Mag 292014
 

Prefazione a cura del prof. Betto

Un’icona dell’architettura contemporanea e mondiale nonché patrimonio dell’UNESCO. Questa volta parliamo di una costruzione unica e non di un grattacielo. L’Opera House di Sydney, ricordata da tutti per la sua forma unica e inconfondibile. Gabriele e Claudia hanno affrontato il tema con grande attenzione e partecipazione assecondando ogni mia indicazione. Il risultato, ottimo, lo offro come sempre al vostro giudizio e lettura. Buon divertimento.

SYDNEY OPERA HOUSE

OPERA HOUSE MAPPA

Area geograficaAustralia

StatoAustralia

CittàSydney

Tipologia: Teatro

Caratteristichecopertura a vele – più grande teatro al mondo

11 - OPERA HOUSE

Il Teatro dell’Opera di Sydney (Sydney Opera House) è riconosciuto in tutto il mondo come uno dei simboli più rappresentativi dell’Australia. Situato in posizione dominante sulla baia di Sydney, sorge sopra a una sottile lingua di terra chiamata Bennelong Point, ed è circondato dal mare per tre lati. Più precisamente, si trova a nord del Giardino Botanico Reale, a 800 metri dalla stazione ferroviaria di Circular Quay.

15 - OPERA HOUSE

L’Opera House sulla penisola di Bennelong Point

L’Opera di Sydney è la sede nazionale australiana delle arti e dello spettacolo: qui si tengono ogni anno più di 2500 spettacoli tra concerti sinfonici, d’opera, di musica di vario genere e rappresentazioni teatrali. Dal 2007 è stata inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

13 - OPERA HOUSE

Progetto

LA STORIA DEL TEATRO

L’edificio è stato realizzato su progetto dell’architetto danese Jørn Utzon, vincitore del concorso internazionale per il nuovo centro artistico polifunzionale di Sydney, indetto all’inizio degli anni ’50 del secolo scorso. Iniziato a costruire nei primi anni ’60, il teatro è stato ultimato nel 1973 e inaugurato il 20 ottobre dello stesso anno da Elisabetta II, Regina del Regno Unito.

Pare che la scelta del progetto fu alquanto controversa. Una giuria di grandi architetti, chiamati a scegliere il vincitore del concorso bandito per la realizzazione dell’opera, aveva dapprima scartato il progetto del giovane Utzon. Eero Saarinen, architetto finno-americano che faceva parte della giuria, arrivato in ritardo ai lavori della giuria, esaminò i progetti scartati dai colleghie e trovò i bozzetti di Utzon. Colpito dal progetto, riprese i lavori e esercitò pressioni sui colleghi affinché fosse proclamato vincitore proprio quel lavoro. Il 30 gennaio 1957 il Sidney Morning Herald, uno dei più importanti quotidiani australiani, annunciò la vittoria di Utzon pubblicando al contempo una foto a quattro colonne del progetto: il titolo principale di quell’edizione era “Il controverso progetto di un danese vince il concorso del teatro dell’opera”.

Anche la realizzazione avvenne in modo alquanto sofferta. Problemi con la committenza e soprattutto con la allora gestione politica e amministrativa della città, rallentarono e molto la costruzione dell’opera. Il ministro della infrastrutture era uomo poco attento alle questioni architettoniche e molto più alle questioni economiche e pose grossi limiti alla libertà professionale e progettuale di Utzon. Costrinse il progettista a redigere continuamente rapporti sulla fasi costruttive e sui costi di realizzazione e impose la scelta di imprese e manovalanza di sua indicazione. A queste condizioni, Utzon fu costretto a dimettersi anche perché furono sospesi anche i finanziamenti per cui l’architetto si trovò impossibilitato a pagare le maestranze. L’opera fu completata dagli architetti Peter Hall, Lionel Todd, David Littlemore e dall’architetto ufficiale dello Stato Ted Farmer.

Utzon tornò in terra australiana per collaborare ad ampliamenti dell’opera nel 1999, ventisei anni dopo l’inaugurazione del teatro e nel 2003 vinse il Premio Pritzker, il riconoscimento più importante per un architetto: la giuria del premio scrisse che “il teatro dell’opera di Sydney è uno degli edifici simbolo del 20esimo secolo, un’immagine di grande bellezza conosciuta in tutto il mondo – oltre che un simbolo della propria città, della nazione e dell’intero continente“.

L'Opera House durante la sua costruzione

L’Opera House durante la sua costruzione

LA STRUTTURA

La struttura costituisce un interessante esempio di architettura contemporanea. Riconosciuta ovunque per la particolarissima forma della copertura la costruzione poggia su una grande piattaforma in granito lunga 185 metri e larga 120: fu finita nel febbraio del 1963. I gusci della copertura sono composti da “costole” di calcestruzzo ricoperto da piastrelle bianche che formano a coppie delle originali volte e le più grandi sono chiuse dal lato principale da vetrate molto alte. Si è stimato che sono state utilizzate circa 2400 costole prefabbricate, realizzate in cantiere e montate sull’edificio durante la costruzione.

Il teatro è composto al suo interno da diverse sezioni, ognuna delle quali, secondo le proprie caratteristiche, è dedicata a ospitare vari tipi di spettacolo. La sala più importante è la concert hall, mega sala da 2600 posti a sedere, strutturata come una cattedrale gotica con altezze vertiginose, totalmente rivestita in legno ospita al suo intona le canne d’organo più grandi al mondo. Costò 1,2 milioni di dollari e fu inaugurata nel 1979. Il teatro dell’Opera è la vera sala del teatro, la più importante anche se la seconda per dimensione. Può ospitare fino a 1500 ospiti seduti e le sedie sono tutte in legno di betulla. Completano l’opera sale di dimensione minore (tra i 600 e i 400 posti a sedere) utilizzate per manifestazioni minori o DJ set. Un’ultima sala, più recente è stata realizzata dalla stesso Utzon al sul ritorno nel 1999 per concerti particolari o piccole manifestazioni.

16 - OPERA HOUSE

JØRN UTZON

Jorn Utzon Opera House

Jørn Utzon è il progettista dell’Opera House di Sydney. A 18 anni comincia a collaborare con suo padre disegnando barche. Si iscrive all’Accademia Reale di Belle Arti di Copenaghen dove studia architettura. Parte per la Finlandia dove lavora nello studio di Alvar Aalto, che assieme a Gunnar Asplund e Frank Lloyd Wright, e questa esperienza influenzerà fortemente il suo lavoro. Alla fine della guerra torna con la sua famiglia in Danimarca e apre il proprio studio. In questi anni viaggia molto, soprattutto in America (Messico, Stati Uniti) e in Asia (Cina, Giappone, India). Nel 1947 lavora per alcuni mesi in Marocco; l’incontro con l’architettura islamica avrà un’influenza decisiva sul suo lavoro.

Nel 1957 vince il concorso per l’opera di Sydney in Australia, dove nel 1962 si trasferisce per seguire meglio il cantiere. Dopo numerosi problemi con la committenza si trova costretto ad abbandonare il progetto nel 1966 e a lasciare l’Australia. Il progetto che ha subito numerose modifiche rispetto al progetto di Utzon, è stato poi ultimato da Peter Hall, David Littlemore e Lionel Todd.

Morì il 29 novembre 2008.

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GABRIELE CRISCI – CLAUDIA SCALIA
Classe e Anno: Argomento di Riferimento:
Seconda D – 2013/14 ARCHITETTURA
Mag 252014
 

Prefazione a cura del prof. Betto

Ancora un lavoro eccellente da parte dei miei alunni. Questa volta Angelo, Riccardo e Andrea si sono cimentati con una avveniristica costruzione divenuta l’orgoglio del Bahrain, piccolo stato-isola situato a nord degli Emirati Arabi. L’edificio, straordinario per le forme e le soluzioni di finitura, è diventato un simbolo della nuova architettura eco-sostenibile, dotato di pale eoliche e rivestito di celle fotovoltaiche. Le sue forme, che ricordano da vicino le cattedrali gotiche e le vele delle imbarcazioni che solcano quei mari, realizzano un nuovo gradino verso un’architettura perfetta, integrata con l’ambiente e in grado di sfruttare positivamente l’ambiente. Leggiamo insieme questo racconto descrizione all’interno del nostro PROGETTO INFORMATICA. Buona lettura.

BAHRAIN WORLD TRADE CENTER

BWTC01

Area geografica: Medio Oriente

Stato: Regno del Bahrain

Città: Manama City

Tipologia: grattacielo

Caratteristiche: torri gemelle – impianto eolico – impianto fotovoltaico

BWTC14Il Bahrain World Trade Center (BWTC) è costituito da due torri gemelle ed è il secondo edificio più alto del Bahrain, ubicato nella capitale Manama City.

Le torri, alte 240 metri ciascuna, furono costruite nel 2008 dallo studio di architettura multi-nazionale Atkins.

Questa struttura di 50 piani, è costruita in prossimità della King Faisal Highway, vicino ad altri grattacieli come il Bahrain Financial Harbour, la National Bank of Bahrain e il Abraj Al Lulu. È il secondo edificio più alto del Bahrain dopo le torri gemelle del Bahrain Financial Harbour.

Torri del Financial Harbour

Torri del Financial Harbour

Abraj Al Lulu

Abraj Al Lulu

Per le sue peculiarità, l’edificio ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sostenibilità. Infatti, il Bahrain World Trade Center è il primo edificio al mondo ad integrare turbine eoliche di grandi dimensioni nel suo design. Le turbine eoliche sono state sviluppate, costruite e installate dalla società danese Norwin A/S.

Le due torri sono collegate attraverso tre ponti esterni, ciascuno in possesso di una turbina eolica da 225kW, per un totale di 675kW di potenza di produzione eolica. Ognuna di queste turbine misura 29 m di diametro, ed è allineato a nord, che è la direzione da cui l’aria dal Golfo Persico soffia dentro le vele.

BWTC13

Planimetrie al livello delle 3 turbine

Entrambi i corpi laterali sono progettati a forma di imbuto per permettere al vento di passare accelerando attraverso le turbine. 
Questo progetto è stato confermato dal test della galleria del vento, che ha dimostrato che gli edifici a forma conica creano un flusso di aria tale che, qualsiasi vento che entra a 45° su entrambi i lati dell’asse centrale, crea un flusso che rimane perpendicolare alle turbine.

Particolare della Turbina Eolica

Particolare della Turbina Eolica

Le turbine eoliche forniscono dall’11% al 15% del consumo totale di energia delle torri che è pari a circa 1,1 – 1,3 GWh all’anno. Ciò equivale a fornire l’illuminazione per circa 300 abitazioni. Le tre turbine sono state accese per la prima volta l’8 aprile 2008.

Dati tecnici turbine eoliche:

BWTC10

Prospetti di una Torre

  • Corrente elettrica nominale generata: 225kW
  • Regolamento di potenza : 
 fisso
  • Diametro del rotore: 
 di 29m
  • Velocità del rotore al pieno carico: 38 giri/min.
  • Freno meccanico ad alta velocità: tipo freno a disco
  • 
Freno meccanico a bassa velocità: tipo 
a calibro
  • Generatore: chiuso, 4 poli a induzione asincrona 50Hz

  • Sistema di deviazione direzione: fisso
  • Tagli nella velocità del vento: 
4m/s
  • Velocità minima del vento: 20m/s (5 minuti la media di rotazione) 
  • Massima velocità del vento per le lame: 80m/s (in ogni direzione) Uragano Classe IV =>69m/s

Il tetto ricoperto di ghiaia e i vetri termici permettono un efficace isolamento, coadiuvato anche da balconi sporgenti, le cui zone d’ombra contengono il riscaldamento eccessivo e, di conseguenza, limitano l’utilizzo di aria condizionata necessario in zone così calde e naturalmente l’abnorme consumo di energia elettrica ad esso collegato.

Un altro importantissimo elemento di sostenibilità è, infine, il riciclo delle acque residue che evita lo spreco di una risorsa così limitata in quelle regioni e così importante per tutto il pianeta.

Sono presenti altresì collegamenti con i sistemi di raffreddamento e di isolamento termico, piscine a riflessione termica per il raffreddamento e per l’evaporazione.

Il BWTC racchiude l’essenza di una filosofia sostenibile e cioè coinvolgere tutti gli impatti sociali, economici e ambientali nella realizzazione di un progetto.

L’edificio, considerato come un significativo passo verso un’architettura equilibrata ed ambientale costituisce un impegno inequivocabile ad aumentare la consapevolezza globale per il design sostenibile.

Ingresso

Ingresso

Il BWTC è ormai considerato una fonte di orgoglio nazionale per i residenti in Bahrain, ed ad esso è attribuita la capacità di generare prosperità economica all’interno della capitale Manama.

Il BWTC ha dimostrato che gli sviluppi commerciali possono essere creati con una forte agenda ambientale e rispondere alle esigenze delle nostre generazioni future.

Il Bahrain World Trade Center ha infine avuto un posto di rilievo nella fantascienza ed il canale Sci-Fi ha trasmesso un film dove un incidente nel 2020 provoca un collisione subatomica che crea effetti catastrofici sul pianeta Terra.

IL PROGETTISTA
BWTC08

Shaun Killa

Shaun Killa è nato in Sud Africa ed ha studiato Architettura presso l’Università di Città del Capo, dove ha ricevuto i suoi titoli.

Ha lavorato presso grandi studi di architettura a Città del Capo prima di trasferirsi a Dubai e unirsi allo studio di architettura Atkins nel 1998, dove – divenuto direttore del design, Atkins Dubai – ha vinto commissioni importanti come la Torre del 21° secolo (270m), la Chelsea Tower (250m) e la Millennium Tower (285m).

E’ specializzato nella progettazione di grandi grattacieli ed ha una passione per il design sostenibile. Ultimamente ha concentrato la sua filosofia progettuale su costruzioni a bassa emissione di carbonio, e sfida le norme architettoniche per creare edifici senza tempo, come la Torre Faro DIFC (400m) e il Namaste Hotel di Mumbai.

BWTC18

Progetto della Torre Faro del Financial District a Dubai

BWTC19

Progetto del Namaste Hotel a Mumbai

Lo studio di architettura Atkins, che ha realizzato il progetto, ha vinto il “The Arab Construction World for Sustainable Design Award” ed il “2006 LEAF Award” per il miglior uso della tecnologia nella grande struttura, questo perchè  la costruzione del BWTC ha mantenuto un alto profilo di sostenibilità grazie ai numerosi e vari  accorgimenti eco compatibili che affiancano lo sfruttamento eolico

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R. CARUSO – A. PEPE – A. VISCUSO
Classe e Anno: Argomento di Riferimento:
Seconda D – 2013/14 ARCHITETTURA
Mag 242014
 

La grande Cina capitalista, Shanghai la capitale del benessere economico e dello sviluppo industriale, lontana dal controllo e dalla contaminazione del potere centrale di Pechino. E’ qui, in questa megalopoli che Clara ha deciso di focalizzare il suo interesse. E sicuramente la torre del World Financial Center incarna perfettamente tutto ciò. Maestoso, unico, icona cittadina, questo grattacielo frutto di soluzioni avveniristiche e dall’aspetto inconfondibile, ci viene raccontato con dovizia di particolari, con passione e curiosità. Come sempre vi invito ad una lettura attenta per scoprire ancora un monumento alle capacità costruttive e creative dell’umanità. Buona lettura a tutti.

WORLD FINANCIAL CENTER

SHANGHAI WFC01

Area geograficaAsia

StatoCina

CittàShanghai

Tipologiagrattacielo

Caratteristiche: ponte di osservazione più alto al mondo

09 - WFC

Lo Shanghai World Financial Center è il secondo più alto grattacielo di Shanghai e di tutta la Cina: la sua altezza è di 492 metri. Com’è possibile rilevare dalla tabella qui sotto, il WFC di Shanghai occupa il sesto posto tra i grattacieli più alti del mondo.

# Nome Città Stato Altezza  Piani  Anno
1 Burj Khalifa Dubai Emirati Arabi Uniti 828 163 2010
2 Shanghai Tower Shanghai Cina 632 121 2013
3 Abraj Al Bait La Mecca Arabia Saudita 601 95 2011
4 Freedom Tower New York Stati Uniti 541 104 2012
5 Taipei 101 Taipei Taiwan 509 101 2004
6 World Financial Center Shanghai Cina 492 101 2008
7 International Commerce Centre Hong Kong Hong Kong 484 118 2010
8 Petronas Tower Kuala Lumpur Malesia 452 88 1998
9 Greenland Square Zifeng Tower Nanchino Cina 450 89 2010
10 Willis Tower Chicago Stati Uniti 443 108 1973
Fonte principale dei dati: //www.emporis.com/statistics/worlds-tallest-buildings
Petronas

Petronas Towers a Kuala Lumpur

La prima pietra fu posta il 27 agosto, 1997.

Lo Shanghai World Financial Center anche soprannominato “Wall Street della Cina” è stato progettato per essere l’edificio più alto del mondo quando è stato creato nel 1997. L’edificio avrebbe superato le guglie della Petronas Towers in Malesia.

Alla fine degli anni ’90, la Mori Building Corporation giapponese aveva una carenza di fondi causata dalla crisi finanziaria asiatica, che fermò il progetto dopo che le fondamenta erano state completate. Il 13 febbraio 2003, il Gruppo Mori aumentò l’altezza dell’edificio a 492 metri e 101 piani rispetto al progetto iniziale che prevedeva un altezza di 460 metri per 94 piani.

11 - WFC

Realizzato (sinistra) e primo progetto (destra)

L’edificio si trova nella zona Lujiazui, nel distretto di Pudong. Copre una superficie di 381.600 metri quadrati, si alza per 101 piani più altri 3 sottoterra. La costruzione è proprietà della Shanghai Construction Group. I primi due piani sono riservati alle attività commerciali, dal terzo al quinto si trovano le sale per le conferenze. Dal settimo fino al settantasettesimo piano sono ospitati gli uffici. I piani dal 79 al 93 sono occupati dallo Park Hyatt Shanghai Hotel. Dal piano 94 fino al 101 è possibile l’osservazione della città su una grande struttura a ponte. Inizialmente il foro di osservazione era di forma sferica, per somigliare al sole; ma successivamente ci si rese conto che sarebbe stato più funzionale un foro di forma trapezoidale, soprattutto in funzione del fatto che la forma circolare ricordava troppo il simbolo del sole sulla bandiera giapponese mentre la costruzione sorgeva sul territorio cinese.

15 - WFC

Sky Bridge

Ogni anno, circa 3 milioni di turisti all’anno visitano il WFC di Shanghai e il suo SkyBridge. Il biglietto d’ingresso per l’osservatorio varia da 110 yuan (11 euro) a 150 yuan.

14 - WFCDopo gli attentati dell’11 settembre 2001, l’edificio è stato integrato con accorgimenti per poter resistere a un disastro come un incidente aereo; sono state inserite 12 aree ignifughe e due ascensori esterni.

Il ponte in cima all’edificio è il più alto ponte di osservazione all’aperto del mondo.

Il 14 agosto 2007 alcuni dei piani superiori sono stati distrutti dal fuoco durante la costruzione, ma fortunatamente l’incendio è stato neutralizzato e nessuno è rimasto ferito.

La trave in acciaio finale è stata installata il 14 settembre 2007, quando l’edificio ha raggiunto la sua massima altezza di 492 metri.

L’edificio è stato inaugurato il 28 agosto 2008.

I PROGETTISTI

WFC WILLIAM PEDERSENWilliam Pedersen fa parte del KPF (Kohn Pedersen Fox Associates), che è uno dei preminenti studi di architettura del mondo; fornisce servizi di architettura, di programmazione e pianificazione per i clienti sia nel settore pubblico che privato. KPF è guidato da 24 presidi e 27 consiglieri, più 600 membri dello staff che provengono da 43 paesi diversi, parlano più di 30 lingue, e includono oltre 80 professionisti accreditati LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). E’ un insieme di sistemi di rating per la progettazione, la costruzione, il funzionamento e la manutenzione di edifici verdi, case e quartieri.

Tra molti dei suoi progetti (Abu Dhabi Investment Authority Tower, Abu Dhabi International Airport, Financial Centre e Marina Bay a Singapore,… ecc.) ha realizzato anche lo Shanghai World Financial Center, in Cina.

WFC LESLIE ROBERTSONLeslie Robertson Earl (nato il 12 Febbraio 1928) è stato uno degli ingegneri strutturali del World Trade Center a New York. Da allora è stato ingegnere strutturale su numerosi altri progetti, tra cui lo Shanghai World Financial Center e la Bank of China Torre in Hong Kong.

La carriera di ingegneria di Robertson risale al 1952, quando si è laureato alla scuola di Berkeley di ingegneria civile. Nel 1958 entra a far parte della società di ingegneria strutturale e civile Seattle Worthington e Skilling.

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CLARA CATANIA
Classe e Anno: Argomento di Riferimento:
Seconda D – 2013/14 ARCHITETTURA
Mag 232014
 
Alunni Articolo scritto da: ROBERTA SOLARINO – ALICE FRANCALANZA – CRISTINA ALIOTTA
Classe: 2D – Anno: 2013-14

Prefazione a cura del prof. Betto

Questa volta siamo a Londra continuando il percorso virtuale del PROGETTO INFORMATICA che gli alunni della 2D hanno affrontato con passione e cura. L’obiettivo è ancora una volta una torre, il grattacielo frutto del genio creativo di un italiano che svetta come il più alto edificio in Europa. Cristina, Alice e Roberta hanno dato anch’esse il meglio, riuscendo a realizzare un lavoro completo, dettagliato e davvero molto interessante. Sono molto felice di avviarvi alla lettura di questa serie di articoli che potremmo denominare SERIE ARCHITETTURA, e ancora più felice nel correggere e verificare la qualità del lavoro prodotto da studenti non più che dodicenni. Vi auguro anche questa volta buona lettura.


LONDRA THE SHARD

Area geograficaEuropa

StatoInghilterra

CittàLondra

Tipologia: grattacielo

Caratteristiche: rivestimento in vetro – giardini di inverno – edificio più alto d’Europa


Shard01The Shard è un grattacielo progettato da Renzo Piano nel cuore del London Bridge Quarter (LBQ), ed è finalmente aperto al pubblico.

The Shard sorge nell’area dove fino al 2008 c’era la Southwark Towers, un edificio di 28 piani demolito su decisione del proprietario, Irvine Sellar, che voleva costruire qualcosa di veramente spettacolare e unico dal punto di vista architettonico.

Data la crisi e le critiche da parte di chi vedeva fuori contesto un grattacielo di quel genere, i lavori iniziarono solo nel 2009, grazie anche all’aiuto di potenti sponsor che riuscirono a superare le difficoltà economiche che un’opera del genere richiedeva.

Oggi per l’80% la società che gestisce l’ edificio è in mano a investitori provenienti dallo stato del Qatar. Le polemiche pubbliche da parte di una buona fetta della popolazione londinese erano dovute al fatto che appariva troppo elevato il contrasto tra vecchio e nuovo. In realtà, appena terminati i lavori, molti si sono ricreduti, incominciando a sentire lo Shard così come soprannominato dai londinesi (scheggia di cristallo), come qualcosa di estremamente importante per l’economia e l’immagine di Londra, e soprattutto stanno incominciando a considerare il grattacielo come parte integrante delle attrattive della città. É stato progettato circa tredici anni fa (2001). Alto 310 metri, ricoperto da 11 mila pannelli di vetro (l’equivalente di 8 campi da calcio messi insieme) si scaglia verso il cielo dominando la città, con un panorama senza precedenti cambiandone per sempre lo skyline. In solo 2 mesi è diventato una delle mete più importanti della capitale inglese. 130 mila i biglietti prenotati in anticipo prima dell’opening ufficiale del 1 febbraio 2013 e un’affluenza continua che dicono «aver superato le aspettative».

Le gallerie presentano il massimo della tecnologia con mappe multimediali di tutto ciò che circonda lo Shard. Si possono quindi vedere foto e filmati delle maggiori attrattive della città e sentire l’audio di presentazione di diversi personaggi che hanno fatto la storia di Londra.

London Eye

London Eye

Chiaramente a farla da padrone è la vista immensa che si ha dai quasi 300 mt di altezza (pensate che il London Eye, la ruota panoramica di Londra, raggiunge poco più di 100 mt di altezza). Dalle Gallerie panoramiche dello Shard, che si raggiungono in 30 secondi con uno dei 44 ascensori supersonici, si può vedere fino a 64 km di distanza (in giornate serene) a 360 gradi.

Il biglietto di ingresso costa dai 24 a 29 sterline circa e si può prenotare anche online.

C’è chi se ne è innamorato subito, apprezzandone l’eleganza, la modernità e il suo lato ecosostenibile (il 95% dei materiali di costruzione è riciclato e la posizione degli specchi è pensata per sfruttare al meglio la luce e il vento) e chi ancora non ne capisce il motivo, lo critica per le dimensioni troppo importanti o per il prezzo del biglietto.

IL PROGETTO

09 - SHARD

Tavole di progetto

L’edificio è caratterizzato da una doppia “pelle” costituita da una vetrata passiva che avvolge l’anima centrale in cemento armato in cui trovano posto i 44 ascensori che connettono i piani ai vari ingressi dell’edificio. Per il comfort ambientale l’involucro vetrato è dotato di un sistema di oscuramento meccanizzato e tra le “fratture” in cui si articola il volume sono stati ritagliati giardini d’inverno ventilati naturalmente che offrono a uffici e residenze uno spazio vitale spesso negato in edifici di questo tipo.

Section top200_A2La forma piramidale deriva da una scelta architettonica che, come spiega Renzo Piano, non nasce per caso ma “segue il decrescente peso delle funzioni (uffici, hotel, appartamenti) e ricorda le guglie a spirale delle chiese di Londra costruite dall’architetto di St. Paul, Christopher Wren, come precisi segnali urbani nella ricostruzione della città dopo il grande incendio del 1666”.

Nel suo insieme, The Shard è una sorta di città verticale, «pensato fin da subito con spazi aperti a tutti» spiega il suo creatore Renzo Piano, altri più conviviali come i ristoranti e i lounge bar tra i piani 31 e 33 e alcuni decisamente privati come gli appartamenti luxury tra i piani 53 e 65, ampi, con una vista invidiabile e, anche per questo, decisamente costosi (tra i 30 e i 50 milioni di sterline, circa 6.000 sterline per metro quadrato). Ma non solo, nell’estate del 2013 vi è stata l’inaugurazione del lussuoso Shangri-la Hotel che si è aggiudicato gli spazi tra i piani 34 e il 54 e che include 202 camere con vista, una palestra aperta 24 ore su 24, una piscina infinity e diversi ristoranti internazionali.

A disposizione del visitatore, i Tele:scope, la versione aggiornata dei classici telescopi a monetine che servono per guardare il panorama. Questi, oltre a essere potentissimi, hanno in più uno schermo touch che offre la possibilità di conoscere la storia dei monumenti inquadrati. Un’altra funzione, davvero suggestiva, permette di avere quattro diverse visioni del panorama che si sta guardando: quella reale, quella in un giorno di sole, al tramonto e by night. Un modo semplice per non avere rimpianti se il giorno scelto o l’orario prenotato non sono dei migliori. Dal 69esimo al 72esimo in parte a cielo aperto, da qui si possono vedere le ultime lastre di vetro, vere e proprie schegge nel cielo.

16 - SHARD

La Scheggia “The Shard” in una suggestiva vista notturna

RENZO PIANO

Renzo PianoRenzo Piano è nato il 14 settembre 1937 a Genova, é un architetto italiano molto famoso e importante, si laurea al Politecnico di Milano è negli anni 70, insieme Richard Rogers fonda uno studio a Londra che quasi immediatamente diventa uno dei principali studi di architettura del Mondo, aggiudicandosi il progetto del Centro Pompidou di Parigi.

Successivamente si separa dal vecchio socio per lavorare con Peter Rice, ingegnere civile, lasciando traccia di se in tante città europee e mondiali. Vincitore del Premio Pritzker consegnatogli dal Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1998. Nel 2006 diventa il primo italiano inserito dal TIME nella Time 100, l’elenco delle 100 personalità più influenti del mondo, nonché tra le dieci più importanti del mondo nella categoria Arte e intrattenimento.

Galleria

Video1

http://www.dailymotion.com/video/xpuscv_londra-acrobazie-a-310-metri-d-altezza-per-operai-di-the-shard-ultimi-ritocchi-al-grattacielo-proget_news

Articoli1

Mag 172014
 

Plastica01

Non tutti sanno che le materie plastiche (e mi riferisco a quelle sintetiche, ossia ottenute dalla raffinazione degli idrocarburi) una volta policondensate o polimerizzate, ossia formate attraverso l’aggregazione di molecole semplici che si chiamano “monomeri”, producono due tipi di sostanze denominate termoplastiche e termoindurenti.

Le prime, sono quelle che se sottoposte a calore dopo la prima lavorazione tornano ad uno stato plastico e quindi lavorabili (riciclabili), mentre le seconde una volta formate non possono più cambiare la loro forma e se sottoposte a calore bruciano emettendo sostanze tossiche (non riciclabili).

Questo fino ad ora. Infatti, la dottoressa Jeanette Garcia dell’Almaden Research Center di IBM ha scoperto una nuova classe di polimeri, soprannominato PHT, per un caso felice. Lei stava lavorando ad un materiale ad alta resistenza. Ma per puro caso ha tralasciato un ingrediente. Il risultato è stato qualcosa di molto diverso da quello che si aspettava. Ha dovuto rompere la sua provetta per tirarlo fuori, e ha poi verificato che era praticamente indistruttibile. A questo punto una squadra di esperti è stata impegnata a lavorare sulla chimica computazionale per risalire a quale casuale percorso aveva portato a un tale risultato e alla creazione del nuovo materiale.

Plastica02

Il nuovo polimero al microscopio

Questo nuovo materiale è resistentissimo e aggiungendo nanotubi di carbonio si è riusciti ad aumentare di un ulteriore 50% la sua già alta resistenza avvicinandosi a quella dei metalli. Vantaggi? Applicazioni? Infinite. E’ un materiale dalla resistenza simile a quella di un metallo ma pesando molto meno, totalmente bio-degradabile, resistente ai solventi, ma la cosa più incredibile è quella che viene definita auto-guarigione. Di cosa si tratta? La nuova plastica, tagliata in due, può essere ricomposta come un solo pezzo in maniera molto semplice, autoguarendo la sua “ferita”. Un miracolo della chimica, in pratica.

Quali le possibili applicazioni delle nuove plastiche? Aerospaziali, collanti, informatica, medicina, e molte altre.

platica03

Video1

Articoli1

Mag 162014
 

SUCCEDE che alla Dante accada sempre qualcosa. Questa volta grazie agli insegnanti di musica, i cosiddetti “MUSICI” come li chiamo io, SUCCEDE che un grande evento, un grande concerto di fine anno, si svolgerà presso il nostro istituto, un’occasione unica per vedere i nostri ragazzi all’opera, suonare con disinvoltura grandi e piccole opere.

Il concerto ha una finalità; la nostra è una scuola a indirizzo musicale e a causa dei recenti avvenimenti (furti), molti strumenti e attrezzature audio, acquistate con fatica e sacrificio negli anni, sono stati portati via definitivamente. Proprio per consentire alla scuola di continuare a formare i nostri ragazzi nelle ore pomeridiane fornendo loro gli strumenti per apprendere l’arte del musicista, l’evento sarà anche l’occasione per una raccolta fondi al fine di poter riacquistare quanto sottratto. Si chiede, quindi, ai nostri alunni, di non disertare l’evento, ma anzi di promuoverlo e di portare tutti ma proprio tutti i parenti e amici. Dimostriamo che la solidarietà vince su tutto e facciamo veder che queste cose SUCCEDONO proprio alla Dante.

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Di seguito i link al sito della scuola per poter avere maggiori informazioni sull’evento.

Mi raccomando, non manchiamo nessuno in Aula Magna giorno 30 di questo mese alle ore 17:30.

Buon concerto a tutti.

Links

Mag 132014
 

04 - MAPPE
Ammetto di non essere un grande fautore delle mappe concettuali perché non le ritengo “personalmente” idonee al mio modo di svolgere la lezione o di interfacciarmi con la classe, ma registro anche, che molti miei colleghi lavorano produttivamente e con soddisfazione utilizzando tale strumento didattico.

Ma partiamo dalla base: che cos’è una mappa concettuale?

Teorizzate per la prima volta da Joseph Novak (accademico statunitense), si possono definire come uno strumento grafico in grado di rappresentare un’informazione o una conoscenza. L’idea parte dal concetto costruttivista per cui ognuno è autore del proprio percorso all’interno di un contesto e hanno lo scopo di creare modalità di apprendimento non più mnemoniche ma frutto di un preciso ragionamento e pensiero.

Contrariamente alle mie convinzioni, determinate da una profonda e accurata sperimentazione nel passato, insegnando nella classe 2.0, forse per caso, forse per volontà sperimentativa, ne ho riscoperto in parte l’utilità e ne ho rivalutato alcuni aspetti funzionali. Proporre la lezione attiva, comporta diversi cambiamenti sia nella metodologia del docente che nei processi apprenditivi degli alunni. La costruzione della lezione da parte dell’alunno, anche se coadiuvato dal docente-coach e coordinato dal segretario di gruppo (come sperimentato), potrebbe risultare dispersiva e irta di ostacoli, sia per l’alunno che deve costruire un percorso che non conosce, sia per il docente che deve guidarlo. Ragion per cui, la costruzione di una mappa (meglio se interattiva) consente in qualche modo di semplificare la pianificazione e guidare gli alunni all’interno di un percorso obbligato nel senso di aver fissato alcuni punti chiave (è come avere dei tag nella ricerca di contenuti sulla rete). Le mappe in questo percorso diventano strumento attivo della lezione, momento in cui il docente insieme ai discenti costruisce le basi per il futuro lavoro. È come il momento del briefing di un team di progettazione prima di passare alle fasi esecutive di un progetto.

03 - MAPPE

L’aver sperimentato l’uso di tale strumento sulla LIM con gli alunni e l’aver rivalutato questo strumento, mi ha portato ad approfondire il tema “software” per la realizzazione di mappe concettuali o mentali. La rete da questo punto di vista rappresenta il luogo ideale dove approfondire e trovare soluzioni adatte alle singole esigenze. Mi sono così ritrovato a cercare una soluzione che rispondesse a precise esigenze e finalità. Il software doveva soddisfare determinati requisiti che di seguito elenco:

  • MULTIPIATTAFORMA
  • MULTILINGUA
  • FREE
  • MULTIMEDIALE
  • SEMPLICE

Apple-Rainbow-iconMultipiattaforma – lavorando in ambiente misto con soluzioni Mac e PC, non volevo una soluzione diversa per ogni piattaforma, ma un software unico assolutamente trasparente e indifferente al sistema operativo sul quale sta girando.

language-iconMultilingua – fondamentale per il fatto che lo strumento dovrà essere utilizzato da docenti di discipline diverse e anche di lingue diverse.

linux-iconFree – esistono numerose soluzioni sul mercato a pagamento, ma esistono anche delle ottime soluzioni assolutamente gratuite sulle rete. Questo ci avvantaggia nella scelta (soprattutto nella sperimentazione) e non aggrava le nostre tasche e le casse della scuola di oneri aggiuntivi.

multimedia-iconMultimediale – questa è una caratteristica che ho scoperto solo in un secondo momento, ossia la possibilità di inserire contenuti multimediali, quali video, foto, collegamenti ipertestuali, suoni e quant’altro all’interno della stessa mappa rendendola di fatto “viva”.

Semplice – sono convinto che un software è utile e valido quando non richiede una lunga curva di apprendimento. I software debbono facilitarci il compito, non complicarcelo. Non dobbiamo perdere tempo a studiare complesse procedure per realizzare cose semplici che manualmente facciamo in pochi minuti, ma al contrario una applicazione deve rendere immediata e rapida questa realizzazione per poter essere preferita ad un approccio classico. La semplicità d’uso, inoltre, facilità anche quei docenti che non hanno particolari competenze o attitudini con lo strumento digitale.

mindomo iconMINDOMO DESKTOP

Avviata la ricerca, ho trovato molte soluzioni, alcune valide, alcune che soddisfacevano parzialmente i criteri di ricerca, altre completamente lontane da ciò che stavo cercando. In questo navigare, mi sono imbattuto per caso, come sempre capita, in un software che mi ha colpito per la sua interfaccia pulita, semplice e immediata. Approfondendo, ho scoperto uno strumento validissimo, in grado di soddisfare qualunque esigenza, semplicissimo da utilizzare e rispondente a tutti i criteri.

05 - MAPPE

Il programma sfrutta l’Adobe Air di Adobe Software (la casa di Photoshop) che rappresenta un substrato su cui ogni programma può girare indipendentemente dal sistema operativo su cui si lavora (l’installer dell’applicazione è infatti lo stesso). Basta scaricare il software dal sito del produttore (anch’esso localizzato in più lingue tra cui l’italiano) http://www.mindomo.com/it/, registrarsi e iniziare il download. Troviamo nello stesso sito il link diretto per il download dell’Air di Adobe. Questo va installato per primo per poi poter lanciare il programma.

01 - MAPPE

L’interfaccia è assolutamente intuitiva e di immediato utilizzo. Dal menu “option” si può configurare il programma modificando anche la lingua (italiano compreso). Al centro del foglio un bottone con scritto “radice“, rappresenta l’inizio della mappa. Menù contestuali e poche semplici icone come menù, consentono di modificare qualunque cosa.

06 - MAPPEPoi la barra laterale ci proietta nell’universo di MINDOMO. Link a pagine internet, inserimento immagini sia dalla rete che dal proprio computer, contenuti multimediali quali video e suoni provenienti da diverse fonti tra cui Youtube, smile, tag e commenti ci permettono di personalizzare totalmente la nostra mappa trasformandola in uno strumento interattivo e dinamico, salvabile sul PC o sul cloud dove possiamo decidere di condividerla e renderla pubblica per tutti gli utenti del software.

Per finire, un browser internet integrato completa la dotazione della nostra barra laterale.

E’ possibile anche svolgere delle presentazioni registrando passo passo quello che stiamo realizzando in modo che ogni elemento si disponga nella sequenza che abbiamo stabilito realizzando così una mini lezione animata.

Le caratteristiche, la semplicità d’uso, la versatilità ne fatto quindi un elemento ideale da suggerire per i docenti 2.0 e per l’uso in classe con la LIM. Troverete nel widget “I Software Consigliati da Educazionetecnica.com” inserito anche il link a Mindomo come gli altri software che già fanno parte della collezione di suggerimenti.

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Mag 092014
 

2.0 APPLE STORE

Come organizzato e come da tempo programmato, la mattina di giorno 5 puntuali alle ore 9:00 saliamo sul pullman: destinazione APPLE STORE CENTRO SICILIA. Un’occasione unica, un momento solo per noi, classe 2.0, per provare e conoscere da vicino i prodotti e le soluzioni della casa della mela morsicata. L’emozione è tanta e l’ansia di arrivare pure…vero Elisena???

Ma procediamo con ordine. Un tamponamento sulla tangenziale per Misterbianco ci ha rallentati un po’, ma non ci ha fermati. Alle 9:40 l’autista parcheggia il pullman all’interno dell’area di sosta del grande centro commerciale. Tutti allegramente partiamo alla volta dell’ingresso principale, ma prima una piccola sosta per una istantanea del momento:

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E adesso via, l’Apple Store ci aspetta e noi non vediamo l’ora. Goliardici ci vedono arrivare da lontano lungo il corridoio che frontale conduce alla grande vetrata con la gigantesca mela bianca in cima. Gli addetti della Apple già si predispongono e cominciano ad agitarsi all’interno dello store in vista del nostro arrivo.

Siamo in anticipo, per cui abbiamo tempo per girovagare e curiosare tra i tanti gadget tecnologici a disposizione dei visitatori.

Ore 10:00 in punto inizia la “session”. Indossiamo il primo regalo: una T-shirt gialla con il logo della società californiana e disposti su due grandi tavoli da lavoro, attrezzati con diversi modelli di iPad, iniziamo la nostra lezione-gioco guidati dagli esperti dotati di microfono e tanta simpatia. Sembriamo tanti pulcini.

2.0 APPLE STORE02Un’ora e mezza di puro divertimento navigando e curiosando sulla rete con iPad nuovi fiammanti in una gara divertente che non aveva ne vincitori ne vinti. Alla fine ancora regali; le chiavette USB bracciale, sempre di colore giallo, come le maglie da indossare e portare sempre con se e gli attestati per questa giornata di partecipazione.

2.0 APPLE STORE03Classica foto finale davanti allo Store con i nostri attestati e come sempre video con salto e urlo di gioia finale come da tradizione Apple.

Siamo soddisfatti e felici, con il prof. breve giro nel Centro Commerciale e poi via al pullman per il rientro a scuola prima della campanella finale.

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Un saluto a tutti i compagni della Dante da quelli della PRIMA H. Ciaooooooooo……..

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Mag 032014
 

MASCOTTEcoloreT_resize

Nel mio continuo girovagare sulla rete, mi imbatto spesso in iniziative pregevoli e degne di essere segnalate sulle nostre pagine. In questo caso, vorrei dare, e vi chiedo di farlo anche voi, la massima diffusione a questa iniziativa promossa dalla Fondazione Geometri Italiani nell’ambito del progetto didattico “GEORIENTIAMOCI” rivolto agli studenti delle classi terze delle scuole medie. Si tratta di 110 borse di studio destinate ai ragazzi di terza media che si iscriveranno al C.A.T., l’Istituto Tecnico a indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio.

Di seguito pubblico il bando e l’indirizzo internet al quale andare a reperire maggiori informazioni circa l’iniziativa.


Io, Geometra 2.0: il concorso per gli studenti che si iscrivono al CAT

Per gli alunni delle classi terze medie che scelgono l’istituto tecnico, settore tecnologico a indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, un concorso individuale che mette in palio 110 borse di studio, una per ogni area provinciale d’Italia. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto didattico Georientiamoci, promosso dalla Fondazione Geometri Italiani.

Per partecipare a Io, Geometra 2.0, i ragazzi dovranno raccontare una storia, in formato video, foto o racconto che descriva e motivi la scelta del percorso di studi offerto dal CAT, esprimendo le proprie aspirazioni e aspettative professionali e formative. Le aree tematiche sulle quali va sviluppato il contributo sono:

– Edilizia e ambiente: recupero degli edifici esistenti; tutela del territorio e salvaguardia ambientale;

– Green economy: energie rinnovabili ed efficienza energetica;

– Sicurezza e certificazioni;

– Rilievo topografico: nuove tecnologie e strumentazioni

Il termine per candidarsi è il 31 maggio. In premio ci sono 110 borse di studio, messe a disposizione dalla Fondazione Geometri Italiani, una per ogni area provinciale: potranno essere spese per l’acquisto di libri di testo del primo anno scolastico del CAT. La durata di ogni video non deve superare i due minuti e trenta secondi.


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Links

Mag 032014
 

Per la serie grandi architetture, vi presento oggi il lavoro svolto da Giulio, Sara e Grazia che ispirati dalla sinuosa forma della Torre Cayan a Dubai, ci raccontano con meticolosità la storia e la genesi di questa magnifica struttura che completa lo skyline del quartiere Marina a Dubai. Scopriamo insieme quest’altra magnifica opera dell’architettura contemporanea leggendo il loro articolo. Buona lettura.

CAYAN TOWER

DUBAI CAYAN

Area geograficaMedio Oriente

StatoEmirati Arabi Uniti

CittàDubai (Marina Dubai)

Tipologia: grattacielo

Caratteristiche: primo edificio con rotazione di 90° sull’asse

01 - InfinityLa Torre Cayan o Infinity Tower è una delle torri più alte del mondo, con i suoi 310 metri di altezza e una torsione di 90 gradi ed è uno dei grattacieli più originali e particolari nel suo genere, costato $272,000,000. Ha una forma a spirale che si sviluppa dal basso verso l’alto, ispirata al DNA. L’edificio situato nella Marina di Dubai è stato progettato dal gruppo Skidmore, Owings e Merrill (studio SOM) e costruito dalla società Cayan Real Estate Investiment e Development e Khatib and Alami.

03 - InfinityLa costruzione dell’Infinity Tower iniziò nell’anno 2006, ma il completamento della costruzione fu ritardato dalla crisi finanziaria che ha colpito l’Emirato Arabo nel 2009 e a causa di problemi tecnici.

La torre fu inaugurata finalmente il 10 giugno 2013, con una cerimonia accompagnata da fuochi d’artificio e display a luce laser.

I lavori sono stati finanziati dall’imprenditore Arabtec, che ha donato per la sua costruzione 270 milioni di dollari.

Per la Torre sono state utilizzate armature di rinforzo in barre di acciaio ed è stata realizzata in calcestruzzo ad altra concentrazione.

Le facciate sono state realizzate di color grigio chiaro in titanio, con un sistema chiamato facciata continua, particolare tipologia di involucro leggero, generalmente in vetro, che garantisce tutte le funzioni normali di una parete esterna, che non porta altro carico che il peso proprio e la spinta del vento.

Il grattacielo è costituito da 80 piani di cui 5 sotterranei. All’interno dell’edificio sono stati realizzati 570 appartamenti che ospitano uffici, piscine, centri benessere, asili, palestre, centri commerciali e molti altri servizi, secondo alcuni dati della CNN un appartamento di un vano costerebbe circa 435mila dollari.

Ogni appartamento ha vista mare su Palm Jumeirah, isola artificiale a forma di palma.

Ogni piano è ruotato di 1.2 gradi, per garantire una completa spirale a novanta gradi, creando così la forma di un’elica dal basso verso l’alto.

08 - Infinity

Tutti gli appartamenti sono stati realizzati con tonalità moderne e provvisti di soggiorno con TV a schermo piatto, zona pranzo, cucina con forno a microonde e piano cottura e bagno con vasca e doccia. I pavimenti sono stati realizzati in legno, i ripiani in marmo e gli infissi con materiali altamente tecnologici.

Le camere sono state progettate in modo da non essere esposte all’influenza della luce del sole, grazie all’uso di pannelli metallici in titanio e in ghisa-in-place.

L’Infinity, inoltre, è provvista di 5 piani garage realizzati nei piani sotterranei adiacenti alla torre.

L’intenzione dei costruttori e dei progettisti era quella di realizzare un progetto unico al mondo e nel discorso inaugurale dell’edificio speravano che la torre non venisse imitata, in modo da rimanere l’unica nel suo genere.

02 - Infinity

I PROGETTISTI

La Cayan Tower è stata progettata dagli architetti Ross Wimer e George J. Efstathiou.

Infinity Ross WimerRoss Wimer è noto per integrare il rigore e la logica di ingegneria nei suoi disegni. Fino al novembre 2013, è stato direttore di design presso l’ufficio di Chicago Skidmore, Owings & Merrill, LLP. L’architetto americano ritiene che la sostenibilità ambientale e l’espressività della struttura contribuiscono a definire l’estetica dell’architettura. Egli ritiene che sia gratificante, creare qualcosa che colpisca la quotidianità della vita delle persone. Nei suoi progetti, egli sottolinea l’importanza di esporre il sito su cui sorge un progetto piuttosto che imporre il progetto su di esso.

Infinity EfstathiouL’altro architetto che ha realizzato il progetto della Infinity Tower, e’ George J. Efstathiou, americano di origine greca. Con Skidmore, Owings e Merrill, dal 1974, è stato un Partner Consulting in ufficio di Chicago. Quando la carriera di George con Skidmore, Owings e Merrill, è iniziata nel 1974, i suoi primi 10 anni con la società  furono concentrati principalmente su progetti nazionali. Durante la sua permanenza a Londra, ha studiato e ha ottenuto un piena comprensione, conoscenza ed esperienza dei metodi di studio nel Regno Unito e delle tecniche per la fornitura di servizi di architettura professionali che, accanto alle tecniche statunitensi, sono ampiamente utilizzati in tutto il mondo.

Lo studio di architettura SOM ha progettato la Torre Cayan con la stessa mentalità della Willis Tower: la forma esteriore deve essere l’espressione diretta del suo quadro strutturale. La forma a elica, creata dai piani rotanti, sottolinea la filosofia di design di SOM e l’utilizzo di tecniche all’avanguardia. L’idea progettuale che sta alla base della forma a spirale unica dell’Infinity Tower, è la rappresentazione delle forme mutevoli dei deserti, dei venti e dei mari che la circondano.

Infinity schema strutturale Willis Tower

Schema strutturale della Willis Tower

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Alunno/i autore/i dell’articolo:
G. SUBBA – G. PRIVITERA – S. INZIRILLO
Classe e Anno: Argomento di Riferimento:
Seconda D – 2013/14 ARCHITETTURA