Apr 252019
 

Sono 117 i metri di apertura alare del più grande aereo mai decollato, un colosso gigantesco progettato per lanciare i satelliti. Si chiama Stratolaunch ed ha appena completato il primo volo di prova superando i 300 km/h e raggiungendo un’altitudine di 5,8 km ma l’obiettivo ovviamente non è questo ma quello di arrivare a oltre 10 km per lanciare i satelliti in orbita. 

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Il primo volo sul deserto del Mojave in California è durato circa due ore e mezza. Questo aereo, fuori dal convenzionale, è costituito da due fusoliere separate da una grande apertura alare capace di sopportare e trasportare fino a tre razzi. Le ali sono dotate di sei motori Roll Royce, gli stessi utilizzati dal Boeing 747 che, riescono a spingerlo fino a un passo dalla stratosfera cioè la zona dove vengono sganciati e accesi i razzi dei satelliti per entrare nell’orbita bassa della terra.

I vantaggi nell’uso di questa nuova metodologia per lanciare satelliti nello spazio, è molto più vantaggiosa perché il propellente utilizzato dai ragazzi verrà usato non per superare la forza gravitazionale terrestre, ma già in alta quota e il movimento con enorme risparmio. Inoltre questa metodologia riduce di molto i rischi di rinvio dovuti alle condizioni meteo avverse che condizionano i lanci dalla terraferma. Inoltre, in alta quota i fenomeni atmosferici non sono più pericolosi ne intensi.

Lo Stratolaunch, batte un record in vigore dal 1947 quando lo Hughes H-4 Hercules, largo solo 97 metri, si fa per dire, 20 in meno dello Stratolaunch, compì il suo primo e unico volo. Ma pare che, anche un destino simile stia caratterizzando la storia di questi due giganti dell’aria. Infatti, la scomparsa del miliardario Howard Hughes, ideatore e pilota dello Hughes H-4 Hercules, fece si che il suo gioiello diventasse un semplice pezzo da museo ed anche per lo Stratolaunch si definisce un destino simile. La scomparsa di Paul Allen, miliardario co-fondatore di Microsoft e grande visionario di viaggi spaziali e innovazioni del volo rischia di rendere incerto il destino di questo aeroplano. La morte di Allen gli ha anche impedito di assistere al primo volo della sua creatura.

Su queste pagine abbiamo già parlato di progetti simili, nati dalle visioni di ricchi miliardari americani che, stanno tentando questa strada cioè quella di raggiungere l’orbita terrestre per creare viaggi turistici per miliardari e poter osservare la Terra dallo spazio. Sono in corsa Elon Musk con il suo SpaceX che utilizza razzi riutilizzabili e Richard Branson il fondatore di Virgin Galactic il quale sta seguendo un cammino simile a quello di Allen con un aereo capace di trasportare sul proprio dorso un razzo da lanciare nella stratosfera (LA PRIMA “UNITY” NELLO SPAZIO).

Se avremo pazienza, il tempo ci racconterà chi tra questi visionari sognatori riuscirà a tracciare il futuro del turismo spaziale.

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