che a temperatura ambiente si allineano tra di loro disponendosi come delle barrette tutte nelle stessa direzione e con un certo ordine spaziale.

La disposizione di queste nanoparticelle è a gomito come nella foto qui di fianco con un preciso ordine spaziale, e la loro dimensione è davvero infinitesimale.

Ma qual’è il vantaggio e le straordinarie proprietà di queste microscopiche nanoparticelle? Oltre alla dimensione sono biocompatibili, ossia possono essere metabolizzate dall’organismo di qualunque essere vivente senza che queste possano in qualche modo danneggiarlo o interferire con le sue funzioni vitali.

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E’ facile adesso immaginare quali possano essere gli impieghi di questa incredibile innovazione. Schermi LED ad altissima resa e grande velocità di trasmissione direttamente sulla pelle del nostro corpo. Sistemi di trasmissione attivabili direttamente sul nostro corpo per ricevere chiamate anche in video, guardare trasmissioni televisive sul nostro braccio o su qualunque altra parte del corpo, tatuaggi luminescenti che cambiano colore o si accendono in base alle variazioni della temperatura del nostro corpo avvisandoci di ogni possibile variazione del nostro stato fisico.

Siamo solo all’inizio, ma questa scoperta è già molto promettente sin dai suoi inizi. Vedremo quali potranno essere le possibili applicazioni reali di questa nuova scoperta, ma è sicuro che presto ne sentiremo ancora parlare.

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Nov 122016
 

Cerotto01Indossare dispositivi smart, in grado di consentirci di restare connessi e interagire con il mondo esterno e con i social cui siamo iscritti e contemporaneamente prestare attenzione al nostro stato fisico monitorandone le funzioni principali stanno diventando abitudini non più remote nel comportamento delle persone.

Il problema sorge quando è necessaria leggerezza e soprattutto autonomia. Come fare ad avere queste caratteristiche su un oggetto da indossare quotidianamente?

Scienziati e centri di ricerca sono costantemente all’opera consapevoli dell’enorme fetta di mercato che questi dispositivi trascinano con se. E le soluzioni ipotizzate sono tante anche se tra le molte, una si sta affermando proponendosi come la soluzione definitiva al problema.

Dalla ricerca del National Science Foundation Nanosystems Engineering Research Center condotta per conto dell’Advanced Self-Powered Systems of Integrated Sensors and Technologies (ASSIST) dell’Università del North Carolina, è stato sviluppato un sistema in grado di ottenere energia sfruttando il sudore o il calore che il corpo emette durante l’attività fisica.

Cerotto smart

Il sistema prevede una sorta di cerotto di circa 2mm di spessore, flessibile e di dimensioni contenute che una volta indossato impedisce al calore di dissiparsi. Lo strato adesivo sulla pelle è conduttivo e agisce in modo di far passare questo calore prima attraverso uno strato in cui è disposto un generatore termoelettrico, per poi disperdersi nell’aria. Contiene all’interno di una lamina flessibile, un generatore termoelettrico in grado di produrre elettricità quando la differenza di temperatura è di almeno 3 Celsius tra la pelle e l’aria circostante.

La piastrina, occupa una superficie di circa 7 cm quadrati ed è in grado di generare corrente per 40-50 μW (microwatt), ma nel caso in cui il soggetto che la indossa stia effettuando attività fisica, l’energia prodotta viene triplicata.

Questa quantità di energia consente di far funzionare un processore a basso consumo, sensori di pressione e temperatura e monitorare anche lo stato di idratazione della pelle. Potrà esservi inserito in seguito anche un sistema di trasmissione dati wireless o Bluetooth a basso consumo capace di far comunicare il cerotto con uno smartphone per la raccolta e elaborazione delle informazioni.

I ricercatori sono molto ottimisti in merito ai primi risultati ottenuti con questa soluzione e trovano che il sistema sia l’ideale per poter utilizzare dei dispositivi per il monitoraggio a lungo termine. Pensano, inoltre, che se la sperimentazione continuerà a dare questi risultati, molto presto vedremo questa tecnologia applicata su indossabili posti in commercio.

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Apr 122016
 

L’innovazione di cui parliamo oggi richiama alla mente famosissimi film di avventura e di fantascienza come Mission Impossible, 007, Man in Black, ma si tratta di un brevetto reale depositato dalla Samsung nel 2014 in Corea, che ha ottenuto solo in questi giorni la certificazione.

Lente03

Si tratta di un lente a contatto smart, che integra circuiti elettronici che la collegano direttamente ad un cellulare.

Una volta indossate, basterà battere le ciglia con una certa intensità per scattare una foto o avviare una registrazione video. Infatti, la lente incorpora una videocamera e uno schermo. Foto e video saranno inviati immediatamente allo smartphone cui sono abbinate.

Lente01

Allo stesso modo, sarà possibile acquisire sulla lente, quindi visualizzare sullo schermo trasparente e miniaturizzato, le foto e i video presi dal telefono. E’ ovvio come questo sistema possa servire per tutti quei servizi che richiedono la realtà aumentata, tipo mappe o sistemi di navigazione. In pratica si potranno sovrapporre informazioni al mondo reale. Ad esempio guardando un monumento, immediatamente potrete leggere la sua storia o tutte le caratteristiche che lo contraddistinguono. Cercare un negozio o un ufficio ricevendone direttamente sulla pupilla le indicazioni stradali e il percorso da compiere oltre a tempi di percorrenza e altre informazioni utili tipo orari di apertura e chiusura.

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La società sudcoreana, sta lavorando a questo nuovo prodotto capace di integrarsi con il corpo umano accrescendone enormemente le potenzialità. I circuiti, integrati all’interno di un polimero bio-compatibile, sono solo parzialmente invisibili, ma anzi alcune parti sono lasciate appositamente visibili ad occhio umano. Per cui chi si trovasse ad interagire con chi le indossa, avrebbe la sensazione di interloquire con un cyborg.

Samsung non è la sola a sperimentare un prodotto del genere, vi lavora anche Google da tempo, ma il prodotto coreano, ha la peculiarità di integrarsi con il corpo che lo indossa divenendone in parte uno strumento di tipo informativo e medicale, capace di fornire informazioni sulle condizioni fisiche dell’operatore.

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https://www.youtube.com/watch?v=N15PczCiNO4
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Feb 162016
 

Cerotti02

Oggi la parola SMART, è sicuramente una di quelle più utilizzate, forse in alcuni casi in maniera impropria, ma sta ad indicare un cambiamento, una trasformazione in atto di ogni aspetto della nostra vita quotidiana.

Sempre dalla rete si attingono una gran quantità di informazioni e la mia attenzione questa volta è stata catturata da una piccola ma grande innovazione. Pare, infatti, che i cerotti, si quelle piccole striscette adesive che mettiamo sulle ferite, stiano per subire una trasformazione epocale.

I cerotti che sono stati sviluppati dal MIT, sono composti da idrogel, un materiale elastico, appiccicoso e trasparente da applicare sulle ferite in grado di velocizzare la guarigione delle stesse.

Il MIT è riuscito a riprodurre, dopo diversi tentativi falliti, il materiale di cui sono costituiti gli animali, ossia l’idrogel un gel composto da reti polimeriche legate a molecole di acqua. Ci sono riusciti sfruttando le caratteristiche del poliacrilammide, una macromolecola che contiene unità ripetitive di diverso tipo.

Cerotti01

I vantaggi sono molteplici: innanzitutto è applicabile facilmente su ogni tipo di ferita in qualsiasi punto del corpo, grandissima resistenza sia ai liquidi che alle sollecitazioni meccaniche e cosa incredibile, data la loro natura, consentono di inserire all’interno medicinali per un suo rilascio graduale, sensori, chip e altri strumenti elettronico-medicali.

Questo gel, composto prevalentemente da acqua (90%), presenta, come detto, una resistenza meccanica straordinaria. Una volta applicato sulla ferita, la sua resistenza è paragonabile a quella che tiene unite le cartilagini umane con i tendini. In questo modo ogni tipo di ferita potrà essere ricoperta e protetta dal gel dimenticando la scomoda, ma purtroppo frequente, attitudine dei cerotti a staccarsi dalla ferita.

I sensori posizionati al suo interno garantiranno anche un rilascio graduale del farmaco di cui può essere imbibito il cerotto, in base alla temperatura corporea o a altri parametri registrati dal sensore stesso.

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Gen 132016
 

Malloy Aeronautics, ha applicato il concetto di drone alla mobilità sostenibile. L’idea della compagnia inglese è quella di un nuovo concetto di bicicletta capace di spostarsi molto rapidamente e in maniera assolutamente autonoma rispetto al sistema stradale esistente. La sfida è quella di realizzare a partire dal prototipo attualmente esistente, un ibrido tra le attuali biciclette e i droni radiocomandati.

HOVERBIKE02

Da questa idea è nato Hoverbike, il primo drone ciclistico il cui progetto è in avanzata fase di sviluppo e che attende solo la certificazione delle autorità aeronautiche, visto che al posto delle tradizionali ruote, è dotato di un sistema di 4 eliche orizzontali che gli consentono di restare sospeso in aria.

Perché 4 eliche? A detta dei produttori per aumentare las stabilità e la sicurezza in volo.

Si tratta in pratica di un robot volante pensato per il trasporto umano, ecosostenibile, leggero e smart.

HOVERBIKE03

Il progetto è stato sviluppato attraverso una raccolta di fondi con la classica campagna su Kickstarter, ma anche attraverso il lancio sul mercato di un prototipo tre volte più piccolo di quello reale, telecomandato. Si tratta di un vero e proprio drone capace di montare anche una videocamera GoPro per le riprese in FullHD aeree.

HOVERBIKE01

L’Hoverbike dovrebbe essere commercializzato a partire dal 2017 non appena completato lo sviluppo e ottenuto le necessarie certificazioni. Presto quindi vedremo persone viaggiare su questi originalissimi mezzi di trasporto. Ma chi regolerà il traffico di questi mezzi volanti che sfrecceranno a mezz’aria negli spazi urbani delle nostre città?

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Gen 122016
 
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BIOPROCESSORE01I devices indossabili, tipo smartwatch o le fasce sportive digitali, stanno diventando sempre di più un oggetto desiderato e ricercato da molti di noi, soprattutto per il fatto che non hanno solo una funzione estetica o di scansione temporale, ma perché fungono anche da sistema di controllo biometrico delle funzioni vitali di ogni individuo.

Legare sport e medicina alla tecnologia, e se poi mettiamo che questa è anche esteticamente gradevole, si è rivelata una scelta azzeccata per alcune aziende che stanno investendo enormi quantità di risorse nello sviluppo e produzione di questi dispositivi.

Questi, parimenti ad un mini computer, sono forniti di componenti mediche e ottiche che funzionano tramite un processore ed altre componenti tipiche di un PC.

Samsung, proprio in quest’ottica, sta sviluppando il primo Bio-Processore, cioè un chip studiato a posta per i prodotti indomabili con funzioni biometriche, capace di funzionare indipendentemente e di monitorare tutte le funzioni biometriche stand-alone.

BIOPROCESSORE02

Il bio-processore, integra al suo interno tutta una serie di sensori e centraline capaci di misurare l’impedenza bio-elettrica, effettuare misurazioni volumetriche degli organi, temperatura corporea, elettrocardiogramma e altri parametri.

Samsung, è già in fase finale di sviluppo e si propone di utilizzarlo già nei prossimi indossabili. Una prima presentazione del prodotto dovrebbe avvenire in concomitanza con il C.E.S. di Las Vegas o al più tardi  alla fiera dell’informatica di Barcellona in Spagna a febbraio.

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