prof. Davide Betto

laurea in Architettura conseguita presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria; dottorato di ricerca conseguito presso la Facoltà di Napoli in Metodi di Valutazione. Si è abilitato all'insegnamento nella classe di concorso "A033 - Educazione Tecnica nella scuola media" nel 2004 e dal 2007 è diventato docente di ruolo. Insegna a Catania presso la scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri. Appassionato di informatica che, insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione. Autore di questo blog e vincitore del premio internazionale come miglior sito dell'anno 2016 nell'area Carriera e Formazione. Autore per casa editrice Lattes Editori di Torino per la quale cura il blog iLTECHNOlogico.it e le pubblicazioni di tecnologia.

Apr 122016
 

Ancora lui, il grafene, il materiale dei miracoli ricavato dalla grafite capace con la sua incredibile struttura di realizzare cambiamenti epocali in ogni campo. Lo studio e la sua applicazione questa volta arrivano dalla Cina ed esattamente dalla Ocean University of China.

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In pratica, gli scienziati hanno applicato uno strato pari allo spessore di un atomo sulla superficie di pannelli fotovoltaici riuscendo in questo modo a produrre energia anche quando la superficie è ricoperta da gocce di pioggia.

FOTOGRAFENE02

Il grafene posto sulla superficie del vetro del pannello, riesce a scindere i vari sali contenuti nelle gocce d’acqua, sodio, calcio, ammonio, carichi positivamente riuscendo così a creare una differenza di potenziale sulla sua superficie che genera elettricità anche quando il pannello è ricoperto dalla pioggia.

Lo strato di grafene fa da filtro consentendo la scissione dei sali e il pannello, almeno in fase di prototipo è riuscito a produrre elettricità. Ancora si tratta di poca cosa, ma gli studi fanno sperare bene e l’obiettivo è quello di produrre energia elettrica direttamente dalla luce del sole  e in alternativa dalle gocce d’acqua che nelle giornate piovose ricoprono la sua superficie.

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Apr 072016
 

Spreco, consumismo, ambiente, energia, sono parole che oggi riecheggiano spesso sulla nostra bocca e attraverso i media. Non passa giorno infatti che non ci venga ricordato da quel notiziario, piuttosto che da un documentario come la nostra società sia oramai la società del consumismo sfrenato e da ogni parte ci vengono proposte ricette miracolose per riportare il mondo a valori oramai perduti.

In realtà, non so quanto questo possa essere fattibile una volta che il processo è avviato, certamente è possibile, invece, modificare alcune abitudini in modo lento ma progressivo per migliorare la situazione e forse per avviarci verso un percorso più virtuoso.

Tra gli oggetti rappresentanti questo processo consumistico, il frigorifero e la conservazione del cibo ne sono diventati dei riferimenti. Congelamento e refrigerazione hanno cambiato le nostre abitudini alimentari e il nostro comportamento. Acquistiamo molto più cibo del necessario perché a lunga conservazione e perché possiamo mantenerlo per parecchio tempo all’interno del nostro elettrodomestico. A volte proprio per questo motivo, sprechiamo alimenti perché acquistiamo più di quello che in realtà riusciremo a consumare, o perché lo dimentichiamo in un angolo nascosto al suo interno.

Inoltre il frigo resta connesso alla rete tutto il giorno tutti i giorni diventando una fonte di consumo enorme per le famiglie. Si stima che un frigorifero arrivi a consumare ben 300 kw l’anno.

Partendo da queste considerazioni, ci si è posti la domanda “se è possibile tornare indietro” e fare a meno di uno degli status della nostra società.

Da più parti nel mondo si sono avviate sperimentazioni e studi in tal senso, con lo scopo di verificare se l’assenza di questo strumento possa essere in qualche modo praticabile. Vediamo quelli ritenuti più significativi.

LE MENSOLE D’ARREDO DI JIHYUN RYOU

Degno di nota, è lo studio del designer coreano Jihyun Ryou intitolata appunto Save the food from the fridge. Il designer, ha mosso la sua ricerca dall’osservazione e dallo studio delle tecniche utilizzate dai suoi antenati e dalle tecniche utilizzate capaci di consentire la conservazione degli alimenti per periodi di tempo lunghi in assenza di frigorifero. Inoltre, attingendo dalla biologia e dalla chimica, ha concepito un sistema di mensole e contenitori, capaci di raccogliere e sfruttare tutte queste conoscenze antiche e moderne.

Il progetto si compone, come detto, di mensole, studiate apposta per garantire la massima efficienza nella conservazione. Ad esempio, una mensola è adibita specificatamente alla conservazione delle mele e delle patate. Il motivo è semplice: le mele producono etilene che previene la germinazione degli organismi vegetali, in questo modo, le patate, disposte in uno scomparto chiuso e privo di luce, si mantengono inalterate per moltissimo tempo senza germinare a causa dell’etilene prodotto dalle mele poste sopra.

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Un altro sistema di mensole, per le carote e altri tipi di radici, è concepito per mantenere questi ortaggi nella loro posizione naturale, ossia in verticale. E’ stato dimostrato che conservarli in questa posizione ne garantisce una conservazione più lunga e comunque più fresca.

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Per quanto riguarda frutti e ortaggi ricchi d’acqua come zucchine, cetrioli, melanzane, Ryou a progettato una mensola dotata di un contenitore d’acqua sottostante da annaffiare regolarmente; questo consente di creare un ambiente umido e ideale per una conservazione più duratura e rigogliosa degli stessi.

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Un’altra mensola è studiata per verificare la freschezza delle uova. In un contenitore pieno d’acqua lo immergiamo e se l’uovo galleggia significa che è ancora fresco, altrimenti è da eliminare.

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Infine Ryou, ha progettato una mensola per le spezie nella quale trova posto anche il riso che, con le sue proprietà igroscopiche, è in grado di assorbire l’umidità presente nell’aria circostante e preservare le stesse dalla formazione di grumi.

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ZEER IL VASO FRIGORIFERO

In Africa, eliminare il frigorifero si può. Uno studioso Nigeriano, Mohammed Bah Abba, ha rielaborato un antico sistema utilizzato nell’antico Egitto che consente di conservare in luogo fresco e asciutto anche per parecchio tempo il cibo attraverso l’uso di materiali di facile reperibilità.

Il progetto, chiamato Zeer, è costituito da due vasi di terracotta di dimensione differente posti uno dentro l’altro separati da un’intercapedine riempita da sabbia umida. La sabbia ha la funzione di isolante e consente alla temperatura del vaso interno più piccolo di scendere di alcuni gradi rispetto a quello esterno.

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Si inserisce il cibo fresco, soprattutto frutta, all’interno del vaso piccolo e si copre il tutto con un panno umido. Questo sistema, consente di conservare fino a 12 kg di frutta per un periodo di 40 giorni. Bisogna, però, ricordare che il sistema non è adatto ai climi umidi, ma funziona benissimo in quelli caldo secchi tipici dell’Africa.

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FREEIJIS IL FRIGORIFERO A ZERO ENERGIA

Questa volta si tratta di un progetto della italianissima Caterina Falleni, diplomata all’ISIA di Firenze con tante esperienze condotte all’estero soprattutto in Africa e vincitrice di diversi premi nazionali e internazionali per il design tra cui il concorso Axelera Global Competition  che le ha permesso di studiare nell’ambitissimo Centro di Ricerche della Nasa, la Singularity Univerrsity negli Stati Uniti.

La nostra ricercatrice, oramai emigrata all’estero, ha presentato come tesi di I livello in Disegno Industriale “Freeijis“, un oggetto nato dall’esperienza sui materiali e sulla biologia dei cibi e della conservazione.

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Il nome Freeijis, nasce dalla contrazione di diverse parole; la parola inglese “free” (indipendente, disponibile, chiaro) e “friji” che in lingua swahili significa fresco e puro ed “S”, l’entropia. L’entropia (dal greco “punto di svolta”, “cambiamento”) per lo scienziato Clausius che la coniò, indicava il luogo dove andava a finire l’energia fornita ad un sistema.

Freeijis, come il sistema Zeer visto precedentemente, non utilizza energia per refrigerare il cibo, bensì un sistema di evaporazione dell’acqua contenuta tra due contenitori uno interno in alluminio ed uno esterno in terracotta. Il principio su cui si basa Freeijis è lo stesso che usa il corpo umano con la sudorazione per abbassare la propria temperatura.

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Il concept di questo oggetto, nell’idea della sua creatrice, è quello di fare in modo che una cultura della conservazione intelligente e del risparmio energetico, si diffondano in maniera sempre più capillare tra i consumatori. La diffusione di strumenti del genere, possono di fatto portare ad un grande risparmio energetico, oltre che al ritorno di abitudini alimentari che fanno riferimento a freschezza e genuinità del cibo.

Il progetto è stato prototipato con la collaborazione di due aziende di Faenza, l’officina meccanica Valmori e la Bottega Ceramica Morigi.

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Apr 012016
 

appleCade oggi, primo aprile un anniversario importante per l’azienda più capitalizzata al mondo, che ha fatto e fa sognare milioni di fans, che è capace di innovare e innovarsi continuamente; sto parlando ovviamente di Apple Inc che oggi compie 40 anni.

Nata in un garage dalla passione e dallo straordinario genio dei suoi tre mentori, Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne, la Apple Computer diventa lentamente, ma inesorabilmente, punto di riferimento per tutto il mercato dell’informatica per il suo incredibile sistema operativo a icone e per la qualità tecnica dei suoi prodotti.

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Steve Jobs – Ronald Wayne – Steve Wozniak

Sempre innovativi, o per tecnologia o per design, l’azienda finisce sempre per tracciare la strada del mercato dell’informatica nel bene o nel male.

Passando per una profonda crisi che l’ha portata ad un passo dal fallimento fino al reintegro come CEO nell’azienda, di Steve Jobs, la Apple è cresciuta giorno dopo giorno passando da società di nicchia a multinazionale con il più alto fatturato di qualunque azienda mei esistita.

E’ riuscita a creare un grado di fidelizzazione nell’utenza che nessun brand ha mai lontanamente raggiunto; ogni suo prodotto è atteso da migliaia di fans dietro le vetrine dei suoi Store sparsi nel mondo.

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Il nuovo Campus della Apple in realizzazione a Cupertino (California)

Ogni giorno milioni di persone utilizzano i suoi dispositivi e i suoi software per lavorare, giocare, interagire, comunicare, apprendere con estrema semplicità all’interno di un design e una perfezione stilistica quasi maniacale come pretendeva il suo grande creatore Steve Jobs.

Il CUBO di vetro della Apple sulla V strada a New York

Il CUBO di vetro della Apple sulla V strada a New York

Sembrano di più, ma sono passati solo 40 anni dalla sua fondazione e questa azienda ancora giovane sarà sicuramente ancora in grado di stupire il mondo con i suoi incredibili prodotti.

Tanti auguri Apple e altri 100 di questi anni.

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https://www.youtube.com/watch?v=mtY0K2fiFOA
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Mar 312016
 

Oggi è una giornata molto particolare per il mondo della tecnologia e debbo dirvi che anche io l’ho scoperta con sorpresa nel mio continuo girovagare sulla rete. Oggi, infatti si celebra il WORLD BACKUP DAY.

world-backup-day

Di cosa si tratta? Leggendo le pagine del sito di riferimento, create qualche hanno fa dalla comunità indipendente, si evince che nell’uso dei devices elettronici (computer, cellulari, tablet, ecc.) il 30% degli utenti, non effettua mai il backup dei dati, ossia la copia di sicurezza delle proprie informazioni sensibili (foto, rubrica, password, indirizzi web preferiti, ecc.).

Si scopre, inoltre, che ogni minuto 113 cellulari vanno perduti o danneggiati con la conseguente perdita di tutte le informazioni contenute, che il 29% degli incidenti che causano la perdita di tutte le informazioni è accidentale e che ogni mese 1 computer su 10 viene infestato da virus in maniera irrecuperabile.

Il sito ha quindi istituito una giornata mondiale del backup con la quale esorta gli utenti informatici a effettuare regolarmente il salvataggio delle proprie informazioni, su altro disco o sul cloud, ma scherzosamente fissa questa data come un impegno irrinunciabile a cui tutti debbono aderire.

Lo slogan, simpaticissimo è:

NON FARTI FARE UN PESCE D’APRILE!

Dopo aver suggerito come farlo, si procede al solenne giuramento:

“Giuro solennemente che il 31 marzo farò il backup dei miei documenti e ricordi preziosi.”
Parlerò anche ai miei amici e familiari del World Backup Day: non posso sopportare l’idea che i miei amici siano sprovvisti di backup!

A parte gli scherzi, è un’iniziativa lodevole e io a scanso di equivoci ho già provveduto a fare il backup dei dati dai miei dispositivi elettronici (non si sa mai!) 😉

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Mar 312016
 

Aree_tematiche baseIl lavoro di aggiornamento e semplificazione del nostro sito è quasi completato. Parte oggi sito anche la nuova sezione AREE TEMATICHE.

Si tratta di una grande sezione che raccoglie al suo interno tutti gli articoli, le news e le informazioni relative a diverse aree di interesse di cui ci siamo sempre occupati e delle quali esistono anche delle omologhe pubblicazioni sulla rivista FlipBoard. Sto parlando di Costruzioni, Materiali, Energia, Trasporti.

Nuove icone sia sul widget che nelle pagine, rimandano a specifiche raccolte di articoli di approfondimento o ambiti di studio su quel settore di interesse. Curiosità, rumors dalla rete, progetti, manifestazioni, eventi e quant’altro legato agli argomenti di maggior interesse nella Tecnologia. Ma diamo insieme uno sguardo a questi settori di interesse:

Edifici3 COSTRUZIONI
Il mondo dell’edilizia, dell’ingegneria e delle grandi opere, ma con un occhio anche al design e alla sostenibilità delle opere realizzate o da realizzare. Uno spaccato sul mondo dell’ingegneria estrema e delle mega costruzioni attraverso una ricerca e una selezione a cura del sottoscritto.
MATERIALI Materiali
Materiali antichi e moderni, soluzioni consuete e innovative tecniche di lavorazione. Analizziamo i nuovi traguardi delle scienze e della ricerca, per scoprire come si creano nuovi materiali o come si possono trasformare, migliorandoli, i prodotti utilizzati di consuetudine nell’industria.
Airbus A380 TRASPORTI
Aerei, treni super-veloci, auto che si guidano da sole, droni e avveniristici mezzi che sfidano le leggi della fisica. Un occhio attento ai saloni e alle manifestazioni internazionali dove prototipi e mezzi innovativi vengono presentati al grande pubblico. Un occhio attento e curioso alle piccole e grandi scoperte che modificheranno profondamente i trasporti come oggi li conosciamo.
ENERGIA electricity
Fonti e forme di energia. Soluzioni tradizionali e innovazioni fantascientifiche. Progetti e speranze alla ricerca della soluzione definitiva ai problemi energetici del mondo moderno con uno sguardo attento ai problemi ambientali e alla eco-compatibilità delle nuove fonti di energia.

Tutto questo lo potrete leggere su queste pagine o sulle nostre riviste FLIPBOARD e da oggi anche sul nuovo sito ilTECHNOlogico.it a cura del sottoscritto e dalla casa Editrice Lattes Editori di Torino.

LE ALTRE AREE TEMATICHE
Mar 292016
 

enterpriseChi non ricorda Star Trek, il mitico telefilm di fantascienza famoso per l’Enterprise, il capitano Kirk e il vulcaniano Spock? Pochi credo. Ma una delle cose che hanno sempre colpito l’immaginario collettivo e fatto desiderare ciò che si poteva fare nel telefilm è sempre stato il teletrasporto, ossia la capacità di spostare la materia (persone e oggetti) da un punto all’altro nello spazio.

Questa possibilità è già conosciuta e possibile da molto tempo, ma solo a livello quantistico, ossia delle particelle e unicamente nel loro universo (quantistico).

Oggi, però, pare che gli scienziati siano riusciti nell’intento di realizzare questo trasferimento nel campo della fisica classica, ossia della materia.

La ricerca, è stata sviluppata da due fisici dell’Università di Jena, i professori Alexander Szameit e Marco Ornigotti ed è stata descritta sulla rivista Laser and Photonics Reviews.

Teletrasporto01

La base di partenza della loro ricerca, è stata appunto la possibilità già nota nella fisica quantistica di poter trasportare a distanza e in maniera istantanea un’informazione a livello molecolare, ossia il principio di delocalizzazione spaziale delle particelle.

Gli scienziati, hanno sfruttato le caratteristiche di un particolare raggio laser la cui luce può creare quello che in gergo tecnico viene definito un “entanglement”, cioè una correlazione tra due proprietà. La particolarità è che questa volta l’entanglement si è stabilito non a livello quantistico, ma tra elementi correlati all’interno dei parametri della fisica classica.

Teletrasporto02

Marco Ornigotti, puntualizza quanto realizzato in laboratorio: “abbiamo collegato l’informazione che volevamo trasmettere a una particolare proprietà della luce“. Si tratta di un risultato mai raggiunto da alcuno; i due scienziati, hanno codificato una serie di informazioni sfruttando una particolare direzione di oscillazione del campo elettrico del raggio laser, proprietà della fisica classica, e trasmesso o teletrasportato quest’informazione sulle frequenze della luce laser. Purtroppo, paradossalmente, questa forma di trasferimento non può coprire alcuna distanza perché questo tipo di teletrasporto funziona solo a livello locale.

Per i due scienziati, questa scoperta apre enormi applicazioni legate ai sistemi di telecomunicazioni oggi utilizzate, creando nuovi e più vantaggiosi sistemi di trasferimento delle informazioni capaci di sfruttare il doppio canale del sistema quantistico  e quello classico.

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Mar 212016
 

Scontorno_Scroll

Lavorare con le immagini, può essere un’esperienza appagante, come può rivelarsi altamente frustrante, soprattutto quando le usiamo per arricchire le nostre produzioni. Partendo dall’articolo didattico già pubblicato sulle nostre pagine “WORD: LE IMMAGINI” e quindi, dando per scontate alcune informazioni, vediamo come procedere per effettuare lo scontorno di una immagine. Ma che cosa è uno scontorno? In pratica, si tratta di togliere da una immagine tutti gli oggetti o le parti che non interessano lasciando solo gli elementi desiderati.

Utilizzeremo questa volta solo software freeware facilmente reperibili sulla rete e sufficientemente potenti per poter fare tutto quanto fanno i software commerciali.

gimplibreoffice_logoSperimenteremo due diverse applicazioni per questo useremo 2 differenti programmi; per lo scontorno GIMP, il software di foto-ritocco che rivaleggia con Photoshop della Adobe. Per arricchire una relazione con immagini d’effetto useremo Libre Office, suite di programmi per l’ufficio che non fa rimpiangere i programmi a pagamento della Microsoft.

Potete scaricare questi programmi attraverso la palette sul nostro sito che vedete qui di seguito: Schermata 2016-03-18 alle 23.10.18

 o ai seguenti links:

SCONTORNIAMO CON GIMP

Una volta scaricato e installato, apriamo “GIMP”; con il comando apri selezioniamo un’immagine realizzata da noi o scaricata da internet. Per consentire a tutti di sperimentare insieme, inserirò in questo articolo alcuni elementi che ci serviranno come base per lavorare.

Qui sotto potete scaricare questa foto che ritrae il Capital Gate di Abu Dhabi che ci servirà per il nostro lavoro, ma la stessa cosa è fattibile con qualunque altra immagine:

Capital Gate

Clicca sull’immagine per ingrandirla e scaricarla

Scontorno03Aperta l’immagine su GIMP, utilizziamo lo strumento rettangolo elastico (vedi palette qui a sinistra) e selezioniamo solo la porzione di immagine che ci interessa escludendo tutto il resto (dobbiamo avere chiaramente il mente quale è lo scopo per cui dovremo utilizzare questa immagine).

Scontorno02

Clicca per ingrandire

Il rettangolo elastico, evidenzierà l’area selezionata dell’immagine (vedi foto a destra).
Dal menù IMMAGINE, selezioniamo il comando Ritaglia alla Selezione. Con questo comando, l’immagine verrà ritagliata lungo i bordi della selezione cancellando il resto.

Scontorno04

Clicca per ingrandire

Il programma ci darà sempre la possibilità di tornare indietro quando non siamo soddisfatti del risultato o riteniamo di aver sbagliato, con il comando Annulla o dalla palette Cronologia annullamenti.

SCONTORNIAMO

Utilizzeremo adesso uno degli strumenti avanzati del programma: Fuzzy o Bacchetta magica consente di selezionare aree di immagine secondo specifiche che possiamo facilmente definire. Proviamo a togliere il cielo attorno all’edificio.
Per ottenere scontorni di precisione, si possono utilizzare altri strumenti che consentono la selezione di parti di immagine con assoluta precisione, come ad esempio lo strumento Selezione a mano libera o lo strumento Tracciati.

Scontorno05Per agire con maggiore precisione, possiamo ingrandire l’immagine a video. In GIMP ingrandire o ridurre un’immagine è semplicissimo, basta premere i tasti + e sul tastierino numerico.

Per spostare, invece, un’immagine sullo schermo (quando questa ne fuoriesce), basta tenere premuta la barra spaziatrice della tastiera e spostare il mouse senza premere alcun tasto.

La palette Opzioni Strumento, Scontorno06mostra una serie di parametri e di settaggi che cambiano a seconda dello strumento selezionato. Nel caso dello strumento Fuzzy, come si può vedere, vengono evidenziate alcune possibili scelte. L’opzione Antialiasing, ad esempio, consente una selezione più precisa dei colori e l’opzione Margini sfumati evita che la selezione risulti tutta seghettata.

Scontorno07Importantissimi per una selezione accurata sono, poi, i campi Raggio e Soglia.

La soglia, rappresenta la precisione con la quale il comando selezionerà i colori in base al punto toccato sull’immagine. In pratica cliccando su un punto specifico lo strumento selezionerà il suo colore caratterizzato anche da una precisa intensità. La soglia informa lo strumento di selezionare colori simili a quello individuato, all’interno del range selezionato (in questo caso 15%). Se aumento questo valore, i colori selezionati saranno di più e quindi l’area di selezione sarà maggiore perché maggiore la distanza tra il colore selezionato e quelli che lo strumento deve ritenere simili.
Il comando raggio invece, consente di aumentare il numero di pixel da fumare intorno alla selezione.
In entrambi i casi è importante non scendere al di sotto di valori molto piccoli ma neppure eccedere con valori troppo grandi. La regola migliore è quella di provare ad effettuare una selezione precisa, ma se non si è soddisfatti del risultato riprovare selezionando valori per Soglia e Raggio differenti da quelli preimpostati.
Per aggiungere un’area di selezione ad un’altra, bisogna tenere premuto il tasto SHIFT (maiuscole). Vi accorgerete di questo perché all’icona dello strumento Fuzzy, si aggiungerà un segno +, mentre se vorrete sottrarre aree alla selezione in corso, dovrete tenere premuto il tasto CMD (comando). Anche in questo caso vi accorgerete del cambiamento perché l’icona dello strumento Fuzzy si arricchirà di un segno . Procedete sempre cliccando con il mouse all’incirca al centro dell’area di colore che volete selezionare. È sconsigliabile cliccare vicino ai bordi.

IL CANALE ALFA

A questo punto prepariamo il lavoro per il passo successivo. Creiamo il Canale Alfa. Il Canale Alfa è un canale aggiuntivo che descrive il grado di trasparenza/opacità di ogni pixel dell’immagine.

Scontorno08Dal menù Livello, bisogna selezionare il comando Trasparenza e di seguito la voce Aggiungi il canale alfa.

A questo punto procediamo a cancellare il cielo attorno all’edificio. Premendo il tasto destro del mouse selezioniamo il comando Modifica e poi Cancella oppure dal menu Modifica selezioniamo Cancella oppure ancora premendo semplicemente il tasto Canc sulla nostra tastiera.

Otterremo il seguente risultato:

Scontorno08

In pratica, grazie al canale alfa, la parte scontornata che cancelleremo sarà sostituita con uno sfondo quadrettato. Questo rappresenta il grado di trasparenza dei pixel sostituiti e ci sarà utile per il prossimo esercizio.

In questo modo, siamo riusciti a ottenere una rappresentazione del solo edificio, privo dell’immagine di sfondo, a cui abbiamo sostituito uno spazio trasparente. Questo ci consentirà di giocare con l’immagine e trasformarla a nostro piacimento come negli esempi sotto:

Esempio 1
Scontorno Sfondo (da scaricare) Risultato
Scontorno08 + Sfondo01 = CapitalGate001
Esempio 2
Scontorno08 + Sfondo02 = CapitalGate002

Vediamo come fare. Aprite il vostro rullino fotografico o cercate un’immagine su internet da poter utilizzare come sfondo. Aprite quest’immagine con GIMP e dal menu Seleziona, scegliete il comando Tutto. In questo modo avrete selezionato l’intera immagine: dal menu Modifica, selezionate il comando Copia. L’immagine che dovrà fungere da sfondo è adesso nella memoria del nostro computer.

Scontorno14Torniamo sull’immagine del Capital Gate scontornata e sempre dal menu Modifica premiamo il comando Incolla come e scegliamo Nuovo livello.

L’immagine verrà incollata sopra il Capital Gate nascondendolo completamente.
Noterete che sulla palette Livelli Pennelli, è comparso un altro livello chiamato Appunti e nella miniatura si vede l’immagine che abbiamo incollato.
Per fare in modo che la nuova immagine faccia da sfondo, dobbiamo portarla in basso, sotto il livello Capital Gate. Basterà selezionare il livello Appunti e cliccare sulla freccia verde rivolta verso il basso. Il livello si troverà automaticamente sotto quello chiamato Capital Gate. Adesso l’immagine è sotto quella del Capital Gate e trasparirà nello spazio che abbiamo scontornato e reso trasparente con il canale alfa.

Scontorno15

Scontorno13

SALVIAMO IL LAVORO

Dal menu File, selezioniamo il comando Esporta come…, e dalla finestra di dialogo che si aprirà, selezioniamo un formato di file che supporta il canale alfa ad esempio PNG. Diamo un nome al file, scegliamo la destinazione dove archiviarlo e premiamo il pulsante Esporta.

Scontorno10

Scontorno11Si aprirà una seconda finestra di dialogo che ci chiederà la conferma di alcune caratteristiche che vogliamo inserire nel file di registrazione.

E’ importante spuntare la voce Salva colore di sfondo in modo ma mantenere la trasparenza nel nostro file.

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Mar 152016
 

Bottone_InnovazioneUn passo alla volta il rinnovamento completo di Educazionetecnica sta avvenendo.

Dopo la sezione sul DISEGNO, un altro tassello si aggiunge al nostro incredibile sito: INNOVATION.

Innovazione è sicuramente una parola chiave e consueta su queste pagine, ma adesso trova una sua collocazione ben precisa.

Questa revisione e ri-organizzazione è nata perché mi sono accorto che con il tempo molte cose si erano sovrapposte le une alle altre crescendo a dismisura e soprattutto rendendo la navigazione poco chiara e di difficile consultazione.

Innovation nasce per contenere tutte quelle informazioni, notizie, articoli che non sono strettamente legati con la didattica, ma informano su tutto ciò che è innovativo, sperimentale e scientifico. In pratica le vecchie sezioni MEDIA e EVENTI confluiscono in questa nuova rubrica che spazia dai nuovi materiali fino ai viaggi nello spazio.

Drone

Un settore dove anche chi non è interessato alla didattica di tecnologia, ma manifesta semplice curiosità verso il mondo dell’innovazione tecnologica, può fermarsi a leggere e scoprire piccoli grandi segreti.Schermata 2016-03-15 alle 22.54.13

Una struttura agile che semplifica la navigazione.Un mosaico di immagini e brevi descrizioni, link verso il mondo dell’informazione e della scoperta scientifica e tecnologica.

Tags, immagini sempre pertinenti, video tematici, rendono questo spazio ancora più ricco e interessante da consultare e da registrare tra i propri preferiti.

Non mi resta che augurarvi una buona lettura e invitarvi a seguirci perché ancora molte cose stanno cambiando e presto ve ne darò notizia.

Buona INNOVATION a tutti. Clicca sul link di seguito:

INNOVATION

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Mar 132016
 

hyperloop01

Ne avevo già parlato nel novembre 2013 (vedi: HYPERLOOP: IL SUPER-TRENO DA 1.200Km/h) e a distanza di poco più di 2 anni si torna a parlare del supertreno di Elon Musk il magnate supermiliardario visionario ideatore del sistema di pagamento PayPal, della società aerospaziale SpaceX e di Tesla la casa automobilistica che sta sviluppando auto green e soprattutto auto che guidano da sole.

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Si torna a parlare di Hyperloop perché dopo la sperimentazione e il prototipo che si sta realizzando in California tra le città di Los Angeles e e San Francisco, in Europa, ed esattamente in Polonia, si è stretto un accordo per la realizzazione delle prime tratte di questo rivoluzionario sistema di trasporto a terra.

Hyperloop, infatti, viaggia alla velocità di crociera di 970 km/h e può raggiungere punte di 1200 km/h superando di gran lunga la velocità degli aerei di linea, ma non avendo i problemi di rullaggio, imbarco, decollo con il raggiungimento della velocità di crociera e il rallentamento di atterraggio si avvantaggia notevolmente rispetto a questo.

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Tempi di percorrenza stimati sulla tratta San Francisco-Los Angeles

Il governo polacco e la Hyperloop Transportation Technologies hanno stretto un accordo per realizzare la connessione tra le città di Bratislava in Slovacchia e Vienna in Austria, tratta oggi coperta dalla linea ferroviaria in circa un’ora ma che con Hyperloop richiederà solo 8 minuti e Bratislava – Budapest oggi coperta in circa 2 ore e mezza ma che con Hyperloop potrà essere percorsa in soli 10/12 minuti.

Il Ministro dell’Economia slovacco è entusiasta del progetto e dell’accordo affermando come questo sistema trasformerà radicalmente il pendolarismo e il trasporto delle merci e di come questo potrà contribuire allo scambio e alla cooperazione in Europa.

Il progetto Hyperloop ha fin dall’inizio entusiasmato per le sue caratteristiche, ma oggi questo sogno forse diventerà realtà. Hyperloop è una capsula passeggeri che viaggia all’interno di un lunghissimo tubo metallico sospesa nell’aria sotto vuoto spinto. In questo modo, il treno di Musk supera la complessità e i costi della levitazione magnetica. Un parziale vuoto all’interno del tubo consente la sospensione della capsula e l’eliminazione dell’attrito. La spinta avviene attraverso aria compressa che elimina di conseguenza anche il problema delle ruote che non potrebbero reggere tale incredibile velocità.

hyperloop02

E’ già iniziata in California la realizzazione del primo tratto al mondo di pochi chilometri per la sperimentazione del prototipo. Il progetto è quindi passato dalla fase progettuale a quella esecutiva e il costo preventivato è di circa 6 miliardi di dollari anche se sono in molti a pensare che questi costi cresceranno con il tempo.

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Mar 122016
 

P-OLED o Plastic OLED, sono probabilmente l’ultima frontiera degli schermi.

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POLED è un acronimo delle parole Polymer Organic Light Emitting Diode.

Polymer o polimero è un materiale plastico nato dall’aggregazione di più monomeri o molecole semplici. Si tratta quindi di una molecola complessa che sta alla base della maggior parte dei materiali plastici sintetici come plastiche, gomme e le fibre tecniche. Di solito sono isolanti, ma quando sono in grado di trasportare la corrente elettrica si dice che i polimeri sono conduttivi.

Organic o organico, in questo caso significa che il componente elettrico, noto come diodo, è composto da materiale organico ossia carbonio.

LEDLight Emitting Diode è quel componente elettrico in grado di far passare la corrente solo in una direzione ed emette luce quando è attraversato da questa.

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In buona sostanza, si tratta di LED organici inglobati in una struttura plastica formata da un polimero conduttivo. Per semplificare, bisogna immaginare un foglio di plastica trasparente con dei collegamenti elettrici al suo interno. Questo costituisce la base degli schermi POLED.

La struttura è costituita da una fittissima rete di Diodi Organici, organizzati in gruppi di tre ognuno per ciascuno dei tre colori primari RGB (Red, Green, Bleu). La combinazione di questi tre colori, nelle varie sfumature e intensità, consente di rappresentare una gamma di alcuni milioni di colori (colori visibili dall’occhio umano). Il cambiamento di colore è dovuto al passaggio di una corrente all’interno del polimero conduttivo per ciascun pixel dello schermo.

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Il vantaggio della tecnologia POLED applicata agli schermi è quella di consentire la realizzazione di superfici curvabili, creando così schermi dalle forme sinuose o adattabili. Si potrebbe produrre ad esempio uno smartphone indossabile come un orologio da polso, rendendolo tra l’altro resistente alle cadute o agli urti e impermeabile.

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Mar 092016
 

Scarpe1

Vibram, nota azienda italiana specializzata nella realizzazione di scarpe e suole smart, in partnership con InStep Nano Power e in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia e il Centro per MicroBioRobotica di Pontedera hanno sviluppato un prototipo di scarpa capace di produrre energia.

Il progetto prende il nome di Hero acronimo di Harvesting of Energy in Rubber Outsole e altro non è che un sistema integrato nella suola di una scarpa capace di convertire forme di energia.

La tecnologia inserita nella scarpa, infatti, è in grado di convertire l’energia cinetica del movimento in energia elettrica sufficiente a ricaricare dispositivi mobili. La scarpa è in grado di generare fino a 3Watt di potenza in caso di corsa, ma durante la classica camminata sviluppa costantemente circa 1 Watt di potenza e quindi circa 8 Watt/ore per una camminata di 8 ore. Questa energia, è sufficiente a ricaricare o comunque non far scaricare la maggior parte dei nostri dispositivi mobili, smartphone e tablet.

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La scarpa è dotata di una porta micro USB per il collegamento dei dispositivi da ricaricare, una connessione bluetooth per trasmettere all’App sul terminale il numero di passi e l’energia accumulata oltre che la posizione GPS di chi le indossa.

Tutto questo sistema è ben sigillato nell’intersuola della scarpa per evitare contatti con l’acqua, polvere, sabbia o ogni altro elemento potenzialmente dannoso per i dispositivi.

Hero è ancora un prototipo, ma i risultati sono incoraggianti e si spera che presto questa sistema possa essere integrato nelle scarpe outdoor della Vibram e rese disponibili a ciascuno di noi.

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Mar 092016
 

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L’innovazione nell’industria automobilistica passa quasi sempre attraverso le sperimentazioni effettuate nelle auto sportive. Formula 1, supercar, prototipi, sono tutti cantieri dove le grandi case costruttrici provano soluzioni che, poi riadattate, vengono proposte nelle autovetture per tutti i comuni mortali.

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Ogni tanto, quindi, leggo con piacere e racconto di alcune meraviglie tecnologiche condensate all’interno di una vettura il più delle volte irraggiungibile per la maggior parte di noi. Questa volta, lo faccio con grande piacere perché si tratta di una supercar che celebra il centenario di uno dei più grandi costruttori di super-sportive di lusso made in Italy.

Siamo a Sant’Agata Bolognese, la patria di Ferruccio Lamborghini che quest’anno esce sul mercato con la più esclusiva vettura mai prodotta.

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CENTENARIO, questo il suo nome e si tratta di una vera e propria auto di lusso. Prodotta in soli 40 esemplari, 20 coupé e 20 roadster, avrà un prezzo di partenza di 1,75 milioni di euro.

Tutte le caratteristiche sono al top. Motore V12 da 6.5 litri aspirato capace di sviluppare 770 cavalli di potenza e raggiungere una velocità di punta in pista di 350 Km/h. Questa freccia su 4 ruote sarà anche in grado di passare da zero a 100 km/h in soli 2,8 secondi. Tutto il design della vettura, in fibra di carbonio presenta diverse appendici alari in grado di migliorare drasticamente l’aerodinamicità soprattutto alle alte velocità.

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Il peso della vettura è di 1520 kg con un rapporto peso potenza di 1,97 kg/CV.

Anche gli interni sono al top. Display da 10.1 pollici con connettività internet ad alta velocità, supporto Apple CarPlay, videocamere fullHD esterne in grado di filmare l’auto durante le prestazioni su pista e software di telemetria.

La Microsoft, in accordo con la Lamborghini ha realizzato un simulatore per la sua Xbox con il quale sarà possibile assaporare  in anteprima, l’ebrezza e le emozioni di una guida a velocità da brivido.

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Mar 082016
 

Si moltiplicano gli studi nel tentativo di realizzare la batteria del futuro, eco-sostenibile, capiente e duratura. Dopo le varie soluzioni già presentate sulle nostre pagine, mi sono imbattuto in una nuova soluzione questa volta ad opera dei ricercatori del Karlsruhe Institute of Technology in Germania.

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Dalle mele in decomposizione, i ricercatori sono riusciti a realizzare prototipi di batterie agli ioni di sodio, disidratandole e utilizzando il 95% del carbonio prodotto dalla decomposizione delle materie organiche in esse contenute, realizzando un elettrodo ad alte prestazioni.

BatteriaMele01L’elettrodo così realizzato ha una capacità di 230 mAh/g e una curva di degradazione molto limitata; infatti anche dopo oltre 1000 cicli di caricamento e scaricamento il degrado è risultato molto limitato. Un aspetto negativo sta nel peso che la batteria definitiva avrebbe. Infatti il sodio ha un peso tre volte superiore a quello del litio, per cui queste batterie andrebbero utilizzate per applicazioni che non sono vincolate da necessità di leggerezza, tipo le batterie per automobili.

I ricercatori tedeschi ritengono che l’ideale potrebbe essere quello di sfruttare queste batterie in abbinamento a meccanismi di accumulo di energia chiamati grid storage. La combinazione delle due tecnologie potrebbe rendere vantaggiosi questi generatori proprio per autoveicoli o dispositivi elettronici di una certa dimensione.

Il costo di queste materie prime, inoltre, è pari allo zero, potendo utilizzare mele di scarto o con aspetto non proprio ideale, che normalmente vengono eliminate già nella catena di produzione e non utilizzate neppure per produrre concimi. In più tali elementi sono eco-sostenibili perché totalmente bio-degradabili.

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