Gen 242014
 

OTTAGONO_2

DESCRIZIONE:

Strumenti da Disegnofoglio F4matita HB/2, squadretteriganormografo e compasso.

Livello: classi seconde.

Difficoltà: bassa.

Descrizione: usando un foglio dall’album da disegno, effettuiamo la squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare l’esercitazione della scheda sopra.

PROCEDURA OPERATIVA:

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

  1. disegnare al centro del foglio gli assi orizzontale e verticale che si incontrano in un punto O detto centro;
  2. puntare in compasso in O e tracciare la circonferenza di raggio 9 cm;
  3. la circonferenza interseca gli assi orizzontale e verticale nei punti A, B, C e D;
  4. puntando il compasso nei punti ABC e D, con apertura 9 cm tracciamo gli archetti come in figura intersecantesi a due a due;
  5. uniamo questi punti, tracceremo così le diagonali che intersecano la circonferenza nei punti E, F, G e H;
  6. uniamo, infine, i punti ABCDEFG e H trovati sulla circonferenza per ottenere l’ottagono regolare inscritto ad una circonferenza.
Gen 232014
 
OTTAGONO DATO IL LATO
Dati LATO DELL’OTTAGONO pari a 7 cm o secondo indicazione del docente
CONSEGNE:
Consegna 1 Esegui la costruzione geometrica
Digit Esegui le consegne in digitale utilizzando il CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

Prima di iniziare, pulisci il piano di lavoro e gli strumenti da disegno. Usando un foglio F4 liscio, effettua la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare le consegne.

FIGURA DI RIFERIMENTO:

PROCEDURA OPERATIVA

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

STEP #01 – con la riga o la squadretta tracciamo un segmento AB di lunghezza data al centro di una retta r posta nella parte bassa del foglio;

STEP #02 – puntiamo il compasso in A, e con apertura AB, tracciamo un arco di circonferenza;

STEP #03 – puntiamo poi il compasso in B e con la stessa apertura tracciamo l’arco di circonferenza opposto;

STEP #04 – i due archi si intersecano in un punto che chiameremo 1; uniamo adesso con un righello il punto 1 con il punto medio M del segmento AB;

STEP #05 – puntiamo il compasso in M e con apertura MB, tracciamo un arco di circonferenza che interseca la retta passante per i punti 1 e M in un punto che chiameremo N;

STEP #06 – adesso puntiamo il compasso in N con apertura NB, e tracciamo una circonferenza che interseca il prolungamento della retta passante per M e per 1 in un punto che chiameremo 0;

STEP #07 – allo stesso modo puntiamo il compasso in 0 e con apertura 0B, tracciamo una circonferenza;

STEP #08 – adesso, regolando il compasso con apertura AB, tracciamo sulla circonferenza più grande un archetto da A che la interseca in C;

STEP #09 – allo stesso modo da B facciamo la stessa cosa trovando l’intersezione in D;

STEP #10 – ripetiamo l’operazione da C, senza cambiare l’apertura del compasso che resta pari ad AB, troveremo il punto E;

STEP #11 – facciamo la stessa cosa da D per determinare il punto F;

STEP #12 e #13 – infine, ripetiamo la stessa operazione prima da E per determinare il punto G e da F per determinare il punto H;

STEP #14 – #20 – infine, non ci resta che unire i punti a due a due: A con C, C con E, E con G, G con H, H con F, F con D e D con B.

Ricordo che le linee colorate di rosso sono quelle che vanno rinforzate nel disegno.

VIDEO

Gen 202014
 

E-LEARNING

In base all’esperienza maturata come docente in una classe 2.0, ho ritenuto fosse utile condividere con voi la mia prima volta in una classe del genere e le strategie adottate in quell’occasione.

Docente 2.0.4Riprendiamo la discussione dall’articolo precedente (Docente 2.0).

Essere un Docente 2.0 significa “cambiare”, dove per cambiamento si intende tutto, a cominciare dal luogo. Le nuove tecnologie consentono la realizzazione di lavori collaborativi (i vecchi lavori di gruppo), rivisti in virtù delle nuove modalità comunicative. Oggi condividere un documento non necessita la presenza fisica sul luogo, ma semplicemente una connessione internet. La delocalizzazione e la dematerializzazione sono il futuro del lavoro e della comunicazione. Molti lo hanno già capito e spostato la propria attività in un ambito virtuale attraverso blog, e-commerce, social o altro. Questo non significa che le lezioni non si dovranno più svolgere in classe, ma che la classe assumerà una nuova identità, dovrà divenire un nuovo spazio creativo in cui le modalità di scambio e interazione tra gli occupanti (alunni e docenti) dovrà svolgersi in modo diverso, così da favorire questo nuovo processo comunicativo. Quindi, la prima cosa da cambiare sarà lo spazio fisico in cui si lavora. La classe, i banchi, i colori delle pareti, la disposizione degli occupanti dovrà essere realizzata in modo nuovo, più consono a questo processo apprenditivo. I banchi potranno essere conseguentemente disposti ad isole, a percorso, aree multimediali di comunicazione e condivisione, trasformabili e riposizionabili per adattarli alle nuove attività. Così come cambiamo la disposizione dei mobili in casa per riadattare lo stesso ambiente (la stanza) alle nuove esigenze abitative, anche la classe deve trasformarsi per accogliere un nuovo modo di fruire la didattica. Lavagne, computer, cablaggio, impianto elettrico suggeriscono e sollecitano questo cambiamento. Alla Dante ci siamo posti da subito questo problema, cercando di immaginare e prevedere possibili ricadute sul funzionamento della didattica. La scelta doveva essere nella direzione del cambiamento, di qualcosa di diverso e più idoneo e dopo diverse considerazioni e prove il miglior compromesso tra problematiche tecnico-logistiche e didattiche è stato quello di adottare una disposizione ad isole (vedi sotto):

Alcune Soluzioni Planimetriche Valutate per la Classe
Prima Soluzione Mappa 2 MAPPA 3
Prima Soluzione Seconda Soluzione Soluzione Finale

Il cambiamento nella forma, destabilizzante all’inizio, diventa ben presto familiare e si impara a gestire questa nuova dimensione. Ai ragazzi questa disposizione piace molto predisponendoli positivamente all’attività didattica. Genera, ovviamente, più confusione e interazione tra loro, però facilità e molto, il processo collaborativo e l’interazione attiva tra loro. È come dare loro l’autorizzazione a dialogare, inizialmente (come prevedibile) in maniera scomposta, ma ben presto questa nuova dimensione diventa familiare e facilmente padroneggiabile sia nelle relazioni interpersonali che in quelle con il docente.

UNA GIORNATA QUALUNQUE NELLA 2.0

ClasseDue01Assegniamo i ruoli. Come qualunque gioco o attività, i partecipanti debbono assumere un ruolo. Ovviamente il docente è il coach, svolgendo la funzione di coordinatore e guida delle attività della classe. La disposizione ad isole evita il problema della formazione dei gruppi (che comunque cambieranno di volta in volta). Giochiamo con gli alunni stabilendo con loro le regole di questo gioco. Per primo dovranno scegliere un nome per il loro gruppo. Visto la disposizione delle postazioni, la scelta che hanno fatto è stata quella di chiamarsi come alcune isole italiane (Sicilia, Sardegna, Favignana e Salina). Questa schematizzazione è stata riportata sulla LIM della classe sotto forma di mappa planimetrica.

Isole

I gruppi così formati, hanno avuto assegnato il compito di nominare un segretario per isola, il cui ruolo era quello di supervisionare e organizzare il lavoro della propria squadra.

A questo punto bisognava dare inizio al gioco (lezione). Stabilito l’argomento, ho messo in evidenza sulla LIM i punti chiave, dividendoli per argomenti verticali (per un solo gruppo) e trasversali (per tutti i gruppi) e facendo scegliere loro quale avrebbero voluto sviluppare.

SIGNORE E SIGNORI, AL LAVORO

TracciaDopo un primo momento di smarrimento in cui la confusione era la protagonista in aula, magicamente tutti (e dico tutti) gli alunni si sono messi a lavorare collaborando tra di loro, suggerendosi, aiutandosi, consultandosi e hanno iniziato a scandagliare la rete senza il mio benché minimo intervento. Anzi ho addirittura filmato parte della lezione senza che loro si accorgessero della mia presenza (vedi alla fine dell’articolo).

Fondamentale in questa fase è la figura del docente-coach, necessaria per fornire loro chiavi di ricerca, suggerimenti, indicazioni utili raggiungere il risultato desiderato. L’abilità del coach sta nel far funzionare il gruppo come squadra, e in quest’ottica l’insegnante deve concentrare la propria attività nel far massimizzare il risultato dei gruppi con il minimo sforzo possibile.

ClasseDue02In un primo momento questo nuovo approccio appare distorsivo, lesivo delle procedure finora adottate nell’insegnamento, ma vi assicuro che la sperimentazione condotta, ha portato a risultati davvero insperati, senza nuocere o intaccare programmazione, apprendimento e obiettivi, tipici del “vecchio” modo di fare didattica. Anzi, nell’esperienza maturata, l’osservazione dei meccanismi e delle dinamiche che si sono sviluppate, mi ha fortemente motivato e spronato a ripeterla. Forse in tutto ciò sfugge inizialmente la valutazione individuale a discapito di quella del gruppo. L’acquisizione dei contenuti sviluppati (e quindi approfonditi) dal discente durante la ricerca e la composizione del puzzle disciplinare, ci consente comunque di effettuare verifiche incrociate e valutare abbondantemente e compiutamente l’alunno in modi differenti (interrogazione orale, controllo del materiale prodotto, elaborazioni o approfondimenti sviluppati, capacità individuali nel gestire lo strumento elettronico).

A testimonianza di quanto descritto, allego foto e video di alcuni momenti di lezione nella 2.0 alla Dante Alighieri. Buona visione.

GALLERIA IMMAGINI:
GUARDA I VIDEO:

SCARICA L’ARTICOLO:
Gen 142014
 

museo-dello-sbarcoVi ho detto che avrei dedicato più spazio ai vostri ragazzi, nonché miei alunni e così farò. Racconterò nello spazio di “SUCCEDE ALLA DANTE” quanto accade e quanto condividiamo quotidianamente oltre alle attività prettamente didattiche.

Anche oggi alla Dante è SUCCESSO qualcosa. Piccole cose, ma che fanno parte di un percorso di crescita e di formazione che è fatto di lezioni, di attenzione, ma anche di svago e momenti di apprendimento al di fuori delle mura scolastiche. Ed è SUCCESSO che oggi con gli alunni della 3D, ci siamo recati al Centro Fieristico “Le Ciminiere” di Catania a visitare i musei “Dello Sbarco” e “Del Cinema“. Due esperienze diverse ma in qualche modo legate e debbo dire che i ragazzi, a parte i classici aspetti goliardici tipici della loro età, hanno trovato interessante e seguito con piacere. Anzi, in molti casi sono stati coinvolti e hanno partecipato con curiosità e interesse.

Siamo passati così dalla narrazione per video e immagini dello sbarco degli alleati sulla nostra isola, alle illusioni cinematografiche.

L’entusiasmo ha ovviamente raggiunto l’apice all’interno del simulatore del “rifugio antiaereo”, dove in un minuto e mezzo vengono fatti vivere o rivivere momenti di ansia e angoscia tipici di quella situazione drammatica.

Tra armi, statue di cera, scene ricostruite di un recente passato, siamo giunti a metà del nostro percorso museale. Usciti all’aperto, dopo una breve pausa “gastronomica”, ci siamo immersi nella magia del cinema raccontata da guide e grandi attori come Lando Buzzanca.

SUCCEDE che una mattinata intensa, scolastica e per certi versi divertente, è stata impressa dalla fotocamera del mio fedele iPhone. E SUCCEDE, inoltre, che le foto abbiano subito una trasformazione e deciso di raccontare, a modo loro quasi scaturite dal luogo nel quale siamo stati , la nostra “Giornata al Museo”. Buona visione a tutti e chi desiderasse ricevere le foto in originale può richiederle al sottoscritto attraverso queste nostre pagine.

Galleria

IMG_2036_Fotor IMG_2046_Fotor IMG_2040_Fotor IMG_2038_Fotor IMG_2037_Fotor

Gen 132014
 

ORARIO DEFINITIVO CORSI PON

ORARIO PON RADIO 2.0


Come sempre SUCCEDE qualcosa alla Dante e questa volta parliamo di RADIO e addirittura di RADIO 2.0. Il prof. si è ammattito, direte voi. E invece, non è così. Nei prossimi giorni, SUCCEDERA’ che nella nostra scuola si avvieranno diversi corsi pomeridiani finanziati con i Fondi Europei aventi come obiettivo quello di avviare “Azioni condivise e innovative per il successo scolastico“.

PON

Di cosa si tratta direte voi? Semplice, di corsi laboratoriali gratuiti destinati agli studenti delle classi prime e seconde del nostro istituto. In collaborazione con l’istituto Vaccarini di Catania, capofila di una rete di scuole tra cui la nostra, saranno attivati corsi sulla Radio WEB, sulla CrossMedialità, sul teatro  e sulla Street Art. Tutti interessanti, tutti divertenti, tutti accattivanti, tutti che aspettano voi.

radioMa oggi sono qui per pubblicizzare e invitare tutti voi a partecipare al corso nel quale sarò tutor, ossia quello su DIGITAL NATIVE OH YEAH!!!! e RADIO 2.0. Di cosa si tratta? Semplice, di un laboratorio nel quale ognuno divori si cimenterà nella costruzione di palinsesti radio, svolgendo il ruolo del DJ di turno, scegliendo la colonna sonora preferita, organizzando i programmi che la radio dovrà trasmettere, cimentandosi nel difficile ruolo del commentatore radiofonico. Divisi per gruppi, giocando e divertendoci, costruiremo la nostra radio virtuale….ma mica tanto. Infatti, l’attività prevede sessioni in sala di registrazione (quella vera!!!) e se sarà possibile anche alla partecipazione in orario mattutino ad una trasmissione radiofonica in diretta (vi immaginate ;-)?

Il corso si terrà nei giorni di lunedì e mercoledì in parte nei locali scolastici e laboratori, in parte in studio di registrazione o in radio….

radio-2L’orario dei nostri corsi è quello organizzato dalla scuola, ossia dalle ore 13:30 (al termine delle lezioni ci mangiamo un panino insieme e ci beviamo una Coca) alle 16:30. Una durata di tre ore circa divise tra sessione di studio e sessione di laboratorio. Non preoccupatevi, non si tratterà di studiare nel senso stretto del termine, ma di organizzare il lavoro per gruppi, e ricercare il materiale necessario su internet da sfruttare nella sessione in laboratorio.

Il corso, ripeto, è assolutamente gratuito e rivolto agli studenti delle classi prime e seconde dell’istituto. Ha la finalità di costruire competenze nei nostri alunni al passo con il tempo e avrà probabilmente, anche ricadute curricolari. Dovrebbe iniziare in questo mese di gennaio e completarsi entro aprile per una durata complessiva di 40 ore. Il corso, inoltre, si integrerà lungo il suo cammino con un altro corso sull’ACCOGLIENZA che trasversalmente si interfaccerà con tutti i corsi citati sopra.

ALLORA? SUCCEDE solo alla Dante che possiate partecipare a corsi di questo genere. Quindi affrettatevi perché il corso è a numero chiuso pari a un massimo di 25 alunni e chi prima arriva meglio…partecipa.

Cosa dovete fare per partecipare? Semplice. Parlarne con i genitori o far leggere loro questo articolo, verificare se nella vostra agenda personale c’è spazio per una meraviglia del genere, farvi autorizzare “per iscritto” e presentare a me o alla prof.ssa Carpinteri le vostre adesioni. A brevissimo vi verrà comunicata la data di inizio e….BUONA RADIO a TUTTI.

Gen 102014
 
INVILUPPO QUADRO
Dati
AREA DA DISEGNO QUADRATA
LINEE distanti 2 quadretti e poi 1 quadretto
CONSEGNE:
Consegna 1 INVILUPPO QUADRO 1
Consegna 2 INVILUPPO QUADRO 2
Digit ESEGUI LE CONSEGNE 1 E 2 IN DIGITALE USANDO IL CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

Usando un foglio a quadri dal quadernone, effettuiamo la sua squadratura secondo lo schema appreso (clicca sulla Tavola tutta a sinistra per la procedura). Per tracciare l’inviluppo, dovremo disegnare un’area perfettamente quadrata (clicca sulla Tavola qui a sinistra per la procedura).

  • dividiamo l’area quadrata in 4 parti uguali tracciando le linee orizzontale e verticale passanti per il centro;
  • ora prendiamo in considerazione uno dei quattro quadrati che si sono disegnati sul foglio, ad esempio, quello in alto a destra;
  • seguendo l’esempio dell’animazione sotto, dovremo unire i punti sulla linea verticale con quelli sulla linea orizzontale usando le squadrette;
  • il primo punto in alto sulla linea verticale con il secondo da sinistra su quella orizzontale;
  • poi il secondo con il terzo, il terzo con il quarto, così fino alla fine delle linee;
  • ripetiamo specularmente la stessa procedura nel quadrato in alto a sinistra, in basso a destra e in basso a sinistra;
TUTORIAL VIDEO:

CONSEGNA 1
  • nella prima consegna, dovrete unire punti distanti 2 quadretti come nell’immagine sotto;

CONSEGNA 2
  • nella seconda consegna, dovrete ripetere la stessa procedura, ma in questo caso unire punti distanti tra loro solo 1 quadretto;

 

Gen 092014
 

Ancora un’innovazione degna di nota “made in Apple”. La casa di Cupertino, sta lavorando all’integrazione sui propri MacBook o successivi dispositivi di un pico-proiettore in grado di lavorare contemporaneamente con più dispositivi in un’area condivisa. In pratica, basterà un’area coperta dal segnale wi-fi per poter condividere i contenuti tra differenti devices Apple quali iPad, iPhone e Mac da tavolo.

Punto-interrogativo2-icon

pico proiettore – è in tutto e per tutto un proiettore che, a differenza degli esemplari più grandi, ha dimensioni che vanno dal pacchetto di sigarette, fino al libro tascabile. ]

apple-brevetto-landscape

L’idea potrebbe essere quella di un rivoluzionario computer in grado di sfruttare qualunque superficie proiettando i contenuti e le immagini che prima comparivano sui monitor e al tempo stesso di condividere e interagire sui contenuti da più dispositivi contemporaneamente. L’idea porta direttamente alla scuola e ai suoi possibili impieghi e sviluppi.

Il brevetto depositato presso il Patent and Trademark Office numerato 8,610,726 viene descritto un computer portatile dal quale sono completamente assenti display, tastiera e altre periferiche (vedi immagine sotto).

brevetto-computer-proiettoreSono invece presenti solo LED o un altro sistema di proiezione equivalente e gli speaker per l’audio. L’altra innovazione riscontrabile nel brevetto è il meccanismo di ricarica a induzione su cui sta lavorando da tempo la Apple che eliminerebbe così gli antiestetici fili.

Il nuovo brevetto, che Apple accredita al progettista Anthony Fai, è già in corso di sviluppo dal 2009, anno in cui Apple fece intendere che nei futuri dispositivi, un sistema di proiezione avrebbe potuto sostituire i classici schermi. Nel marzo del 2010 Apple ha, inoltre, depositato una domanda di brevetto relativa ad un dispositivo per la proiezione.

Nel progetto, per altro molto dettagliato, non si tratterebbe solo di un semplice proiettore, ma un dispositivo utilizzabile come un computer, mobile e installabile in vari ambienti, liberando l’utente dall’uso di schermi fissi o dalla necessità di collegare schermi di proiezione dedicati. Apple parla di “desk-free computer”, proprio a suggerire la realizzazione di qualcosa completamente nuovo in grado di elaborare e trattare media diversi senza bisogno di player esterni o altri componenti dedicati.

Il dispositivo sarà in grado di rilevare colore e materiali della superficie e altre caratteristiche che possano influenzare l’immagine proiettata, ottimizzando dinamicamente l’output. Inoltre, sarà in grado di correggere e compensare angoli di inclinazione delle proiezioni al fine di evitare immagini quadrate o trapezoidali deformate. Il sistema sarà in grado di proiettare uno schermo di 40 pollici da meno di mezzo metro di distanza. Prevederà anche connessioni wi-fi o bleutooth per dispositivi di input quali tastiere e mouse.

Articoli1

Gen 052014
 

DraftSight-Avatar2

Nella mia ricerca di software freeware (gratuito) disponibile sulla rete e da utilizzare nella classe 2.0, mi sono imbattuto in una applicazione veramente interessante che mi sento oggi di suggerirvi e proporvi. Cercavo, per avviare la mia didattica sul disegno tecnico, un software in grado di realizzare ogni tipo di progetto, ma contemporaneamente, di fornire agli alunni uno strumento professionale, un’esperienza da poter spendere successivamente nella scuola superiore e nel mondo del lavoro. All’inizio la scelta era caduta su AutoCAD, “programma” di disegno tecnico per eccellenza, quello più utilizzato universalmente negli studi di progettazione e disegno. La versione ovviamente la light, da un lato per le capacità poco performanti dei netbook della classe, dall’altro perché la versione completa è assolutamente sproporzionata per studenti delle scuole medie. Ma ho presto desistito per problemi di licenze, installazioni, dimensioni e richieste hardware del programma. Cercando sulla rete ho trovato diverse soluzioni, ma la scelta è caduta su DraftSight perché è un perfetto compromesso senza i compromessi richiesti dalle altre soluzioni. Il programma è disponibile per tutte le piattaforme, è leggerissimo, compatibile perfettamente con il formato DWG di AutoCAD e dal quale riprende, quasi copiandoli, i comandi ed è in italiano. Il risultato è un software la cui curva di apprendimento non è perduta perché spendibile in seguito con AutoCAD, in grado di realizzare qualunque progetto in 2D, gratutito, multipiattaforma e compatibile al 100% con gli altri C.A.D.


DraftSight-IconDraftSight è un programma di disegno, gratuito, con supporto nativo per il formato .dwg, che è lo standard adottato da Autocad, di cui offre i medesimi strumenti di disegno.

L’unica condizione imposta per l’utilizzo del programma, è il portare a termine la registrazione dello stesso, fornendo un indirizzo email, in cui ci sarà inviata l’email di attivazione.
Anche se attualmente il programma è ancora in versione beta, si è dimostrato molto affidabile ed è stato con la versione V1R1.4 anche risolto un problema che ne impediva l’utilizzo su computer con scheda grafica integrata Intel.
DraftSight è un programma di disegno meccanico “puro”, cioè non integra la capacità di effettuare calcoli FEM di resistenza strutturale dei componenti disegnati; la conseguenza di questo è anche nella sua leggerezza, permettendogli di disegnare anche su computer datati o poco potenti.

Alcuni dei pregi del programma sono che:

  • è gratuito;
  • è prodotto dalla Dassault, un’autorità nel campo dei prodotti per il disegno tecnico e l’elaborazione FEM;
  • i menu sono in italiano;
  • richiede poche risorse hardware, funzionando bene anche sugli Atom dual core;
  • supporta nativamente il formato .dwg;
  • è disponibile nei sistemi Windows, Mac e Linux.

La piena compatiblità al formato .dwg, permette di utilizzare senza problemi su Autocad i file creati in DraftSiht e di utilizzare su quest’ultimo, senza problemi di alcuna compatibilità, i file creati su Autocad.
Potrete così leggere anche su dispositivi iOS7, iPAD, Android, i file creati in DraftSight, utilizzando il player gratuito di Autodesk.

Il programma è molto reclamizzato per il suo potenziale nel bidimensionale, ma è possibile anche disegnare nel tridimensionale; è sicuramente da valutare perché vi si ritrova la stessa filosofia d’uso che si applica (e menu molti simili) nei prodotti Autocad, per cui può esserne un’alternativa o può servire per imparare la mentalità del disegno meccanico e sfruttarne le potenzialità.

La guida è in inglese e fa riferimento alla versione anglosassone; sta alle vostre preferenze se installare la versione inglese del programma o quella italiana.

Il programma si scarica da qui.

Gen 052014
 

befana

La notte tra il 5 e il 6 gennaio, ogni bambino aspetta l’arrivo di una arzilla vecchietta vestita di stracci che tutti conoscono come Befana. Ma quanti conoscono la “vera storia della befana“? Beh, neanche io, per questo ho deciso di scandagliare la rete alla ricerca di significati, aneddoti, tradizioni che mi facessero conoscere meglio questa curiosa festa che affonda le proprie radici nella notte dei tempi. Leggete con me….

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, nella tradizione cristiana, si narra che i Re Magi giunsero a Betlemme in visita a Maria e Giuseppe per portare i doni (oro, incenso e mirra ) a Gesù. Ma per coincidenza si tratta della stessa notte in cui la Befana compare nei cieli di tutto il mondo in sella alla sua scopa per portare dolcetti ai bambini buoni o carbone ai bambini cattivi. In realtà il legame sarebbe spiegato da una leggenda.

scopare jicky 2.0Questa narra che in una sera di un inverno freddissimo (la notte tra il 5 e il 6 gennaio) tre eleganti signori, vestiti con abiti d’oro e pietre preziose bussarono ad una porta di una casina di Betlemme per chiedere informazioni sulla strada da seguire per giungere alla grotta dove dovevano consegnare gli omaggi al bambino Gesù. Alla porta rispose una vecchina (la befana appunto) che indicò loro la strada per la grotta di Betlemme, ma che rifiutò l’invito dei tre galanti signori per accompagnarli lungo la strada perché, a dir suo, troppo impegnata nelle faccende di casa.

Quando i Re Magi furono andati via, la Befana si pentì di non aver accettato il loro invito e vestitasi prontamente con quello che aveva a portata di mano (gli stracci) e armatasi di un bastone per reggersi nella tormenta (forse la scopa), uscì di casa per raggiungerli.
befana-11

Cercò, cercò e ancora cercò, ma non riuscendo a trovarli decise di lasciare un dono a ogni bambino che trovava nelle case a cui bussava, nella speranza che almeno uno di essi fosse Gesù, il bimbo a cui i Magi dovevano consegnare i doni.

La fantasia ha fatto il resto, ma è così che da millenni, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, una scia luminosa segna la strada percorsa velocemente dalla Befana sulla sua scopa.

ICONOGRAFIA

Nell’immaginario collettivo, la Befana oramai è una vecchia con tratti somatici non proprio piacevoli, naso adunco, porri, mento sporgente, pochi denti, capelli bianchi e vestita di stracci e sporca perché accede alle case dei bambini attraverso il camino, quindi ricoperta di nera fuliggine. Alla tradizione è stata pian piano aggiunta la calza che ogni bimbo lascia sul camino o in un punto ben visibile della stanza, in modo che lei di notte possa riempirla con i suoi doni. Questi saranno dolcetti o piccoli regali per i bambini che si sono comportati bene, e carbone e null’altro per quelli che, invece, non si sono comportati correttamente (sulla base di cosa la Befana effettui tale scelta, non è dato sapere).

Il nome Befana deriva dalla parola greca “epifania” e significa “manifestazione, apparizione”. Per la religione cristiana rappresenta una delle maggiori festività religiose e si festeggia 12 giorni dopo il Natale. Nei paesi in cui l’Epifania non è una festa civile, viene festeggiata di domenica nelle date tra il 2 e l’8 gennaio e coincide con la chiusura delle festività; si suole dire infatti che: “l’Epifania tutte le feste porta via“.

LE FILASTROCCHE

Befana 01Tante sono le filastrocche cantate nelle diverse tradizioni, ma alcune sono diventate molto popolari e universalmente riconosciute. Le più famose:

LA BEFANA VIEN DI NOTTE

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte
col vestito alla romana: Viva viva la Befana!”
“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, 
con la scopa di saggina: viva viva la nonnina!”
“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte 
le calzette a la romana tira giu’ la cappellana.
La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte 
un ciuffone tutto blu fichi e noci butta giu’.
La Befana zitta zitta quando vien la neve fitta 
passa riempie la calzina oh, che bella Befanina!”

“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte
il suo sacco è pien di toppe e le ossa ha tutte rotte.
La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte,
il vestito trulla là, la Befana: “Eccomi quà!!!”
“La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte,
le sue guance son pagnotte, i suoi occhi fanno a botte.

Ti va bene se ci credi, perché troverai bei doni.
Ti va male se la vedi mentre passa a mezzanotte,
perché troverai carboni con cipolle cotte!”
“Vien dai monti a notte fonda. Com’è stanca! La circonda 
neve, gelo e tramontana. Viene, viene la Befana!

ZITTI ZITTI PRESTO A LETTO

Zitti, zitti presto a letto la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa, se la luce è ancora accesa!

Quando scende, appena è sola, svelti, svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi! Se non siete buoni niente dolci nè balocchi

Gen 022014
 

onetouch-fire-01Dalla collaborazione tra Telecom Italia e Mozilla, nasce il primo cellulare con sistema operativo Firefox OS. Si tratta di un cellulare entry level (quelli di fascia bassa e con caratteristiche ridotte) il cui prezzo proposto al pubblico e di 79,90 euro ed è acquistabile direttamente dallo Store di Telecom. Si tratta del OneTouch Fire di Alcatel con display da 3,5 pollici e risoluzione HVGA, un processore da 1 GHz, 256 MB di RAM, 512 MB di memoria per l’archiviazione dei dati (espandibile tramite microSD fino a 32 GB) e una fotocamera con sensore da 3,2 megapixel. Supporta Wi-Fi, Bluetooth 3.0, GPS, radio e UMTS, e integra una batteria rimovibile da 1400 mAh.

Il team Mozilla ha ringraziato Telecom per l’adozione di un cellulare con il loro sistema operativo e Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia ha dichiarato che: “Siamo particolarmente orgogliosi che TIM sia il primo operatore mobile in Italia e tra i primi al mondo nell’adozione di Firefox OS” e inoltre: “la diffusione delle soluzioni basate su HTML5 sarà un grande motore d’innovazione per le Telco e un’opportunità per lo sviluppo del nuovo ecosistema. Abbiamo collaborato con Mozilla fin dall’inizio perché crediamo che l’apertura dei sistemi operativi di smartphone e tablet ai paradigmi del Web sia un percorso virtuoso che migliora l’esperienza del cliente e offre maggiori spazi a tutti gli attori dell’ecosistema Internet”.

alcatel-one-touch-fireAlle parole di Patuano hanno fatto eco quelle di Jay Sullivan, Chief Operating Officer di Mozilla, il quale ha commentato affermando di essere particolarmente felice che Telecom Italia abbia aderito al loro progetto, considerando Firefox OS appunto parte del progetto globale Mozilla che, mira a mettere nelle mani degli utenti smartphone la potenza di internet e dell’HTML5.

Articoli1

Gen 012014
 

Vi ricordate che poco tempo fa abbiamo parlato della fotocamera sferica SQUITO da lanciare in aria? Oggi proponiamo un’altra fotocamera che svolge lo stesso lavoro, ma in maniera leggermente diversa. Infatti, PANONO Camera Ball, questo è probabilmente il suo nome di commercializzazione, altro non è un guscio sferico che contiene al suo interno ben 36 fotocamere ad alta definizione. Un accelerometro contenuto al suo interno, misura la velocità al momento del lancio e calcola l’attimo in cui sarà all’apice della sua corsa. A quel punto un sistema computerizzato, farà scattare contemporaneamente 36 fotocamere contenute al suo interno in modo da realizzare una foto panoramica a 360° ruotabile. Tale foto grazie all’app gratuita Panono, può essere assemblata per realizzare spettacolari immagini.

Panono 01Si tratta, tecnicamente, di una sfera con guscio metallico di circa 11 centimetri di diametro per un peso complessivo di 300 grammi circa, la cui forma agevola il movimento del lancio. Le fotocamere all’interno scattano le foto per un complessivo di 72 megapixel che vengono trasferite immediatamente via wi-fi allo smartphone o al tablet, o in assenza di connessione wireless, vengono immagazzinate nella memoria interna capace di conservare fino a 400 panorami.

Panono 05Sullo smartphone o tablet viene inviata una copia leggera in modo da avere un’anteprima dell’immagine e se questa è soddisfacente, verrà inviata al servizio cloud previsto dal produttore del dispositivo.

La fotocamera è in stato di progetto ed è pubblicizzata sul sito Indiegogo, dove è indetta una campagna per raccogliere fondi per la produzione e la vendita del prodotto. Ad oggi si è quasi raggiunta la quota di capitale necessaria e chi parteciperà economicamente al progetto avrà dei benefit in base a quanto avrà investito. Il budget richiesto è di  900.000 dollari e la quota minima di partecipazione è di 25 dollari. Il contributo, tra l’altro, consentirà un acquisto della fotocamera ad un prezzo di 100 dollari inferiore al prezzo di vendita che è previsto tra i 500 e 600 dollari e la consegna immediata.

Panono 03Sarà utile un simile prodotto? Oramai sono diversi i progetti o i prodotti che iniziano ad affacciarsi sul mercato, sinonimo di una crescente richiesta o comunque di un interesse verso prodotti di questo tipo. Mancano solo tre giorni per poter ancora contribuire e oramai il budget è quasi raggiunto, ragion per cui, presto vedremo sul mercato questo nuovo gadget tecnologico.

Video1

Articoli1