prof. Davide Betto

laurea in Architettura conseguita presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria; dottorato di ricerca conseguito presso la Facoltà di Napoli in Metodi di Valutazione. Si è abilitato all'insegnamento nella classe di concorso "A033 - Educazione Tecnica nella scuola media" nel 2004 e dal 2007 è diventato docente di ruolo. Insegna a Catania presso la scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri. Appassionato di informatica che, insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione. Autore di questo blog e vincitore del premio internazionale come miglior sito dell'anno 2016 nell'area Carriera e Formazione. Autore per casa editrice Lattes Editori di Torino per la quale cura il blog iLTECHNOlogico.it e le pubblicazioni di tecnologia.

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Malloy Aeronautics, ha applicato il concetto di drone alla mobilità sostenibile. L’idea della compagnia inglese è quella di un nuovo concetto di bicicletta capace di spostarsi molto rapidamente e in maniera assolutamente autonoma rispetto al sistema stradale esistente. La sfida è quella di realizzare a partire dal prototipo attualmente esistente, un ibrido tra le attuali biciclette e i droni radiocomandati.

HOVERBIKE02

Da questa idea è nato Hoverbike, il primo drone ciclistico il cui progetto è in avanzata fase di sviluppo e che attende solo la certificazione delle autorità aeronautiche, visto che al posto delle tradizionali ruote, è dotato di un sistema di 4 eliche orizzontali che gli consentono di restare sospeso in aria.

Perché 4 eliche? A detta dei produttori per aumentare las stabilità e la sicurezza in volo.

Si tratta in pratica di un robot volante pensato per il trasporto umano, ecosostenibile, leggero e smart.

HOVERBIKE03

Il progetto è stato sviluppato attraverso una raccolta di fondi con la classica campagna su Kickstarter, ma anche attraverso il lancio sul mercato di un prototipo tre volte più piccolo di quello reale, telecomandato. Si tratta di un vero e proprio drone capace di montare anche una videocamera GoPro per le riprese in FullHD aeree.

HOVERBIKE01

L’Hoverbike dovrebbe essere commercializzato a partire dal 2017 non appena completato lo sviluppo e ottenuto le necessarie certificazioni. Presto quindi vedremo persone viaggiare su questi originalissimi mezzi di trasporto. Ma chi regolerà il traffico di questi mezzi volanti che sfrecceranno a mezz’aria negli spazi urbani delle nostre città?

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Gen 132016
 

2012-emailteaserAnche quest’anno condivido con voi il rapporto annuale con le statistiche del sito.

E’ un anno che posso definire magico, perché ci ha visto crescere in maniera esponenziale. Raggiungiamo oramai più di 700 visitatori al giorno e le visualizzazioni battono ogni settimana i records precedenti: siamo a quasi 1700 visualizzazioni giornaliere con medie settimanali di oltre 1200. Questi numeri hanno duplicato i risultati già fantastici dello scorso anno e ci avviciniamo a grandi passi alle 2.000 visualizzazioni/giorno.

Questo lo debbo a tutti voi, alunni, docenti, curiosi che continuamente mi inviate feed-back e complimenti, soprattutto i docenti, che mi scrivete ringraziandomi dell’ottimo lavoro e dell’aiuto che queste pagine forniscono alla vostra didattica nel quotidiano.

Gli utenti iscritti in questi anni siete oltre 2.500 e continuate a crescere ogni giorno.

Nel mese di ottobre abbiamo sfiorato le 38.000 visualizzazioni e nell’anno 2015 sono state oltre 253.000, numeri impressionanti che attestano la qualità e l’apprezzamento della tanta fatica infusa.

Da ottobre poi ci siamo duplicati sul sito a corredo della Tecnologia della casa editrice Lattes con la quale mi fregio di collaborare, ilTechnologico, e sono nate altre riviste digitali su Flipboard diventando 4 che contano oltre 100 articoli e 93 follower.

IoSTUDIOGli articoli che tutti i giorni leggete, hanno superato i 500 e a questi si stanno pian piano aggiungendo gli “IoSTUDIO“, specifici articoli, mirati allo studio da parte degli alunni della secondaria di primo grado, privi dell’eccessivo approfondimento che trovate sugli articoli normali.

Non posso che RINGRAZIARE tutti per la pazienza e la passione che mettete tutti i giorni nel seguirmi e nel leggermi e per ringraziarvi in maniera adeguata, non posso far altro che continuare a migliorare e potenziare queste pagine.

Presto grandi novità, cambiamenti profondi, vi faranno apprezzare ancora di più questo spazio, fornendovi sempre più strumenti per la didattica e la vostra professione.

Non mi resta che lasciarvi al REPORT ANNUALE e augurare ancora una volta a tutti un sereno e TECNOLOGICO 2016.

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Schermata 2016-01-12 alle 23.27.38

Gen 122016
 
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BIOPROCESSORE01I devices indossabili, tipo smartwatch o le fasce sportive digitali, stanno diventando sempre di più un oggetto desiderato e ricercato da molti di noi, soprattutto per il fatto che non hanno solo una funzione estetica o di scansione temporale, ma perché fungono anche da sistema di controllo biometrico delle funzioni vitali di ogni individuo.

Legare sport e medicina alla tecnologia, e se poi mettiamo che questa è anche esteticamente gradevole, si è rivelata una scelta azzeccata per alcune aziende che stanno investendo enormi quantità di risorse nello sviluppo e produzione di questi dispositivi.

Questi, parimenti ad un mini computer, sono forniti di componenti mediche e ottiche che funzionano tramite un processore ed altre componenti tipiche di un PC.

Samsung, proprio in quest’ottica, sta sviluppando il primo Bio-Processore, cioè un chip studiato a posta per i prodotti indomabili con funzioni biometriche, capace di funzionare indipendentemente e di monitorare tutte le funzioni biometriche stand-alone.

BIOPROCESSORE02

Il bio-processore, integra al suo interno tutta una serie di sensori e centraline capaci di misurare l’impedenza bio-elettrica, effettuare misurazioni volumetriche degli organi, temperatura corporea, elettrocardiogramma e altri parametri.

Samsung, è già in fase finale di sviluppo e si propone di utilizzarlo già nei prossimi indossabili. Una prima presentazione del prodotto dovrebbe avvenire in concomitanza con il C.E.S. di Las Vegas o al più tardi  alla fiera dell’informatica di Barcellona in Spagna a febbraio.

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Gen 122016
 

Iniziano a vedersi le prime applicazioni pratiche nell’uso del GRAFENE, il miracoloso materiale scoperto da poco tempo, le cui caratteristiche e proprietà lo rendono a dir poco straordinario.

Schermo grafene

Questo materiale, spesso circa 1/100.000 di un foglio di carta può essere stirato e piegato all’infinito senza mai rompersi, è assolutamente impermeabile e presenta una resistenza meccanica superiore a quella del migliore acciaio e una durezza ancora superiore a quella del diamante che nella scala di Mohs risulta essere il materiale più duro sul nostro pianeta.

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Scala di Mohs

Una delle prime applicazioni del grafene per uso pratico è stata da poco dimostrata al CES di Las Vegas, la fiera dell’informatica e dell’Innovation Technology più importante al mondo.

Alcuni produttori di pellicole di vetro per smartphone, sono riusciti a sviluppare una miscela di vetro e grafene capace di resistere ad urti terribili e stress test infiniti senza subire alcun danno. Sto parlando dell’UU GLASS, un particolare composto che ha resistito a 200.000 urti consecutivi, sollecitazioni di compressione e resistenza a graffi continuati con materiali molto duri e taglienti.

La società produttrice, ha mostrato la speciale pellicola per cellulari, capace di rendere indistruttibile il device a qualunque urto. Un video mostra le proprietà di questa pellicola e la sua capacità di resistere a sollecitazioni ben superiori a quelle cui viene normalmente sottoposto un telefonino. La resistenza è dovuta alla presenza del grafene appunto impiegato per la prima volta in un prodotto del genere.

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Gen 112016
 
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Una grande scoperta arricchisce la tavola di Mendeleev, conosciuta anche come Tavola degli Elementi. Un team di scienziati e studiosi giapponesi, americani e russi hanno infatti scoperto l’esistenza di 4 nuovi metalli che sono stati classificati temporaneamente con i seguenti nomi:

Ununtrio Ununpentium
Ununtrio (Uut, elemento 113) Ununpentio (Uup, elemento 115)
Ununseptio Ununoctio
Ununseptio (Uus, elemento 117) Ununoctio (Uuo, elemento 118)

Il team di scienziati lavora per prestigiosi istituti di ricerca. Il Lawrence Livermore National Laboratory, negli Stati Uniti, in California, il Joint Institute for Nuclear Research di Dubna, in Russia e l’Istituto Riken in Giappone. I primi due hanno scoperto gli elementi 115, 117 e 118, mentre la contesa tra gli istituti è per il quarto elemento, il 113 reclamato da americani e russi, ma identificato per primo dai giapponesi capeggiati da Kosuke Morita che annuncia di proseguire le ricerche verso l’elemento 119 e i successivi.

tavola_mendeleev

Tavola degli Elementi prima della nuova scoperta

La tavola di Mendeleev non veniva aggiornata dal 2011 quando furono scoperti gli elementi 114 e 116. L’Iupac (Unione internazionale di chimica pura e applicata) è l’organismo internazionale con sede negli Stati Uniti incaricato di confermare le ricerche e di definire nomenclatura, terminologia e misurazione degli elementi scoperti.

Il Nobel per la chimica Ryoji Notori, scienziato giapponese, ha affermato con entusiasmo la valenza e la grandezza della scoperta appena fatta. I nuovi elementi si formano per il bombardamento di nuclei leggeri di materiali radioattivi a loro volta ottenuti per decomposizione di elementi molto pesanti. Hanno una durata brevissima perché dopo pochi secondi si disintegrano in altri elementi più semplici.

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Dic 282015
 
ENERGIA EOLICA
Indice Argomenti
1 IL VENTO
2 VENTO PRO E CONTRO
3 AEROGENERATORI E WIND-FARM
4 I PROBLEMI DI UNA WIND-FARM
5 MAPPA CONCETTUALE DELL’ARGOMENTO
6 APPROFONDISCI CON I VIDEO

IL VENTO

Anche il VENTO, come l’ACQUA e il SOLE, può essere considerata una fonte di energia e essere sfruttata per convertire la sua forma (energia eolica o cinetica delle masse d’aria) in un’altra forma.

Approfondisco: iPrincipio di Conservazione dell’Energia afferma che “l’energia non si può creare ne distruggere, ma solo trasformare, ossia passare da una forma ad un’altra.

Approfondisco: una Fonte di Energia è l’elemento naturale a disposizione dell’uomo da cui trarre l’energia. Una Forma di Energia, è la modalità in cui l’energia si manifesta. Sono ad esempio fonti, l’acqua, il Sole, il petrolio, il carbone, i rifiuti. Queste possono manifestare l’energia che possiedono in diversi modi, come ad esempio: energia termica, chimica, meccanica, luminosa, sonora, ecc.

Wind-FlagSi chiama VENTO quel fenomeno naturale rappresentato dallo spostamento delle masse d’aria tra zone a differente pressione atmosferica. In pratica la terra cede all’atmosfera il calore ricevuto dal sole, ma non lo fa in modo uniforme. Nelle zone fredde, in cui la Terra cede meno calore, la pressione dei gas atmosferici cresce, mentre nelle zone calde dove viene ceduto più calore, la pressione dei gas diminuisce. Si formano così aree di alta pressione e aree di bassa pressione. Quando diverse masse d’aria vengono a contatto, la zona dove la pressione è maggiore tende a trasferire aria dove la pressione è minore. Tanto maggiore è questa differenza, tanto più veloce sarà lo spostamento di queste masse d’aria e quindi il vento. Un’altra delle cause del VENTO è la rotazione terrestre.

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VENTO PRO E CONTRO

Il vento è una fonte naturale presente in qualche modo su tutta la superficie terrestre capace di generare in alcuni luoghi una grande quantità di energia.

PRO – il vento è una fonte inesauribilegratuita e non inquinante.

CONTRO – il vento è una forma di energia incostante perché non è presente in tutti i luoghi in maniera costante, cambia spesso di intensità e di direzione.

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DA ENERGIA CINETICA A ELETTRICA

Passaggi-eolico

L’energia contenuta nel vento prende il nome di Energia Eolica ed altro non è che lo spostamento di masse d’aria dal basso verso l’alto o viceversa, ossia Energia Cinetica delle masse d’aria. Per sfruttare questa forma di energia e trasformarla in elettricità, vengono realizzati degli appositi aero-genreatori, una sorta di giganteschi mulini a vento capaci di ruotare anche con venti minimi, trasformando l’energia cinetica in Energia Meccanica. La rotazione delle pale, impone una rotazione ad un rotore che, è collegato ad un generatore elettrico (alternatore) trasformando in questo modo, l’energia meccanica in Energia Elettrica.

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AERO-GENERATORI E WIND FARM

WindFARM

Una centrale eolica, chiamata anche wind-farm è costituita da una serie di torri metalliche che montano in cima una grande elica detti aero-generatori. Questi possono sorgere sia sulla terra ferma che in mezzo al mare (wind-farm off-shore) dove il vento soffia più intenso e costante.

EolicoSchema

Un aero-generatore è costituito da 3 parti fondamentali, pale e rotore, gondola o navicella e torre. A questa si aggiungono tutti i sistemi elettrici e di collegamento.

Aerogeneratore

Il rotore è la parte rotante dell’impianto ed è costituito da un mozzo su cui sono fissate le pale (di norma 2 o 3) dell’aero-generatore.

Approfondisco: il mozzo è la parte centrale di una ruota o di un organo rotante che alloggia al suo interno dei cuscinetti a sfera in modo da consentire alla componente che verrà montata sopra di esso di ruotare.

Il mozzo permette la rotazione delle pale e connette il rotore con il guscio metallico che contiene tutti gli apparati meccanici e di controllo dell’aero-generatore chiamato gondola o navicella. Nella gondola sono contenuti l’albero di trasmissione lento, il moltiplicatore di giri, l’albero di trasmissione veloce, il generatore elettrico e i dispositivi ausiliari.

Gondola

L’albero di trasmissione lento è quello che connette il rotore con il resto degli apparati all’interno della gondola. Attraverso un moltiplicatore di giri ossia un sistema di ruote dentate di differente diametro (come i rapporti nel cambio di una bici), l’albero di trasmissione lento trasmette la rotazione delle pale, al generatore. In pratica, questo sistema di ruote dentate, preleva la rotazione del primo asse e la trasmette tramite un secondo asse chiamato albero di trasmissione veloce decisamente più rapido, al generatore elettrico o alternatore in modo da trasformare un quantità di energia maggiore.

Sulla coda della gondola, troviamo due apparati di regolazione dell’aero-generatore chiamati anemometro e timone.

Anemometro

Anemometro

L’anemometro, è uno strumento utilizzato per misurare la velocità o la pressione del vento ed è formato da un asse verticale e da tre coppette che “catturano” l’aria. Comprende sensori di velocità e direzione. Il numero di giri al minuto viene registrato da un congegno elettronico che blocca automaticamente le pale con un sistema frenante qualora la velocità del vento sia superiore ai 25÷30 metri al secondo.

Il timone, molto simile alla coda di un aereo, serve per stabilire la direzione del vento. La sua rotazione trasmette un impulso ai sistemi di controllo che fanno ruotare la gondola sulla torre per posizionare le pale correttamente nella direzione del vento.

Interno-torre-eolica

Interno di una torre

La gondola, è montata attraverso un sistema di ingranaggi ad un sostegno tubolare chiamato torre che può avere, in base alle dimensioni, al suo interno sistemi di accesso verticale (scale o ascensori). L’altezza media di una torre e’ compresa tra i 40 e i 60 metri. E’ ancorata al terreno mediante strutture di fondazione o sistemi di galleggiamento quando sorge in mare. Alla base della torre troviamo anche il trasformatore elettrico e tutti gli altri apparati per la produzione e trasmissione dell’elettricità.

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I PROBLEMI DI UNA WIND-FARM

Le centrali eoliche pur utilizzando come fonte energetica da trasformare il vento, inesauribile, gratuito e non inquinante hanno comunque degli effetti negativi sull’ambiente perché realizzano una profonda trasformazione del territorio, impatto ambientale, generano interferenze elettromagnetiche e creano disturbi al sistema faunistico, modificando i flussi d’aria che conducono gli uccelli nei loro percorsi migratori.

Inoltre, le torri non possono essere installate l’una vicino all’altra, ma debbono distanziarsi longitudinalmente e trasversalmente di almeno 100 metri per non interferire l’una sull’altra sottraendosi vento.

Per evitare i problemi visivi e di impatto ambientale e per risolvere i problemi di dimensione e distanza, le torri oggi vengono realizzate in mare dove sono cresciute enormemente in dimensione e potenza.

Dimensione pale

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MAPPA CONCETTUALE

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APPROFONDISCI CON I VIDEO
COME NASCE IL VENTO? ENERGIA EOLICA
Durata: 2:35 Durata: 2:39
ENERGIA EOLICA (Ovo) WHAT’S INSIDE A WIND TURBINE?
Durata: 1:55 Durata: 5:28
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Dic 162015
 
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PlasticaRiciclata03

I nostri mari e i nostri oceani sono ormai completamente inquinati da montagne di polimeri plastici non bio-degradabili. Quante volte vediamo sui nostri schermi scene di incredibili disastri ambientali. Arriva da una grande marca di abbigliamento sportivo Adidas e da Parley for the Oceans una possibile soluzione a questo grave problema; utilizzando le tonnellate di plastica recuperabili dai nostri mari, attraverso sofisticate stampanti 3D, questi rifiuti, possono essere riciclati per realizzare parti di calzature sportive.

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In pratica, attraverso questo processo, vengono realizzate delle scarpe dotate di intersuola, ossia lo strato interposto tra la parte superiore e quella inferiore della suola, con materiali totalmente riciclati.

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La sede per presentare quello che ancora è un prototipo, è stata la città di Parigi che ospita in questi giorni la COP21, conferenza internazionale sul clima. Alla conferenza, l’Adidas, non ha voluto presentare il prototipo per una futura commercializzazione, ma per dimostrare come le aziende impegnate a livello internazionale in differenti ambiti, possano rivedere le proprie politiche commerciali e le proprie linee produttive in vista di un pianeta più green.

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Oramai il nostro pianeta è caratterizzato dalla presenza di vere e proprie isole artificiali della dimensione di oltre 700.000 chilometri quadrati, ossia una estensione pari a una nazione come la Spagna. La più grande si trova a galleggiare sull’oceano pacifico e prende il nome di Great Pacific Garbage Patch.

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Un problema globale, che non può e non deve essere sottovalutato e le cui soluzioni non possono più attendere le decisioni dei grandi leader mondiali; questo quanto affermato da Eric Liedtke di Adidas, il quale sottolinea la necessità di portare tutte le grandi aziende intorno a un tavolo per ridefinire le strategie produttive.

Ridurre l’inquinamento dei nostri mari e soprattutto dei fondali, è diventato il 14° obiettivo di sviluppo delle Nazioni Unite. Cyrill Gutsch di Parley for the Oceans, network che si occupa di riduzione dell’inquinamento negli oceani, ha rilasciato interviste entusiaste sull’avvio di questo progetto e sulla collaborazione di Adidas come partner per raggiungere questi obiettivi. La stessa Adidas oltre alla partnership ha deciso di dare un contributo reale e fattivo a questo progetto; ha infatti annunciato di voler eliminare totalmente dai propri negozi entro il 2016, quindi da subito, tutte le buste di plastica.

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Dic 152015
 
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PELED02

Un gruppo di ricercatori della Pohang University of Science and Technology (POSTECH) in collaborazione con i ricercatori dell’University of Cambridge, della Kyung Hee University, del Gwangju Institute of Science and Technology e del KAIST (Korea Advanced Institute of Science & Technology), è riuscito a creare dei diodi a emissione di luce che sfruttano le proprietà di un materiale noto come perovskite.

Approfondisco: i cristalli di perovskite scoperti nel 1939 a Achmatovskaja in Russia, sono cristalli opachi di forma cubica il cui nome è in onore del grande collezionista di minerali Lev Perovskij.

La perovskite possiede ottime proprietà di emissione luminosa e questa loro caratteristica potrebbe consentire ai ricercatori di creare specifici tipi di LED da utilizzare al posto degli attuali OLED (diodi organici a emissione di luce). Lo studio di questo materiale ha avuto avvio perché presenta una efficienza luminosa maggiore di altri materiali e possono essere usati agevolmente per aumentare la conversione della luce solare nei pannelli fotovoltaici e per la luce generata elettricamente.

Pare che attraverso l’uso della perovskite, sarà possibile realizzare dei display di qualità paragonabile agli attuali, con purezza e qualità del colore anche superiori ma con un costo di circa un decimo degli attuali.

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Dic 112015
 
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VESTITO01

La tecnologia, l’innovazione e la ricerca si spingono ogni giorno più a fondo per creare nuovi oggetti che possano rendere migliore la nostra esistenza e il nostro quotidiano. L’ultima fantasiosa creazione la dobbiamo ad una giovane architetto e design, Behnaz Farahi abituata ad esplorare le potenzialità offerte dall’interazione tra l’ambiente e il corpo umano.

I suoi studi e le sue realizzazioni spaziano a tutto campo, ma questa volta ha dato vita “letteralmente” ai vestiti, creando quello che lei stessa ha chiamato “Caress of the Gaze”, ossia un vestito vivente che reagisce agli sguardi comportandosi come una seconda pelle sul corpo di chi lo indossa.

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Lo studio è ispirato alla flessibilità della pelle e per la prima volta vengono utilizzate particolari stampanti 3D in grado di applicare materiali diversi per zone diverse, creando così un tessuto caratterizzato da densità che cambiano in base alle aree del corpo. Per cui si avranno zone con densità maggiore e zone con densità minore, proprio come la nostra pelle. Per rendere realistico il movimento, la designer, ha studiato anche un sistema di azionamento che prende spunto dai muscoli del corpo umano, attraverso un sistema di attuatori in lega capaci di riprodurre le sinuosità e l’ondulamento della pelle durante il movimento. Il tutto è collegato con un sistema ottico in grado di registrare sesso, età e orientamento dello sguardo di chi sta di fronte all’abito, in modo da impartire specifici ordini al sistema di movimento dei tessuti artificiali.

Questo sistema complesso, rende il nuovo abito capace di reagire a stimoli, sensazioni. Viene reinventato il concetto stesso di abito. E’ un nuovo modo di relazionarsi tra soggetto e ambiente che ci circonda, un ribaltamento del concetto stesso di rapporto tra uomo e ambiente.

Questa innovazione apre enormi spazi al design e ad un approccio tecnologico nella moda, che fornisce nuovi strumenti creativi agli stilisti, veri alchimisti della sperimentazione.

VESTITO02

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Dic 092015
 
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ROBOT_Scroll
La Comunità Europea, ha investito grossi capitali in un progetto denominato Horizon 2020 al fine di realizzare innovazioni tecnologiche in ambito medico-scientifico per la realizzazione anche di androidi all’interno dei centri ospedalieri.
L’investimento pari a 80 milioni di euro, ha visto la realizzazione di numerosi e promettenti progetti capaci di risolvere e migliorare servizi quali l’assistenza, le connessioni, l’istruzione, le guide. Tutti i progetti sono in fase di prototipazione, ma i risultati già ottenuti sono molto promettenti, Alcuni di questi hanno raggiunto risultati migliori di altri e per questo sono quelli sui quali si focalizza maggiormente l’attenzione. Si tratta dei progetti Monarch, Alfred, Emote e Frog, tutti androidi specializzati in una specifica attività.
MONARCH ROBOT PEDIATRICO
Il primo prototipo, chiamato Monarch, è un robot la cui funzione è l’assistenza ai giovani ricoverati nei reparti pediatrici. Si tratta di automi, collegati alla rete internet e dotati di sensori in grado di farli interagire con i bambini ospedalizzati. Già oggi, questi automi sono in funzione presso l’Istituto di Oncologia dell’ospedale di Lisbona e dai primi risultati si registra una migliore accettazione da parte dei minori del loro ricovero e una maggiore accettazione dell’ambiente ospedaliero.
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ALFRED IL MAGGIORDOMO SMART
L’altro prototipo su cui si stanno concentrando le attenzioni sia della Comunità Europea, sia dei media, è Alfred, bot-maggiordomo la cui funzione è quella di assistenza attiva agli anziani. Lo scopo non è solo quello di monitorare lo stato psico-fisico attraverso una serie di sensori e dispositivi appositi, ma quello di mantenerli stimolati e dinamici proponendo loro giochi, consentendo la connessione con familiari a amici, verificando continuamente il loro stato emotivo. Attualmente Alfred interagisce attraverso comandi vocali, ma presto sarà equipaggiato con protesi che lo renderanno capace di svolgere molte più mansioni.
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TUTTE LE EMOZIONI DI EMOTE
Emote, è una sigla che sta per Embodied perceptivetutors for empathy based learning. Si tratta di un androide concepito per interagire con gli stati emozionali di chi si trova nelle sue vicinanze. Bambini e adolescenti potranno così avviare dei confronti vocali e sonori con il robot, interagire con lui e ottenere un sostegno negli studi e nelle ricerche.
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GUIDATI DA UNA RANA: FROG
Frog (rana in inglese) è in questo caso un acronimo di Fun robotic outdoor guide,  ossia una simpatica guida turistica dall’aspetto di una rana e dal colore verde brillante che ancor di più contribuisce a caratterizzarne l’aspetto.Fog si muove su ruote e rappresenta una versione altamente tecnologica della classica guida turistica. Non si limita a descrivere con dovizia di particolari le opere lungo il suo percorso, ma riesce anche ad interagire in maniera simpatica e spiritosa alle domande e curiosità dei turisti che guida.
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Dic 012015
 
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Ceramica02

Viene dal Giappone, dall’Università di Tokyo una nuova tecnologia capace di accumulare calore e rilasciarlo in modo graduale. Questa tecnologia chiamata in inglese Heat-Storage Ceramic (ceramica ad accumulo di calore) presenta la caratteristica di accumulare il calore come molti altri materiali, ma anche la peculiarità di rilasciarlo gradualmente quando necessario. Una semplice pressione gli consente di emanare calore come si potrebbe fare con una batteria e come questa, presenta il vantaggio di riuscire a trattenerlo per lungo tempo.

Il brevetto, è stato registrato dal prof. Ohkoshi della facoltà di Scienze dell’Università di Tokyo e dal suo team; una peculiarità di questo particolare tipo di ceramica è che, oltre al rilascio di calore, può “memorizzare” l’energia termica facendo passare una corrente elettrica attraverso il materiale o può irradiare energia luminosa.

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Questo nuovo materiale è composto da atomi di titanio e ossigeno e potrebbe essere utilizzato anche nei sistemi di produzione dell’energia solare per renderli più efficienti. Il materiale possiede incredibili capacità di assorbimento e rilascio di energia pari a 230 kJ/L pari a circa il 70% dell’energia necessaria all’azione di passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso dell’acqua (evaporazione). Questo composto chimico prende il nome di Stripe-tipo-lambda-trititanium-pentoxide ed è costituito da ossidi di titanio e numerosi altri elementi. E’ assolutamente green perché costituito da elementi completamente naturali e si candida come elemento fondamentale nei prossimi sistemi per la generazione di calore solare e per l’uso efficiente di questo calore in ambito industriale.

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I possibili impieghi spaziano in numerosi campi, dall’elettronica ai sistemi per la produzione di energia. Sarà possibile realizzare in questo modo, resistenze di tipo resistance random access memory  (ReRAM), sensori sensibili alla pressione, fogli sensibili alla pressione.

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Nov 302015
 
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BIOTATUAGGI02

Diversi studi hanno evidenziato come i tatuaggi, i pittogrammi che ricoprono i corpi di molti di noi, vezzo dell’estetica contemporanea o simbolo di appartenenza, posso in qualche modo essere utilizzati per scopi molto meno futili.

Infatti, da tempo si studia come utilizzarli per sbloccare telefoni o come codici personali per creare password a prova di de-crittatura; nel campo medico ci si è spinti alla creazione di speciali decori cutanei in grado di sostituire tutti i devices fitness per il monitoraggio delle funzioni vitali. La società Chaotic Moon con sede in Texas (USA), ha sviluppato un prototipo funzionante di questo speciale sistema decorativo. Una speciale vernice elettro-conduttiva, sarebbe in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per un controllo continuo e preciso delle nostre funzioni vitali.

BIOTATUAGGI03

Il progetto, registrato con il nome di Tech Tat, rappresenta per il CEO della società Ben Lamm, il futuro delle tecnologie indossabili. Oggi il mercato è pieno di braccialetti fitness in grado di leggere e registrare molte delle nostre funzioni vitali, quali battito cardiaco, pressione sanguigna, temperatura, di elaborarli e fornire suggerimenti e consigli medici o comunque di avvisarci della presenza di un qualsiasi problema. Secondo Lamm, il futuro di questo campo si sta spostando dai dispositivi indomabili a quelli bio-indossabili.

BIOTATUAGGI01Gli impieghi posso essere molteplici e non soltanto medici. Il bio-tatuaggio è lavabile, quindi non permanente potendolo così “indossare” ogni volta che sia necessario. Può servire a monitorare gli spostamenti di un individuo, a verificare la presenza di sostanze patogene nell’aria respirata da chi lo indossa.

E’ comunque il campo medico quello che potrebbe trarre il maggior vantaggio da una tecnologia del genere. Basti pensare a tutte quelle terapie che richiedono un monitoraggio costante del paziente, tipo un tracciato holster per verificare la pressione durante tutto il giorno.

Verifiche e sperimentazioni sono in corso per testare la reale fattibilità e utilizzabilità di tali dispositivi.

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Nov 252015
 

BOSCO02

Sorge nel centro storico di Milano, nel quartiere Isola un nuovo concept di progettazione architettonica ormai conosciuto universalmente con il nome di Bosco Verticale. Si tratta di due edifici residenziali di tipo a torre (grattacielo) con cui, lo Studio Boeri (Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra) ha voluto ripensare il modello edilizio in verticale.

Come citano gli stessi architetti nel sito ufficiale dello studio di progettazione, le Torri del Bosco Verticale rappresentano un “modello per un edificio residenziale sostenibile, un progetto di riforestazione metropolitana che contribuisce alla rigenerazione dell’ambiente e della biodiversità urbana senza l’implicazione di espandere la città sul territorio“.

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La coppia di edifici mira a riqualificare un’area urbana depressa, puntando ad un reinserimento della natura nello spazio antropizzato della città, senza rinunciare alla necessità della densità edilizia. Si tratta di un progetto di riforestazione delle città. Una superficie di circa 7.000 mq di alberi e piante distribuite su una superficie ridotta, ma espansi in verticale lungo i 111 metri di altezza della Torre E e i 78 metri della Torre D. Due edifici di 27 e 18 piani che nel loro sviluppo verticale ospiteranno oltre 2.000 specie di piante tra alberi e arbusti con altezze variabili tra i 3 e i 9 metri.

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Si tratta del primo esperimento di “densificazione” verticale della natura all’interno di quel progetto più ampio che muove da politiche finalizzate al rimboschimento di grandi aree urbane. Questa foresta verticale, oltre a vantare un aspetto estetico di elevato pregio, contribuisce a realizzare un sistema di filtraggio capace di assorbire anidride carbonica, particelle di polvere, produrre umidità e ossigeno.

Non solo; questo magnifico esempio di edilizia ecosostenibile, ha ottenuto di recente il 12 novembre 2015 un grandissimo riconoscimento internazionale in campo edilizio, promosso dall’Illinois Institute of Technology di Chicago. Secondo il Council on Tall Buildings and Urban Habitat (CTBUH), organismo internazionale del settore edile, il Bosco Verticale risultato il miglior grattacielo del mondo.

La concorrenza internazionale era agguerrita e ricca di incredibili edifici rappresentativi; per le americhe concorreva il One World Trade Center, per l’Africa e il Medio Oriente il Burj Mohammed Bin Rashid Tower di Abu Dhabi e per l’Australia ed Asia il CapitaGreen di Singapore.

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Per il Council on Tall Buildings and Urban Habitat, l’edificio di Boeri, vince per l’innovazione e le incredibili caratteristiche del progetto. Per la commissione esaminatrice l’eccezionalità del progetto è data dalla perfetta unione tra struttura cementizia e piante, che costituiscono come un’estensione dell’involucro esterno dell’edificio. Il progetto è stato giudicato un esperimento rivoluzionario, provocando il commento entusiasta del progettista che si è detto felice per Milano, l’Italia e l’architettura internazionale in genere.

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Il prestigioso premio è stato insignito all’architetto Boeri a Chicago durante un evento di gala. Bosco Verticale, comunque non è estraneo ai premi internazionali, in quanto si era già aggiudicato l’International Highrise Award nel 2014.

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