Nov 142013
 
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AlberoGli alberi, fanno parte della nostra vita, dei nostri ricordi, sono sempre rappresentati sin dall’infanzia nei nostri disegni, in qualche modo ci appartengono. La loro esistenza è legata alla nostra, li guardiamo con affetto, ci sentiamo al sicuro al di sotto della loro chioma. Ma questi amici della nostra infanzia fanno molto di più, in silenzio e chiedendoci veramente poco in cambio. E’ arrivato il momento di scoprire alcuni dei segreti celati da questi straordinari esseri viventi.

GLI ALBERI

L’albero è una pianta legnosa, sviluppata in altezza dal terreno tramite un tronco che inizia a ramificare a qualche metro dal suolo. In botanica lo si distingue dagli arbusti perché questi ultimi sono privi dei rami. Gli alberi si classificano in due grandi famiglie in base alle caratteristiche, chiamate Latifoglie e Conifere.

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Parti dell’Albero

Osservando un albero si nota subito una cosa. Non tutta la pianta è visibile, perché una parte scompare nel terreno. Distingueremo, per cui, una parte SOTTERRANEA, non visibile e una parte AEREA al contrario completamente visibile.

Scendendo più nello specifico, possiamo individuare e descrivere l’albero come composto da 3 differenti parti. Vediamole.

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Scomposizione dell’Albero

RADICI

Nella parte sotterranea, troviamo le radici. Queste hanno una duplice funzione:

  1. assolvono al nutrimento della pianta assorbendo dal terreno le sostanze necessarie e l’acqua che poi, trasportate da un sistema efficientissimo, giungono alle foglie e ai rami più alti.
  2. assolvono al sostegno strutturale della pianta; affondando in profondità nel terreno, realizzano un sistema efficacissimo di fondazioni, capace di reggere carichi notevolissimi quali le sollecitazioni date dal vento o il peso stesso dell’albero.

Nella parte aerea, troviamo invece, il fusto e la chioma.

FUSTO

E’ la struttura portante della pianta come lo è per noi lo scheletro. Può variare di forma come di altezza, ed è costituito da un insieme di tessuti epidermici, di sostegno e conduttori. Il tronco è di legno, tessuto formato da fibre di cellulosa saldate fortemente tra di loro da una sostanza chiamata lignina. Ha la funzione di sostegno ai rami e alle foglie ed è costituito da un insieme di strati che assolvono a differenti funzioni. Vediamo quali sono questi strati e quali le loro funzioni:

stuttura-del-legno

Strati del tronco

  • Corteccia – è il vestito dell’albero, o meglio la corazza protettiva per gli strati più interni. E’ costituita da cellule morte spinte all’esterno dalle nuove cellule che si formano nel libro.
  • Libro – è la parte più esterna del tronco ed è anche lo strato in cui scorre, dall’alto verso il basso, la linfa elaborata attraverso la fotosintesi clorofilliana dalle foglie.
  • Cambio – è la parte fondamentale di una pianta, perché l’unica in grado di generare tessuti nuovi; ne produce di due tipi, uno verso l’esterno, ossia verso il libro, chiamato floema, ed uno verso l’interno, ossia verso la parte legnosa del tronco, chiamato xilema.
Età albero

Calcolo dell’età di un Albero

Il cambio ha un’attività periodica legata a fattori esterni (stagioni) e interni (ormonali). Questa periodicità nella crescita, genera i caratteristici anelli di accrescimento che rappresentano l’età di una pianta. Nelle zone calde, in cui il cambio stagionale non avviene, tali anelli non si evidenziano a causa di una attività cambiale continuativa (in pratica la pianta cresce sempre durante tutto l’anno). 

  • Alburno – è lo strato più esterno del durame, costituito da cellule vive che hanno lo scopo di trasportare la linfa dalle radici alle foglie.
  • Durame – è la parte più interna del tronco ed è costituita da tessuti lignificati, le cui cellule sono oramai morte. Presenta un colore più scuro ed è la parte migliore da utilizzare nell’industria mobiliera.
  • Midollo – è la parte più interna del tronco, è assolve alla funzione nutritiva nei primi anni di vita della pianta, Con il passare del tempo lignifica diventando parte del durame e viene sostituito nella sua funzione dall’alburno.

CHIOMA

E’ il complesso di rami e foglie che caratterizzano la parte alte delle piante. Può assumere differenti forme a seconda delle caratteristiche genetiche di ciascuna specie o in base ad operazioni esterne, quali potatura.


LA LINFA

Tutti sappiamo che l’albero ottiene nutrimento attraverso la linfa che risale dalle radici immerse nel terreno fino alla parte sommitale della pianta. Ma, cos’è la linfa e come fa questa a risalire dalle radici fino alla cima dell’albero? Scopriamo insieme questo segreto.

La linfa altro non è che una soluzione di ioni inorganici e piccole molecole di sali minerali. Queste, vengono assorbite dalla pianta attraverso quegli organi contenuti nelle radici che si chiamano peli radicali. Attraverso la membrana epidermica di questi, l’acqua viene assorbita all’interno della pianta. Ma il percorso dell’acqua e solo all’inizio, perché partendo dal basso della pianta deve raggiungere altezze in alcuni casi incredibili (vedi le sequoie americane alte più di 100 m). Come fa la natura a spingere l’acqua contro gravità fino a queste altezze? Il fenomeno è facilmente spiegabile e avviene in tre differenti modi contemporaneamente. Questi sono per pressione radicale, capillarità e traspirazione. L’azione dei tre modi e sinergica: la pressione radicale e la capillarità spingono l’acqua dal basso, mentre la traspirazione la tira dall’alto.

Risalita linfa

Percorso della linfa dalle radici alla chioma

PRESSIONE RADICALE o OSMOSI

I peli radicali presenti sul tessuto delle radici, assorbono per osmosi l’acqua e le sostanze in essa contenute all’interno della pianta. Questi sali, all’interno della pianta si accumulano concentrandosi; si genera così una differenza di pressione tra i sali poco concentrati nel terreno e sali maggiormente concentrati all’interno della pianta generando in questo modo quella che viene definita “pressione radicale” che è in grado di spingere l’acqua ad altezze superiori a quelle consentite dalla risalita per capillarità.

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[OSMOSI – processo naturale per cui tra due liquidi di uguale composizione ma con densità diversa, separati da una membrana attraversabile, si genera una differenza di concentrazione. Questa differenza innesca il passaggio di un liquido verso l’altro, in modo naturale e senza l’apporto di energie esterne, e cessa nel momento che i due liquidi raggiungono la stessa concentrazione ].

CAPILLARITA’

E’ un fenomeno che si manifesta quando un liquido scorre in un tubo molto piccolo. Se consideriamo i diametri dei vasi xilematici, all’interno dell’albero, in cui scorrono acqua e sali minerali, è chiaro che questo fenomeno è molto evidente. La capillarità si spiega con l’esistenza di forze di adesione tra le molecole dell’acqua e le pareti del condotto. Anche tra le molecole dell’acqua esiste una forza attrattiva detta di coesione, ma quando il tubo di scorrimento è molto stretto, le forze di adesione superano quelle di coesione ed in questo modo il liquido scorre lungo le pareti verso l’alto.

TRASPIRAZIONE

E’ un fenomeno naturale generato in questo caso dal calore del Sole. Dipende dalla natura e dimensione della chioma e dall’intensità del calore solare. L’acqua, per effetto del calore, passa dallo stato liquido a quello di vapore. La perdita di quest’acqua per evaporazione, genera all’interno dei capillari in cui scorre la linfa, una depressione di alcune atmosfere che aspira l’acqua verso l’alto consentendole di superare le grandi altezze degli alberi.

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